| | Titolo | Pianta delle Zolfiere di Pereta | Datazione | 1796, febbraio 16 | Autori | Boldrini Giovanni, tenente ingegnere | Scala grafica | tavole 150 di braccia 6 l'una all'uso di siena | Scala numerica | 1:4320 | Altezza (mm) | 428 | Larghezza (mm) | 573 | Num.fogli/tavole | - | Tecnica | china e acquerello | Supporto | carta | Orientamento | est in alto | Conservazione | buona | Archivio | Archivio di Stato di Grosseto | Fondo | Uffizio de' Fossi e delle Coltivazioni di Grosseto | Descrizione fondo | Questa Magistratura fu istituita nel 1592 con il nome di Uffizio patrio de’ fossi, come organo periferico dei Quattro Conservatori. Nel 1694 per ragioni di cattiva amministrazione perse la propria autonomia, riacquistandola progressivamente fra il 1741 e il 1748. In seguito, con l’istituzione della Provincia Inferiore Senese (1766), l’Ufficio subì delle trasformazioni e, riassumendo in sé i poteri esercitati dai Quattro Conservatori, dai Regolatori e dalla Rota, divenne un organismo amministrativo, politico e giudiziario con il nome di Uffizio dei Fossi e delle Coltivazioni di Grosseto. Così riformato, ancora per problemi di cattiva amministrazione, nel 1772 l’ufficio subì un parziale ridimensionamento delle funzioni. Nel 1778 il governo arrivò ad abolire il Magistrato, lasciando però in carica l’ufficio con il compito di gestire le operazioni di alienazione ed allivellazione dei beni comunali e dei pascoli da affrancare. Nel 1781, con la nomina del Ferroni alla direzione dei lavori della grande bonifica maremmana, l’ufficio fu reintegrato nelle sue funzioni. Soppresso nel 1808 dall’amministrazione francese, fu poi ricostituito nel 1814, rimanendo in carica fino al 1825, quando fu istituita la Camera di Soprintendenza Comunitativa.
Anche se sono presenti alcuni documenti risalenti al 1559, si può dire che il fondo copre essenzialmente un arco temporale che va dal XVIII al XIX sec. e raccoglie la documentazione relativa alla contabilità, alle opere pie, agli affari degli ospedali, ai lavori pubblici ed ai pascoli doganali. Sono inoltre presenti sei atlanti relativi ai Circondari di Imposizione, in cui furono suddivisi fra il 1832 e il 1833 i corsi d’acqua delle pianure di Giuncarico, Montepescali, Buriano, Gavorrano e Scarlino, al fine di garantire un’adeguata conservazione e manutenzione dei lavori di bonifica. | Serie | Alienazioni dei beni demaniali per vendita, livelli, concessioni delle Comunità, Spedali, Opere Pie | Titolo unità archivistica | Filza vendite di Beni della Comunità di Grosseto dal 1797 al 1798 e fino al 1806 | Numero unità archivistica | 603 | Descrizione unità archivistica | - | Titolo sottounità archivistica | - | Descrizione sottounità archivistica | - | Numero carta | 451v-452r | Annotazioni | Ottima rappresentazione policroma della pianta del 'Territorio della Fabbrica dello Zolfo di Pereta, nel quale a forma delle Convenzioni contenute nel Contratto gli resta assegnato un quarto di Miglio intorno a detta Fabbrica, quale resta dimostrato con linea punteggiata che si parte dal Centro e và a terminare alla circonferenza parimente indicata con linea punteggiata divisa in otto parti, ed ognuna di quelle corrispondente ad uno degli otto Venti principali, e contrassegnati con lettera T e cioè termine del quarto di Miglio'. Da notare l'abitato della fabbrica con casette a simbolo, e il paesaggio agrario con i 'piani seminati dai Peretani' separati da siepi e i campi alberati attraversati dai vari fossi (di Giungolta, del Torbone, della Valle, del Campo dei Fiori) e delle strade esistenti (via del Calesse e via del Salaiolo o Ripaccio). Si riportano anche delle indicazioni riferite alle aree adiacenti (Poggio del Castelluccio - Terre del Brunacci, Poggio del Gozzio - Terre del Maccari, Poggio Delci, Piagge del Fosso del Ponticino, Cerro Crociato in faccia alla Casa del Pennacchio, Termine della Valle, Sasso Crociato, Poggio con Cerri - Terre del Dari).Si legge in basso a sinistra che la pianta è stata copiata da altra copia esistente nell'Archivio dell'Amministrazione Generale delle Regie Rendite. Dalle annotazioni poste a destra si apprende che la pianta originale è stata realizzata dall'ingegnere Giuseppe Zaccheri. | Redattore scheda | Cinzia Bartoli |
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