Logo CArtografia STOrica REgionale
 
TitoloProjet de desséchement du grand marais de Piombino
Datazione1807, gennaio
AutoriGenio Militare Napoleonico
Scala graficametri 3000
Scala numerica1:10000
Altezza (mm)815
Larghezza (mm)1010
Num.fogli/tavole-
Tecnicachina colorata
Supportocarta telata
Orientamentonord in alto
Conservazione-
ArchivioArchivio di Stato di Firenze
FondoMiscellanea di Piante
Descrizione fondoLe oltre 1700 figure (conservate in Archivio di Stato di Firenze, nel fondo Miscellanea di Piante) rappresentano la cartografia prodotta nei secoli XVI-XIX. Coprendo un arco temporale così ampio, presentano differenze sostanziali per tipologia, contenuto e dimensioni. Vi si ritrova, infatti, un vero e proprio universo cartografico composto da: carte a stampa, manoscritte, geografiche corografiche e topografiche, tematiche o parziali, vedute panoramiche e di dettaglio, prospettive di interi centri abitati o di loro parti, disegni di natura architettonica di singoli edifici (come planimetrie, alzati o spaccati) e disegni tecnici di vario genere.
Risultano prodotte dai migliori ingegneri-cartografi dell'amministrazione centrale e periferica dello Stato granducale e raramente furono stampate e commercializzate, proprio per la rilevanza politica, militare ed economica. Più esiguo, invece, appare il numero delle stampe riferibili alla cartografia privata.
Ricostruirne la storia, tra carte, registri e atlanti è un operazione complessa. All'eterogeneità delle provenienze e alla casualità propria di ogni fondo miscellaneo si aggiunge, nel caso specifico, una carenza di informazioni sulle vicende subite dalla documentazione cartografica, peraltro considerata minore nei secoli passati. Il nucleo originario del fondo pare comunque risalire ai primi decenni del secolo XIX.
Serie-
Titolo unità archivistica-
Numero unità archivistica-
Descrizione unità archivistica-
Titolo sottounità archivistica-
Descrizione sottounità archivistica-
Numero carta278.b
AnnotazioniLa carta topografica rappresenta la stessa base territoriale della N. 278. a, con un progetto di bonifica - vistato dal maggiore del corpo imperiale del Genio Michaux - consistente nell'apertura di numerosi canal tracciati perpendicolarmente alla linea di costa e confluenti in un fosso collettore parallelo alla medesima, che avrebbe dovuto portare lo acque nel padule di Piombino, di cui si pensava di aprire una foce per il deflusso in mare presso il Poggio delle Forche. Anche la Cornia, che sfociava nella parte settentrionale del padule, si doveva canalizzare e portare direttamente in mare nella nuova foce. Numerazione antica: 2.
Redattore schedaMaddalena Terzani
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