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    La banca dati delle pietre ornamentali della Regione Toscana (BD_PIOR) consente di individuare gli affioramenti dei materiali lapidei (marmi, graniti, pietre) evidenziando le varietà merceologiche coltivate e le relative formazioni geologiche produttive, riporta inoltre l'ubicazione delle cave attive ed inattive e le discariche di cava eventualmente presenti. La geometria degli affioramenti delle pietre ornamentali è basata sul DB Geologico alla scala 1:10.000 della Regione Toscana, ogni pietra ornamentale compare nella legenda con una sigla di due lettere e con il proprio nome commerciale come ad esempio: Pietra Serena, Giallo Siena, Rosso Collemandina, Marmo Cipollino; ciò consente la sua individuazione con sufficiente chiarezza dagli addetti ai lavori. La guida per l'individuazione nel territorio regionale dei giacimenti oggetto di escavazione nel presente e nel passato è stata fornita dal documento della Regione Toscana prodotto dal "P.R.A.E.R." (Piano Regionale delle Attività Estrattive di Recupero delle Aree Escavate e di Riutilizzo dei Residui Recuperabili, approvato con deliberazione del Consiglio Regionale n. 27 del 27 febbraio 2007), con particolare riferimento all'allegato B ("Settore II", Materiali Ornamentali) e all'allegato F (Materiali Storici). Il territorio delle Alpi Apuane, non contemplato dal suddetto documento, è stato qui trattato sulla base di quanto realizzato nel progetto riguardante la "Carta giacimentologica dei marmi delle Alpi Apuane" a scala 1:10.000. Tale territorio risulta di particolare importanza per la presenza di materiali storici coltivati in passato per uso ornamentale la cui conoscenza riveste particolare importanza sia nel collocamento delle pietre toscane nell'edilizia e nell'arte, sia per il restauro monumentale. Principali livelli informativi della banca dati geografica realizzata: Cave (Cave.shp), Giacimenti (Giacimenti.shp), Pietre Ornamentali (Pietre Ornamentali.shp), Ravaneti (Ravaneti.shp), Risorse (Risorse.shp). Sono stati inoltre realizzati e resi disponibili 70 layout in formato pdf selezionati dalla BD_PIOR per le aree di maggiore interesse.

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    La banca dati litotecnica consiste in una rappresentazione spaziale delle proprietà litotecniche delle "Formazioni geologiche" del substrato suddividendole in terre, ammassi rocciosi deboli e ammassi lapidei. Sono utilizzate come informazioni di base la legenda e le geometrie del DB Geologico della Regione Toscana le quali vengono elaborate attraverso l'acquisizione in campagna ed in laboratorio di dati inediti sulle proprietà geologico-tecniche delle "Formazioni geologiche".

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    Nell’ambito della realizzazione del Progetto “Banca dati micropaleontologici di superficie è stata individuata e affrontata la problematica della mancanza di una adeguata strutturazione e diffusione dei dati relativi ai campioni micropaleontologici raccolti in passato durante le varie fasi di rilevamento in campagna della Carta Geologica Regionale 10k. Lo studio dei campioni, infatti, fornisce una grande quantità di informazioni la cui importanza è rilevante per la realizzazione di una carta geologica. In particolare, le analisi micropaleontologiche e i dati di carattere biostratigrafico e del paleoambiente deposizionale contenute nella BD_micro possono essere utilizzate nel contesto delle altre banche dati di riferimento regionali attualmente attive presso il SITA con lo scopo di effettuare precisazioni nonché individuare eventuali anomalie o incongruenze dei dati presenti. La BD_micro è consistente geometricamente rispetto ad altre di comune interesse in particolare a quella del DB Geologico ma anche ai Bacini idrografici, limiti amministrativi, ecc.

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    L'entità degli effetti distruttivi legati alle frane e la conoscenza sulla distribuzione dei fenomeni franosi in Toscana, nota dall'inventario frane del DB Geomorfologico, indicano che la suscettibilità da frana nel territorio toscano è in genere elevata per cause essenzialmente litologiche, morfologiche e meteo-climatiche. Gli eventi meteorologici intensi degli ultimi decenni hanno inoltre messo in evidenza che le frane localizzate nei depositi superficiali di versante (DS), ovvero i terreni al di sopra del "substrato", rappresentano una fonte di pericolo particolarmente elevato e spazialmente diffuso. Al fine di caratterizzare meglio il fenomeno è stata realizzata per il territorio Garfagnana e per parte della Lunigiana una banca dati contenente le caratteristiche geologico-tecniche dei DS per rendere più affidabile la valutazione predittiva quantitativa della suscettibilità da frane superficiali. Il progetto descritto è stato rivolto quindi a migliorare progressivamente l'accuratezza delle stime di suscettibilità da frane superficiali tramite il raggiungimento dei seguenti obiettivi: a) Caratterizzazione geologico-tecnica dei DS. b) Valutazione della suscettibilità da frane superficiali in specifici subset delle aree dei DS rilevati e caratterizzati.

