Logo CArtografia STOrica REgionale
 
TitoloCopia di Pianta del Terzo d'Istia della Mensa Vescovale di Grosseto posto nel Comune di Montorgiali e con esso terminato l'anno 1726
Datazione1726
AutoriMontucci Pier Antonio, ingegnere
Scala graficatavole 400 senesi
Scala numerica1:9290
Altezza (mm)413
Larghezza (mm)550
Num.fogli/tavole-
Tecnicachina e acquerello
Supportocarta
Orientamentonord-est in alto
Conservazionediscreta
ArchivioArchivio di Stato di Grosseto
FondoUffizio de' Fossi e delle Coltivazioni di Grosseto
Descrizione fondoQuesta Magistratura fu istituita nel 1592 con il nome di Uffizio patrio de’ fossi, come organo periferico dei Quattro Conservatori. Nel 1694 per ragioni di cattiva amministrazione perse la propria autonomia, riacquistandola progressivamente fra il 1741 e il 1748. In seguito, con l’istituzione della Provincia Inferiore Senese (1766), l’Ufficio subì delle trasformazioni e, riassumendo in sé i poteri esercitati dai Quattro Conservatori, dai Regolatori e dalla Rota, divenne un organismo amministrativo, politico e giudiziario con il nome di Uffizio dei Fossi e delle Coltivazioni di Grosseto. Così riformato, ancora per problemi di cattiva amministrazione, nel 1772 l’ufficio subì un parziale ridimensionamento delle funzioni. Nel 1778 il governo arrivò ad abolire il Magistrato, lasciando però in carica l’ufficio con il compito di gestire le operazioni di alienazione ed allivellazione dei beni comunali e dei pascoli da affrancare. Nel 1781, con la nomina del Ferroni alla direzione dei lavori della grande bonifica maremmana, l’ufficio fu reintegrato nelle sue funzioni. Soppresso nel 1808 dall’amministrazione francese, fu poi ricostituito nel 1814, rimanendo in carica fino al 1825, quando fu istituita la Camera di Soprintendenza Comunitativa.
Anche se sono presenti alcuni documenti risalenti al 1559, si può dire che il fondo copre essenzialmente un arco temporale che va dal XVIII al XIX sec. e raccoglie la documentazione relativa alla contabilità, alle opere pie, agli affari degli ospedali, ai lavori pubblici ed ai pascoli doganali. Sono inoltre presenti sei atlanti relativi ai Circondari di Imposizione, in cui furono suddivisi fra il 1832 e il 1833 i corsi d’acqua delle pianure di Giuncarico, Montepescali, Buriano, Gavorrano e Scarlino, al fine di garantire un’adeguata conservazione e manutenzione dei lavori di bonifica.
SerieProcessi e Capirotti
Titolo unità archivisticaAffari diversi dal 1794 al 1803 o siano Capirotti
Numero unità archivistica710
Descrizione unità archivistica-
Titolo sottounità archivistica-
Descrizione sottounità archivistica-
Numero carta267r
AnnotazioniSi tratta della pianta della Bandita d'Istia realizzata dall'ingegnere Pier Antonio Montucci nel 1726. Come si apprende dal titolo e dalle annotazioni poste in basso a destra, questa è una copia della pianta originale del 1588 (conservata nel catasto della Mensa Vescovile) 'trasportata [...] di grande in piccola proporsione' pur conservando 'l'istesso metodo di quella, mantenendo la verità delle misure componenti le linee dell'ambito, e i suoi angoli, e solo vi son posti a occhio in corpo i terreni lavorativi giaché quelli non importano differenza ne variano la terminazione del TERZO'.Sono dunque segnalati, oltre ai terreni lavorativi (Aguzzano, Tagliolo, Diacciale, Colombaio, Valle Ferriera, Aia di Sasso e Prataccio), anche i confini (fosso Aguzzano, comunità di Montorgiali, poggio Petricci, fosso della Valle dell'Ornello, via maestra di Montorgiali, terre del cav. Fabbreschi, terre del Biagi oggi dei SS. Cotoni, pieve d'altre Cappelle d'Istia), i fossi Rigotorto, della Fonte del Vescovo e dell'Acquaviva, che attraversano l'estensione e la via che dal Maiano va a Montorgiali.La linea tratteggiata e segnata con le lettere ABC indica il confine che il Vicario e Priori di Motorgiali chiedono al Vescovo essere rispettati anche se non corrispondenti al reale confine, dato che su queste terre la comunità 'ha esatto i terratici' fino al 1758.Si veda anche la c. 246r, filza 710.
Redattore schedaCinzia Bartoli
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