Zone a rischio naturale
Type of resources
Topics
Keywords
Contact for the resource
Provided by
Years
Formats
Representation types
Update frequencies
Scale
pubblicaAmministrazione
-
Dal 2002 al 2006 la Regione Toscana ha realizzato la copertura completa del territorio regionale attraverso la Carta Geologica Regionale in scala 1:10.000. Da tale cartografia, a seguito di un processo di verifica e raccordo geometrico ed informativo, condotto nel periodo 2009-2011 dal Centro di GeoTecnologie (CGT) dell'Università degli Studi di Siena, è stata curata la realizzazione del Continuum Geologico della Regione Toscana. I livelli informativi del Continuum sono stati in seguito acquisiti all'interno del DB Geologico (novembre 2014) subendo modifiche ed integrazioni recependo le preesistenti “banca dati geomorfologica” per le province di AR, MS, LU, PT e “Banca Dati Frane” per tutto il territorio regionale. Considerato i diversi tempi e modalità di aggiornamento degli strati informativi che riferiscono al substrato geologico rispetto agli strati che riferiscono agli elementi geomorfologici in occasione dell'aggiornamento del DB Geologico di settembre 2018 è stato deciso di suddividere quest’ultimo in DB Geologico e DB Geomorfologico. Il DB Geomorfologico risulta quindi composto dai 4 strati informativi seguenti: Depositi Superficiali (DS), Forme lineari (FL), Forme areali (FA), Forme puntuali (FP), ai quali si aggiungono le frane (FR_StudiGeom) e gli orli scarpata frana (OS_StudiGeom) derivanti da studi geomorfologici effettuati principalmente attraverso la fotointerpretazione per le province di FI-PO-GR-PI-SI-LI. Nel portale del DB geomorfologico in aggiunta ai suddetti livelli informativi viene pubblicato anche il livello frane IFFI (Inventario fenomeni franosi italiani), tale livello rappresenta lo strato principale e più aggiornato per i fenomeni franosi del portale e viene descritto in una scheda metadati dedicata. Gli aggiornamenti dei dati del DB Geomorfologico della Regione Toscana non sono programmati ma legati a specifici progetti o attività di manutenzione, dipendenti anche dalle tempistiche della banca dati IFFI.
-
Nell'ambito della Convenzione IFFI (Inventario dei Fenomeni Franosi Italiani) tra ISPRA e Regione Toscana è stata attivata una collaborazione tra i referenti del progetto IFFI e i funzionari dei settori preposti della regione Toscana e del Consorzio LaMMA, finalizzata all'aggiornamento delle frane del territorio toscano pubblicate sul portale IdroGeo di ISPRA, attraverso il quale viene pubblicato l'inventario dei fenomeni franosi italiani per tutto il territorio nazionale. Le attività riguardano sia l'aggiornamento dei singoli eventi franosi a seguito di segnalazioni da ISPRA o interne alla Regione Toscana, sia aggiornamenti dovuti all'acquisizione di dataset di frane derivati dagli archivi del Distretto Appennino Settentrionale o da studi specifici commissionati o acquisiti dalla Regione Toscana. Per quanto riguarda i dati pubblicati su Geoscopio della RT, l'inventario IFFI-Toscana viene pubblicato e distribuito nello strato informativo denominato Frane IFFI (FI) insieme ad altri strati informativi riguardanti le forme e i depositi superficiali presenti nel portale del DB Geomorfologico, tale strato contiene le frane, le aree a franosità diffusa e le Deformazioni Gravitative Profonde (DGPV) e segue temporalmente gli aggiornamenti pubblicati su IdroGeo.
-
L'entità degli effetti distruttivi legati alle frane e la conoscenza sulla distribuzione dei fenomeni franosi in Toscana, nota dall'inventario frane del DB Geomorfologico, indicano che la suscettibilità da frana nel territorio toscano è in genere elevata per cause essenzialmente litologiche, morfologiche e meteo-climatiche. Gli eventi meteorologici intensi degli ultimi decenni hanno inoltre messo in evidenza che le frane localizzate nei depositi superficiali di versante (DS), ovvero i terreni al di sopra del "substrato", rappresentano una fonte di pericolo particolarmente elevato e spazialmente diffuso. Al fine di caratterizzare meglio il fenomeno è stata realizzata per il territorio Garfagnana e per parte della Lunigiana una banca dati contenente le caratteristiche geologico-tecniche dei DS per rendere più affidabile la valutazione predittiva quantitativa della suscettibilità da frane superficiali. Il progetto descritto è stato rivolto quindi a migliorare progressivamente l'accuratezza delle stime di suscettibilità da frane superficiali tramite il raggiungimento dei seguenti obiettivi: a) Caratterizzazione geologico-tecnica dei DS. b) Valutazione della suscettibilità da frane superficiali in specifici subset delle aree dei DS rilevati e caratterizzati.
-
"Ambiti del territorio regionale di interesse naturalistico e ambientale classificati ai sensi della Legge Regionale 56/2000 abrogata e sostituita dalla Legge Regionale 30/2015 (http://www.regione.toscana.it/documents/13817346/0/LR+30_2015_v1_2016.pdf/114adb71-37d5-4d4b-8331-70b0a47817c6), in attuazione della Direttiva 79/409/CEE "Uccelli", abrogata e sostituita dalla Direttiva 2009/147/CE (http://www.regione.toscana.it/documents/10180/392141/2c294f5d57170614f949fd885cb69195_direttivaceeuccelli.pdf/240a9390-83f3-4555-89b8-7ca75ab28ed5). L'obiettivo delle ZPS è la "conservazione di tutte le specie di uccelli viventi naturalmente allo stato selvatico" che viene raggiunto sia attraverso la tutela dell'avifauna sia con la protezione dei loro habitat naturali.Le ZPS vanno a costituire la Rete Natura 2000 , che rappresenta lo strumento a livello europeo attraverso il quale preservare le specie di flora e fauna, minacciate o in pericolo di estinzione, e gli ambienti naturali che le ospitano. Per ulteriori informazioni vedi anche https://www.regione.toscana.it/-/rete-natura-2000-in-toscana-2".