Logo CArtografia STOrica REgionale
 
TitoloPianta Geometrica della Dogana di Gello, esistente nella Corte di Civitella, eseguita da me infrascritto d'ordine dell'Eccellentissimo Niccolò Pandolfini
Datazione[1787, settembre 27]
AutoriFlosi Giovanni Sebastiano, pubblico agrimensore
Scala graficapertiche 600 di braccia 6 l'una senesi
Scala numerica1:10800
Altezza (mm)531
Larghezza (mm)718
Num.fogli/tavole-
Tecnicachina e acquerello
Supportocarta
Orientamentonord-ovest in alto
Conservazionebuona
ArchivioArchivio di Stato di Grosseto
FondoUffizio de' Fossi e delle Coltivazioni di Grosseto
Descrizione fondoQuesta Magistratura fu istituita nel 1592 con il nome di Uffizio patrio de’ fossi, come organo periferico dei Quattro Conservatori. Nel 1694 per ragioni di cattiva amministrazione perse la propria autonomia, riacquistandola progressivamente fra il 1741 e il 1748. In seguito, con l’istituzione della Provincia Inferiore Senese (1766), l’Ufficio subì delle trasformazioni e, riassumendo in sé i poteri esercitati dai Quattro Conservatori, dai Regolatori e dalla Rota, divenne un organismo amministrativo, politico e giudiziario con il nome di Uffizio dei Fossi e delle Coltivazioni di Grosseto. Così riformato, ancora per problemi di cattiva amministrazione, nel 1772 l’ufficio subì un parziale ridimensionamento delle funzioni. Nel 1778 il governo arrivò ad abolire il Magistrato, lasciando però in carica l’ufficio con il compito di gestire le operazioni di alienazione ed allivellazione dei beni comunali e dei pascoli da affrancare. Nel 1781, con la nomina del Ferroni alla direzione dei lavori della grande bonifica maremmana, l’ufficio fu reintegrato nelle sue funzioni. Soppresso nel 1808 dall’amministrazione francese, fu poi ricostituito nel 1814, rimanendo in carica fino al 1825, quando fu istituita la Camera di Soprintendenza Comunitativa.
Anche se sono presenti alcuni documenti risalenti al 1559, si può dire che il fondo copre essenzialmente un arco temporale che va dal XVIII al XIX sec. e raccoglie la documentazione relativa alla contabilità, alle opere pie, agli affari degli ospedali, ai lavori pubblici ed ai pascoli doganali. Sono inoltre presenti sei atlanti relativi ai Circondari di Imposizione, in cui furono suddivisi fra il 1832 e il 1833 i corsi d’acqua delle pianure di Giuncarico, Montepescali, Buriano, Gavorrano e Scarlino, al fine di garantire un’adeguata conservazione e manutenzione dei lavori di bonifica.
SerieAlienazioni dei beni demaniali per vendita, livelli, concessioni delle Comunità, Spedali, Opere Pie
Titolo unità archivisticaCancelleria di Grosseto. Vendita di Stabili diversi dell'Anno 1788 e 1789. Filza XI
Numero unità archivistica586
Descrizione unità archivistica-
Titolo sottounità archivistica-
Descrizione sottounità archivistica-
Numero carta206
AnnotazioniNella tavola viene rappresentata la pianta della Dogana di Civitella denominata 'Gello', il cui suolo spetta alla comunità di Pari (riunita alla comunità di Campagnatico) e per il pascolo alla dogana di Siena, riportando l'indicazione della suddivisione in 10 porzioni (Contrada sotto le Capannelle di moggia 19.1.14, Fingardella di moggia 23.20.74, Poggio della Formica e Fonte al Nicciolo di moggia 12.11.93, Fonte al Nicciolo di moggia 14.15.24, piano del Vescovo e del topo di moggia 23.17.22, Cannicci e piano Calabrone di moggia 13.16.52, Fonte della Ficaia di moggia 14.19.86, Incesina di moggia 8.16.58, Pievaccia di moggia 50.22.15, Terra Bianca di moggia 38.0.67).Si tratta di un'accurata rappresentazione policroma nella quale si riportano le strade (strada di Gello, stradello del Molino, strada dei Cavallini, strada Consolare, strada de' Cannicci, strada di Mont'Alato), il torrente Lanzo e il fosso Ruchella che delimitano la bandita insieme ai beni del marchese Partizi, gli altri fossi di minore entità (della Fonte, della Fonte al Nicciolo, fosso che scola al piano del Vescovo, fosso che viene da terra Bianca, fosso Recutaio), gli appezzamenti privati posti fra le varie porzioni (segnati a numero con l'indicazione dei proprietari nelle annotazioni) e infine il paesaggio agrario con i suoi rilievi e i campi coltivati con le capanne e i diacci dei pastori. Da notare anche l'indicazione del Molino della Comunità sul torrente Lanzo. La data attribuita alla pianta è quella riportata nella relativa documentazione scritta.
Redattore schedaCinzia Bartoli
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