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    La Banca Dati Indagini Geotematiche è un archivio digitale geografico costituito principalmente da documenti riguardanti indagini geologico-tecniche. La BDIG ingloba 285 progetti cosiddetti “sorgente” rappresentanti gli strumenti di sintesi delle indagini geologico-tecniche eseguite nell'ambito di differenti attività di pianificazione ed interventi sul territorio; la maggioranza dei progetti sorgenti è rappresentata dai Piani Strutturali ma sono presenti anche la documentazione dell'Archivio geominerario ex-Rimin, le indagini relative all'esplorazione petrolifera del progetto ViDEPI e le indagini del progetto VEL (valutazione effetti locali) della Regione Toscana. Gli elaborati in formato raster sono resi disponibili per il download attraverso il servizio relativo al DB_Geologico della Regione Toscana. I livelli informativi presenti sono i seguenti: Indagini geotematiche puntuali (WMS), Indagini geotematiche lineari (WMS), I documenti e le cartografie sono delle seguenti tipologie: sondaggi geognostici, saggi geognostici, pozzi, prove di pompaggio, prove dilatometriche, prove penetrometriche SPT, prove penetrometriche statiche, prove penetrometriche dinamiche, prove penetrometriche statiche/dinamiche, prove pressiometriche, prove di laboratorio, georadar, indagini geofisiche in foro, sorgenti, pozzi geotermici, sorgenti geotermiche, pozzi di esplorazione petrolifera, profili sismici, sondaggi elettrici verticali, carte geologiche, carte geomorfologiche, carte di integrazione, carte dei dati di base, carte idrogeologiche, carte litotecniche, carte vulnerabilità acquiferi.

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    Nell'ambito della Convenzione IFFI (Inventario dei Fenomeni Franosi Italiani) tra ISPRA e Regione Toscana è stata attivata una collaborazione tra i referenti del progetto IFFI e i funzionari dei settori preposti della regione Toscana e del Consorzio LaMMA, finalizzata all'aggiornamento delle frane del territorio toscano pubblicate sul portale IdroGeo di ISPRA, attraverso il quale viene pubblicato l'inventario dei fenomeni franosi italiani per tutto il territorio nazionale. Le attività riguardano sia l'aggiornamento dei singoli eventi franosi a seguito di segnalazioni da ISPRA o interne alla Regione Toscana, sia aggiornamenti dovuti all'acquisizione di dataset di frane derivati dagli archivi del Distretto Appennino Settentrionale o da studi specifici commissionati o acquisiti dalla Regione Toscana. Per quanto riguarda i dati pubblicati su Geoscopio della RT, l'inventario IFFI-Toscana viene pubblicato e distribuito nello strato informativo denominato Frane IFFI (FI) insieme ad altri strati informativi riguardanti le forme e i depositi superficiali presenti nel portale del DB Geomorfologico, tale strato contiene le frane, le aree a franosità diffusa e le Deformazioni Gravitative Profonde (DGPV) e segue temporalmente gli aggiornamenti pubblicati su IdroGeo.

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    Il progetto Carta Geologica Regionale a scala 1:10.000 è stato il più importante investimento della Regione Toscana nell'ambito dello sviluppo delle conoscenze geologiche del territorio regionale. Il progetto si è sviluppato attraverso nuovi rilevamenti di campagna per circa il 70% del territorio regionale e attraverso il recupero e l'elaborazione di rilevamenti alla scala 1:10.000 del progetto CARG nazionale per il restante 30% e si è protratto dal 2002 al 2007 coinvolgendo le tre Università toscane e il CNR- IGG di Pisa. La disponibilità delle carte tecniche regionali a scala 1:10.000 ha consentito nel 2013 di realizzare il Continuum Geologico dove sono state corrette le incongruenze presenti nelle aree di contatto tra i diversi Enti che avevano realizzato la carta geologica10k. Queste differenze dovute ad alcune differenti interpretazioni della geologia regionale da parte degli Enti realizzatori si sono mantenute nei rilevamenti originali nella Carta Geologica Regionale 1:10.000, mantenendo alcune informazioni che inevitabilmente sono state modificate durante la realizzazione del Continuum Geologico. Gli elaborati della carta geologica 10k raster e vettoriali, contenuti negli archivi zip, sono stati aggiornati e "normalizzati" per quanto riguarda i formati e le denominazioni dei file e sono stati georeferenziati i layout estratti da banca dati.

