Logo CArtografia STOrica REgionale
 
TitoloPianta del Castagnolo dei Nobili Signori Fratelli Petrucci
Datazione1785, ottobre 14
AutoriBucci Giovanni, agrimensore
Scala graficapertiche 100 di braccia 6 l'una senesi
Scala numerica1:7200
Altezza (mm)430
Larghezza (mm)578
Num.fogli/tavole-
Tecnicachina
Supportocarta
Orientamentoest in alto
Conservazionebuona
ArchivioArchivio di Stato di Grosseto
FondoUffizio de' Fossi e delle Coltivazioni di Grosseto
Descrizione fondoQuesta Magistratura fu istituita nel 1592 con il nome di Uffizio patrio de’ fossi, come organo periferico dei Quattro Conservatori. Nel 1694 per ragioni di cattiva amministrazione perse la propria autonomia, riacquistandola progressivamente fra il 1741 e il 1748. In seguito, con l’istituzione della Provincia Inferiore Senese (1766), l’Ufficio subì delle trasformazioni e, riassumendo in sé i poteri esercitati dai Quattro Conservatori, dai Regolatori e dalla Rota, divenne un organismo amministrativo, politico e giudiziario con il nome di Uffizio dei Fossi e delle Coltivazioni di Grosseto. Così riformato, ancora per problemi di cattiva amministrazione, nel 1772 l’ufficio subì un parziale ridimensionamento delle funzioni. Nel 1778 il governo arrivò ad abolire il Magistrato, lasciando però in carica l’ufficio con il compito di gestire le operazioni di alienazione ed allivellazione dei beni comunali e dei pascoli da affrancare. Nel 1781, con la nomina del Ferroni alla direzione dei lavori della grande bonifica maremmana, l’ufficio fu reintegrato nelle sue funzioni. Soppresso nel 1808 dall’amministrazione francese, fu poi ricostituito nel 1814, rimanendo in carica fino al 1825, quando fu istituita la Camera di Soprintendenza Comunitativa.
Anche se sono presenti alcuni documenti risalenti al 1559, si può dire che il fondo copre essenzialmente un arco temporale che va dal XVIII al XIX sec. e raccoglie la documentazione relativa alla contabilità, alle opere pie, agli affari degli ospedali, ai lavori pubblici ed ai pascoli doganali. Sono inoltre presenti sei atlanti relativi ai Circondari di Imposizione, in cui furono suddivisi fra il 1832 e il 1833 i corsi d’acqua delle pianure di Giuncarico, Montepescali, Buriano, Gavorrano e Scarlino, al fine di garantire un’adeguata conservazione e manutenzione dei lavori di bonifica.
SeriePascoli Doganali
Titolo unità archivisticaRiunioni di Pascolo degli anni 1790 e 1791
Numero unità archivistica627
Descrizione unità archivistica-
Titolo sottounità archivistica-
Descrizione sottounità archivistica-
Numero carta677r
AnnotazioniSi tratta della pianta della Tenuta del Castagnolo dei nobili fratelli Petrucci, nella quale si riportano in maniera piuttosto precisa l'uso del suolo (vigna, uliveto, terreno sodo e boschivo) indicato a simbolo, gli edifici presenti (segnati a numero e descritti nelle annotazioni: podere Castagnolo, Chiesa e camposanto, fornace e podere annesso, porcareccia, caprareccia) i fossi (Melaccia, dell'Uliveto, del Lupo, delle Macine), la strada Montagnola che va' in Maremma, la strada antica di Cinigiano, il Poggio del Tesoro e l'indicazione di alcuni terreni contesi, che sono segnalati con le lettere A, B, C, e D.Il disegno realizzato da Giovanni Bucci rappresenta una copia della pianta da lui stesso disegnata insieme all'agrimensore Giovanni Antonio Porciatti il 14 giugno del 1783 e conservata da Sebastiano Bianciardi, agente della famiglia Petrucci di Siena, in seguito ad una questione di confini sorta fra i fratelli Petrucci e la comunità di Cana (poi passata nella nuova comunità di Cinigiano). I Petrucci intendevano recuperare alcuni terreni, secondo loro, spettanti alla Tenuta ereditata dal defunto nobile senese Fedro Bandini. Il vicario regio di Arcidosso viene quindi incaricato dal cancelliere comunitativo di Grosseto 'di procurare un'amichevole transazione'. Incaricati gli agrimensori Bucci e Porciatti delle misurazioni e della realizzazione della pianta dei terreni, il 18 novembre 1784 viene raggiunta la transazione e stabiliti i confini della Tenuta: strada Montagnola, comunità di Arcidosso, comunità di Stribugliano, fosso Melacce, fosso dell'Uliveto e Poggio del Tesoro.A questo punto, definita la superficie della proprietà, che risulta di moggia 54.9 (circa 163 ettari) i Petrucci richiedono la riunione del pascolo al suolo.
Redattore schedaCinzia Bartoli
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