Logo CArtografia STOrica REgionale
 
Titolo[Circondario del recinto dell'Orsali dove la corte di Montorsaio era stata aggiuntata a Paganico, con i suoi confinanti]
Datazione[1798, giugno 5]
AutoriLepri Antonio
Scala graficaassente
Scala numericaassente
Altezza (mm)293
Larghezza (mm)413
Num.fogli/tavole-
Tecnicachina e matita
Supportocarta
Orientamentoassente
Conservazionebuona
ArchivioArchivio di Stato di Grosseto
FondoUffizio de' Fossi e delle Coltivazioni di Grosseto
Descrizione fondoQuesta Magistratura fu istituita nel 1592 con il nome di Uffizio patrio de’ fossi, come organo periferico dei Quattro Conservatori. Nel 1694 per ragioni di cattiva amministrazione perse la propria autonomia, riacquistandola progressivamente fra il 1741 e il 1748. In seguito, con l’istituzione della Provincia Inferiore Senese (1766), l’Ufficio subì delle trasformazioni e, riassumendo in sé i poteri esercitati dai Quattro Conservatori, dai Regolatori e dalla Rota, divenne un organismo amministrativo, politico e giudiziario con il nome di Uffizio dei Fossi e delle Coltivazioni di Grosseto. Così riformato, ancora per problemi di cattiva amministrazione, nel 1772 l’ufficio subì un parziale ridimensionamento delle funzioni. Nel 1778 il governo arrivò ad abolire il Magistrato, lasciando però in carica l’ufficio con il compito di gestire le operazioni di alienazione ed allivellazione dei beni comunali e dei pascoli da affrancare. Nel 1781, con la nomina del Ferroni alla direzione dei lavori della grande bonifica maremmana, l’ufficio fu reintegrato nelle sue funzioni. Soppresso nel 1808 dall’amministrazione francese, fu poi ricostituito nel 1814, rimanendo in carica fino al 1825, quando fu istituita la Camera di Soprintendenza Comunitativa.
Anche se sono presenti alcuni documenti risalenti al 1559, si può dire che il fondo copre essenzialmente un arco temporale che va dal XVIII al XIX sec. e raccoglie la documentazione relativa alla contabilità, alle opere pie, agli affari degli ospedali, ai lavori pubblici ed ai pascoli doganali. Sono inoltre presenti sei atlanti relativi ai Circondari di Imposizione, in cui furono suddivisi fra il 1832 e il 1833 i corsi d’acqua delle pianure di Giuncarico, Montepescali, Buriano, Gavorrano e Scarlino, al fine di garantire un’adeguata conservazione e manutenzione dei lavori di bonifica.
SerieProcessi e Capirotti
Titolo unità archivistica1577-1833 Uffizio dei Fossi. Lite: Comunità di Campagnatico e Montorsaio contro marchese Patrizi di Roma
Numero unità archivistica699
Descrizione unità archivistica-
Titolo sottounità archivistica-
Descrizione sottounità archivistica-
Numero carta33v
AnnotazioniSi tratta di un semplice schizzo a china e matita che mostra il recinto d'Orzali (A), con l'indicazione dei fossi Rigo e Fogna (C), la strada che da Siena conduce a Grosseto (B), il Casalone di Castiglioni (D), la linea di confine con la comunità di Montorsaio (E), la proprietà Corsi, la proprietà del marchese Patrizi attraversata dal fiume Ombrone e il fosso Gretano e infine il castello di Paganico (F).Il disegno è allegato ad un rapporto scritto da Antonio Lepri nel quale si spiega che i montorsaioli, a differenza dei paganichesi che pagano la fida, hanno diritto di pascolo nel recinto della bandita d'Orzali dove prima si estendeva la loro corte, ma solamente il diritto di 'pascere e di legniare', mentre ogni altro diritto spetta al marchese Patrizi come 'comperatore di tutti i beni che erano stati concessi al bastardo medici che sia ancora il Recinto d'Orsali stati scorporati alla Comunità di Montorsaio'. Per questo se al marchese venisse tolto il diritto dell'Orzali, potrebbe nascere 'una questione' e non sarebbe più possibile 'la servitù del passo dei bestiami di Montorsaio per andare a bere al fiume Ombrone, che costa più assai del Recinto d'Orzali, che vorrebbe dire essere sempre più tribulati i montorsaioli, e sottoposti al sig. marchese Patrizi'. La data attribuita al disegno è quella riportata nella documentazione scritta.Il disegno viene attrbuito ad Antonio Lepri.Si vedano a anche le cc. 51v, 59v, filza 699.
Redattore schedaCinzia Bartoli
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