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    Dal 2002 al 2006 la Regione Toscana ha realizzato la copertura completa del territorio regionale attraverso la Carta Geologica Regionale in scala 1:10.000. Da tale cartografia, a seguito di un processo di verifica e raccordo geometrico ed informativo, condotto nel periodo 2009-2011 dal Centro di GeoTecnologie (CGT) dell'Università degli Studi di Siena, e' stata curata la realizzazione del Continuum Geologico della Regione Toscana. I livelli informativi del Continuum sono stati in seguito acquisiti all’interno del DB Geologico (novembre 2014) subendo modifiche ed integrazioni e recependo le preesistenti banca dati geomorfologica per le province di AR,MS,LU,PT e “Banca Dati Frane” per tutto il territorio regionale. Considerato i diversi tempi e modalità di aggiornamento degli strati informativi che riferiscono al substrato geologico, rispetto agli strati che riferiscono agli elementi geomorfologici, in occasione dell'aggiornamento del DB Geologico di Novembre 2018 è stato deciso di suddividerlo in DB Geologico e DB Geomorfologico. Il DB_Geologico risulta quindi composto dai 9 strati informativi seguenti: dbcg_affioramentoareale, dbcg_affioramentopuntuale, dbcg_altrarisorsa, dbcg_cavaminiera puntuale, dbcg_limite geologico, dbcg_loc_int_geopaleonto, dbcg_osservazioni_geologiche, dbcg_processo geologicoparticolare, dbcg_risorsaidrica, dbcg_sezioneprospezionel, dbcg_sezioneprospezionep, dbcg_strutturaplicativa, dbcg_ulfareale, dbcg_ulflineare, ulfareale100K.

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    La Banca dati delle Risorse Minerarie (BD_RIMI) rappresenta uno strumento per la conoscenza delle risorse minerarie e delle aree minerarie storiche presenti sul territorio toscano. La realizzazione della banca dati RIMI ha previsto la ricerca dei documenti tecnici e storico-culturali, derivati da archivi di interesse regionale (ad esempio, la Banca Dati Geologico Mineraria, BDGM) e da pubblicazioni tecniche di settore (ad esempio, Inventario del Patrimonio Minerario e mineralogico in Toscana del Dipartimento Ambiente della Regionale Toscana, Riviste edite dalla Società Geologica Italiana); La banca dati contiene la localizzazione dei siti minerari individuandone una localizzazione spaziale puntuale significativa e collega a questi le tabelle con le principali informazioni ed una serie di schede descrittive. Oltre alla localizzazione puntuale dei siti minerari sono presenti gli strati informativi delle gallerie di alcun siti minerari e le scarpate delle miniere coltivate in superficie.

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    Dal 2002 al 2006 la Regione Toscana ha realizzato la copertura completa del territorio regionale attraverso la Carta Geologica Regionale in scala 1:10.000. Da tale cartografia, a seguito di un processo di verifica e raccordo geometrico ed informativo, condotto nel periodo 2009-2011 dal Centro di GeoTecnologie (CGT) dell'Università degli Studi di Siena, è stata curata la realizzazione del Continuum Geologico della Regione Toscana. I livelli informativi del Continuum sono stati in seguito acquisiti all'interno del DB Geologico (novembre 2014) subendo modifiche ed integrazioni recependo le preesistenti “banca dati geomorfologica” per le province di AR, MS, LU, PT e “Banca Dati Frane” per tutto il territorio regionale. Considerato i diversi tempi e modalità di aggiornamento degli strati informativi che riferiscono al substrato geologico rispetto agli strati che riferiscono agli elementi geomorfologici in occasione dell'aggiornamento del DB Geologico di settembre 2018 è stato deciso di suddividere quest’ultimo in DB Geologico e DB Geomorfologico. Il DB Geomorfologico risulta quindi composto dai 4 strati informativi seguenti: Depositi Superficiali (DS), Forme lineari (FL), Forme areali (FA), Forme puntuali (FP), ai quali si aggiungono le frane (FR_StudiGeom) e gli orli scarpata frana (OS_StudiGeom) derivanti da studi geomorfologici effettuati principalmente attraverso la fotointerpretazione per le province di FI-PO-GR-PI-SI-LI. Nel portale del DB geomorfologico in aggiunta ai suddetti livelli informativi viene pubblicato anche il livello frane IFFI (Inventario fenomeni franosi italiani), tale livello rappresenta lo strato principale e più aggiornato per i fenomeni franosi del portale e viene descritto in una scheda metadati dedicata. Gli aggiornamenti dei dati del DB Geomorfologico della Regione Toscana non sono programmati ma legati a specifici progetti o attività di manutenzione, dipendenti anche dalle tempistiche della banca dati IFFI.