Logo CArtografia STOrica REgionale
 
Titolo[Pianta della Bandita del Terzo d'Istia]
Datazione1770
AutoriAnonimo
Scala graficaassente
Scala numericaassente
Altezza (mm)287
Larghezza (mm)200
Num.fogli/tavole-
Tecnicachina e acquerello
Supportocarta
Orientamentonord in alto
Conservazionebuona
ArchivioArchivio di Stato di Grosseto
FondoUffizio de' Fossi e delle Coltivazioni di Grosseto
Descrizione fondoQuesta Magistratura fu istituita nel 1592 con il nome di Uffizio patrio de’ fossi, come organo periferico dei Quattro Conservatori. Nel 1694 per ragioni di cattiva amministrazione perse la propria autonomia, riacquistandola progressivamente fra il 1741 e il 1748. In seguito, con l’istituzione della Provincia Inferiore Senese (1766), l’Ufficio subì delle trasformazioni e, riassumendo in sé i poteri esercitati dai Quattro Conservatori, dai Regolatori e dalla Rota, divenne un organismo amministrativo, politico e giudiziario con il nome di Uffizio dei Fossi e delle Coltivazioni di Grosseto. Così riformato, ancora per problemi di cattiva amministrazione, nel 1772 l’ufficio subì un parziale ridimensionamento delle funzioni. Nel 1778 il governo arrivò ad abolire il Magistrato, lasciando però in carica l’ufficio con il compito di gestire le operazioni di alienazione ed allivellazione dei beni comunali e dei pascoli da affrancare. Nel 1781, con la nomina del Ferroni alla direzione dei lavori della grande bonifica maremmana, l’ufficio fu reintegrato nelle sue funzioni. Soppresso nel 1808 dall’amministrazione francese, fu poi ricostituito nel 1814, rimanendo in carica fino al 1825, quando fu istituita la Camera di Soprintendenza Comunitativa.
Anche se sono presenti alcuni documenti risalenti al 1559, si può dire che il fondo copre essenzialmente un arco temporale che va dal XVIII al XIX sec. e raccoglie la documentazione relativa alla contabilità, alle opere pie, agli affari degli ospedali, ai lavori pubblici ed ai pascoli doganali. Sono inoltre presenti sei atlanti relativi ai Circondari di Imposizione, in cui furono suddivisi fra il 1832 e il 1833 i corsi d’acqua delle pianure di Giuncarico, Montepescali, Buriano, Gavorrano e Scarlino, al fine di garantire un’adeguata conservazione e manutenzione dei lavori di bonifica.
SerieProcessi e Capirotti
Titolo unità archivisticaAffari diversi dal 1794 al 1803 o siano Capirotti
Numero unità archivistica710
Descrizione unità archivistica-
Titolo sottounità archivistica-
Descrizione sottounità archivistica-
Numero carta246r
AnnotazioniSi tratta di un'accurata rappresentazione policroma della pianta della Bandita del Terzo d'Istia di proprietà della Mensa Vescovile di Grosseto, siutata nella corte di Montorgiali. Si riportano la strada di Montorgiali, i corsi d'acqua (Aguzzano, Rigotorto, Maiano, Pescaiolo e altri minori) e le proprietà di altri particolari (Spedale, Petrucci, Tantucci, ecc..) poste a confine. Nel disegno si indica anche un'estensione di terreno lavorativo di moggia 15 (Peretti) detto le 'Roghetta' che i Priori e il Vicario intendevano dare alla Mensa Vescovile per risolvere la questione di confine che si era venuta a creare quando con alcune misurazioni risultava evidente che la Bandita avesse un'estensione minore rispetto a quella assegnata dal catasto (moggia 300 circa) esistente nella Cancelleria Vescovile. Come si apprende dalle annotazioni poste in basso a sinistra, la pianta realizzata nel 1770 è una copia di quella esistente nel Magistrato dei Conservatori di Siena e disegnata nel 1726 dall'ingegnere Pier Antonio Montucci. Dalla documentazione scritta dal Montucci si apprende che il Vescovo decise, nonostante la proposta, di continuare a 'godere' il Terzo con un'estensione di moggia 234, staia 16 e tavole 4 1/4, per evitare controversie con la comunità di Istia.Si veda anche la c. 267r, filza 710.
Redattore schedaCinzia Bartoli
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