| | Titolo | Pianta Regolare della Bandita detta Selva Piana | Datazione | [1794, marzo 29] | Autori | Boldrini Giovan Battista, ingegnere | Scala grafica | pertiche 400 di braccia fiorentine 5 l'una | Scala numerica | 1:7535 | Altezza (mm) | 428 | Larghezza (mm) | 600 | Num.fogli/tavole | - | Tecnica | china e acquerello | Supporto | carta | Orientamento | nord in alto | Conservazione | buona | Archivio | Archivio di Stato di Grosseto | Fondo | Uffizio de' Fossi e delle Coltivazioni di Grosseto | Descrizione fondo | Questa Magistratura fu istituita nel 1592 con il nome di Uffizio patrio de’ fossi, come organo periferico dei Quattro Conservatori. Nel 1694 per ragioni di cattiva amministrazione perse la propria autonomia, riacquistandola progressivamente fra il 1741 e il 1748. In seguito, con l’istituzione della Provincia Inferiore Senese (1766), l’Ufficio subì delle trasformazioni e, riassumendo in sé i poteri esercitati dai Quattro Conservatori, dai Regolatori e dalla Rota, divenne un organismo amministrativo, politico e giudiziario con il nome di Uffizio dei Fossi e delle Coltivazioni di Grosseto. Così riformato, ancora per problemi di cattiva amministrazione, nel 1772 l’ufficio subì un parziale ridimensionamento delle funzioni. Nel 1778 il governo arrivò ad abolire il Magistrato, lasciando però in carica l’ufficio con il compito di gestire le operazioni di alienazione ed allivellazione dei beni comunali e dei pascoli da affrancare. Nel 1781, con la nomina del Ferroni alla direzione dei lavori della grande bonifica maremmana, l’ufficio fu reintegrato nelle sue funzioni. Soppresso nel 1808 dall’amministrazione francese, fu poi ricostituito nel 1814, rimanendo in carica fino al 1825, quando fu istituita la Camera di Soprintendenza Comunitativa.
Anche se sono presenti alcuni documenti risalenti al 1559, si può dire che il fondo copre essenzialmente un arco temporale che va dal XVIII al XIX sec. e raccoglie la documentazione relativa alla contabilità, alle opere pie, agli affari degli ospedali, ai lavori pubblici ed ai pascoli doganali. Sono inoltre presenti sei atlanti relativi ai Circondari di Imposizione, in cui furono suddivisi fra il 1832 e il 1833 i corsi d’acqua delle pianure di Giuncarico, Montepescali, Buriano, Gavorrano e Scarlino, al fine di garantire un’adeguata conservazione e manutenzione dei lavori di bonifica. | Serie | Alienazioni dei beni demaniali per vendita, livelli, concessioni delle Comunità, Spedali, Opere Pie | Titolo unità archivistica | Cancelleria di Pitigliano. Vendite di Stabili diversi del 1797 e 1798 (23) | Numero unità archivistica | 601 | Descrizione unità archivistica | - | Titolo sottounità archivistica | - | Descrizione sottounità archivistica | - | Numero carta | 55r | Annotazioni | Bella rappresentazione policroma della Bandita di Selva Piana spettante alla comunità di Manciano e al Benefizio di San Carlo, con l'indicazione dei confini (Pietro Repenti, buche del Londini e i territori di Manciano, di Sovana e di Saturnia), dei corsi d'acqua (il torrente Stellata, i fossi dell'Acquaviva, dell'Acquaiolo, del Pugliano, del Fornacciolo, dell'Appaicci, il botrone del Pugliano e quello fra i due cavallini di Selva Piana), della strada che dal Fornacciolo va al Punton dell'Esca e infine dell'uso del suolo (bosco e pascolo) reso accuratamente con simboli e colori.Giovan Battista Boldrini viene incaricato dal cancelliere comunitativo di Pitigliano di misurare la bandita, determinarne i confini e separare la parte di moggia 31 e staia 16, spettante al Benefizio di San Carlo da quella di moggia 63 e staia 8 appartenente alla comunità di Manciano.La prima denominata 'il Poggio d'Eugenio' è compresa fra la strada che dal Fornacciolo va al Puntone dell'Esca, il botrone fra la Stellata e il Puntone dell'Esca, una parte del torrente Stellata, una parte del fosso del Pugliano, il botrone fra i due Cavallini di Selva Piana, il territorio di Sovana e quello di Manciano.La seconda viene suddivisa in due porzioni rispettivamente di moggia 26 e staia 10 e moggia 36 e staia 22. Quella di minore estensione, detta 'del Pastorello', è compresa fra il fosso dell'Acquaiola, il torrente Stellata, la strada che dal Fornacciolo va al Puntone dell'Esca e le buche del Londini. L'altra viene ulteriormente suddivisa in due porzioni, la prima detta 'di Pugliano' è compresa fra il fosso dell'Acquaviva, il torrente Stellata, il fosso del Pugliano e il territorio di Saturnia, mentre la seconda denominata 'podere di Righetto' è compresa fra il fosso del Pugliano, il territorio di Saturnia, il territorio di Sovana e il Botrone fra i due Cavallini di Selva Piana. La data attribuita alla carta è quella riportata nella documentazione scritta. | Redattore scheda | Cinzia Bartoli |
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