Logo CArtografia STOrica REgionale
 
TitoloCopia plantae esctracta ab originali planta Ill.mi. Taiae facta in accessu
Datazione[seconda metà del XVII sec.]
Autori-
Scala graficaassente
Scala numericaassente
Altezza (mm)560
Larghezza (mm)430
Num.fogli/tavole-
Tecnicachina colorata
Supportocarta
Orientamentonord nord-est in alto
Conservazione-
ArchivioArchivio di Stato di Firenze
FondoMiscellanea di Piante
Descrizione fondoLe oltre 1700 figure (conservate in Archivio di Stato di Firenze, nel fondo Miscellanea di Piante) rappresentano la cartografia prodotta nei secoli XVI-XIX. Coprendo un arco temporale così ampio, presentano differenze sostanziali per tipologia, contenuto e dimensioni. Vi si ritrova, infatti, un vero e proprio universo cartografico composto da: carte a stampa, manoscritte, geografiche corografiche e topografiche, tematiche o parziali, vedute panoramiche e di dettaglio, prospettive di interi centri abitati o di loro parti, disegni di natura architettonica di singoli edifici (come planimetrie, alzati o spaccati) e disegni tecnici di vario genere.
Risultano prodotte dai migliori ingegneri-cartografi dell'amministrazione centrale e periferica dello Stato granducale e raramente furono stampate e commercializzate, proprio per la rilevanza politica, militare ed economica. Più esiguo, invece, appare il numero delle stampe riferibili alla cartografia privata.
Ricostruirne la storia, tra carte, registri e atlanti è un operazione complessa. All'eterogeneità delle provenienze e alla casualità propria di ogni fondo miscellaneo si aggiunge, nel caso specifico, una carenza di informazioni sulle vicende subite dalla documentazione cartografica, peraltro considerata minore nei secoli passati. Il nucleo originario del fondo pare comunque risalire ai primi decenni del secolo XIX.
Serie-
Titolo unità archivistica-
Numero unità archivistica-
Descrizione unità archivistica-
Titolo sottounità archivistica-
Descrizione sottounità archivistica-
Numero carta609
AnnotazioniCopia seicentesca, come si deduce dal riferimento al nuovo proprietario, l'olandese Vandestraten, di alcuni territori già granducali; probabilmente identifica i territori della mensa arcivescovile di Pisa. Riporta gli antichi tracciati delle strade e dei canali del padule di Malaventre dal lago di Massaciuccoli alla foce del Serchio di cui si riportano vari rami morti. Sul retro: 'Pisana tenutae pro Em. Rev. domino de Iliio, planta revisa in accessu et publicata de ordine [...] per R.P.D. Taiam'.
Redattore schedaMaddalena Terzani
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