Logo CArtografia STOrica REgionale
 
Titolo[Mappa raffigurante due castagneti]
Datazione1749
AutoriZaccheri Giuseppe Maria
Scala grafica[Pertiche] 50 [e Braccia 6 senesi]
Scala numerica1:1314
Altezza (mm)398
Larghezza (mm)265
Num.fogli/tavole-
Tecnicachina e acquerello
Supportocarta
Orientamentoassente
Conservazioneottima
ArchivioArchivio di Stato di Siena
FondoOspedale di S.Maria della Scala
Descrizione fondoIl fondo Ospedale di Santa Maria della Scala copre un arco cronologico che va dal XIII al XX secolo e fa riferimento al più grande ospedale senese. Grazie alle oblazioni dei frati e dei rettori, a donazioni di privati e ad aggregazioni di vari ospedaletti situati spesso anche al di fuori del contado senese, l'ospedale accumulò un amplissimo patrimonio immobiliare e fondiario; quest'ultimo, in particolar modo, fu organizzato in quindici fattorie dette grance. Ognuna di queste tenute, formate dall'aggregazione di poderi dati a mezzadria, pascoli e boschi, ebbe una sua amministrazione estremamente articolata e complessa.
Serie-
Titolo unità archivisticaCabreo delli beni che l'ospedale grande di Santa Maria della Scala di Siena ha e possiede dentro il territorio e corte di Prata di Maremma fino al presente anno 1749 [...]
Numero unità archivistica1439
Descrizione unità archivisticaIl cabreo riguarda la grancia (o fattoria) di Prata, in Maremma, di proprietà dell'ospedale di Santa Maria della Scala. Esso è stato eseguito nell'anno 1749 da Giuseppe Maria Zaccheri per ordine del rettore Ranieri dei Piccolomini. Le mappe raffigurano i terreni con le relative case e annessi. Di ciascun appezzamento è presente una breve descrizione esplicativa riportante i nominativi dei proprietari confinanti e le diverse tipologie colturali. Nel titolo si dice che il cabreo è stato 'estratto da più documenti antichi e moderni dal signor Giovanni Battista Casini scrittore'.
Titolo sottounità archivistica-
Descrizione sottounità archivistica-
Numero carta7
AnnotazioniLa presente carta rappresenta il disegno alquanto schematico di due castagneti di cui, il primo su cui appare un modestissimo edificio (denominato 'castagneto del Mulino'), ed il secondo (denominato 'castagni del Poggio all'Omo') risultato di tre appezzamenti boschivi successivamente riuniti.
Redattore schedaMonica Stefanelli e Barbara Gelli
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