| | Titolo | Pianta. del Circondario del Feudo di Magliano posto nelle Maremme di Siena, goduto da Sua Eccellenza il Sig. Marchese D. Carlo Guido Bentivoglio d'Aragona, Grande di Spagna, ecc. come Feudatario di Sua Altezza Gran Duca di Toscana i confini del qual Feudo coi Territori vicini di Manciano, Pereta e Monteano sono stati riconosciuti da vari infrascritti Periti d'ordine di Sua Eccellenza la Sig.ra Marchesa Donna Elena Grimani Bentivoglio d'Aragona Tutrice del prelodato Sig.r Marchese D.Carlo Guido, coll'intervento dei Rappresentanti delle rispettive Communità in esecuzione della lettera circolare della Segreteria delle Riformagioni delli 10 gennaio 1772 | Datazione | 1773, febbraio 6 | Autori | Furzi Pasquale, agrimensore; Pasi Stefano, agrimensore | Scala grafica | canne 1000 senesi | Scala numerica | 1:18750 | Altezza (mm) | 720 | Larghezza (mm) | 725 | Num.fogli/tavole | - | Tecnica | china colorata | Supporto | carta | Orientamento | nord in alto | Conservazione | - | Archivio | Archivio di Stato di Firenze | Fondo | Miscellanea di Piante | Descrizione fondo | Le oltre 1700 figure (conservate in Archivio di Stato di Firenze, nel fondo Miscellanea di Piante) rappresentano la cartografia prodotta nei secoli XVI-XIX. Coprendo un arco temporale così ampio, presentano differenze sostanziali per tipologia, contenuto e dimensioni. Vi si ritrova, infatti, un vero e proprio universo cartografico composto da: carte a stampa, manoscritte, geografiche corografiche e topografiche, tematiche o parziali, vedute panoramiche e di dettaglio, prospettive di interi centri abitati o di loro parti, disegni di natura architettonica di singoli edifici (come planimetrie, alzati o spaccati) e disegni tecnici di vario genere.
Risultano prodotte dai migliori ingegneri-cartografi dell'amministrazione centrale e periferica dello Stato granducale e raramente furono stampate e commercializzate, proprio per la rilevanza politica, militare ed economica. Più esiguo, invece, appare il numero delle stampe riferibili alla cartografia privata.
Ricostruirne la storia, tra carte, registri e atlanti è un operazione complessa. All'eterogeneità delle provenienze e alla casualità propria di ogni fondo miscellaneo si aggiunge, nel caso specifico, una carenza di informazioni sulle vicende subite dalla documentazione cartografica, peraltro considerata minore nei secoli passati. Il nucleo originario del fondo pare comunque risalire ai primi decenni del secolo XIX. | Serie | - | Titolo unità archivistica | - | Numero unità archivistica | - | Descrizione unità archivistica | - | Titolo sottounità archivistica | - | Descrizione sottounità archivistica | - | Numero carta | 160 | Annotazioni | Il feudo è accuratamente confinato e la carta è firmata da tutti i rappresentanti delle comunità interessate. Per il resto la carta è assai schematica, rappresentandosi solo il contorno planimetrico di Magliano e, con prospettini, pochi altri edifici (due mulini dismessi, una fornace, la casa della Torre). Riferimenti descrittivi e toponomastici alle numerose bandite esistenti nel feudo. Numerazione antica: 90. II vecchio inventario riferisce il disegno all'archivio delle Riformagioni. | Redattore scheda | Maddalena Terzani |
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