Logo CArtografia STOrica REgionale
 
TitoloPianta dimostrativa del Tenimento di Terra Macchiosa posto in Corte di Campagnatico Provincia Inferiore contrada detta la Camillaia e Acquastrini, assegnato dall'Il.mo Sig. Prov. Anzano Perpignani dell'Uffizio de' Fossi di Grosseto a seconda del Motuproprio del dì 3 giugno 1769 alla Famiglia del Sig. Gioacchino Vittenè Romano stabilito in detta Terra di Campagnatico, e possesso datoli in vigore del Benigno rescritto del dì 6 dicembre detto Anno. Qual Terreno dal detto sig. Vittenè è stato fatto tutto dicioccare, e al presente tutto coltivato, come dal colore ceco lettera A con l'aggiunta di altro Tenimento di terra Macchioso detti li Pratali, la Piantata, Tramezzuolo, e olivetaccio salvatico, che detto sig. Vittenè domanda in vigore del Novo Motuproprio de 11 Apprile 1778 per unione all'assegnatoli per renderlo, parte coltivato, e parte a pascolo del suo Bestiame, quale vedesi di colore verdigno in pianta Let. B avendo per circondario il fiume Ombrone è terminando al Fosso detto di Pasqualino, L[ettera] C
Datazione[1778, maggio 16]
AutoriVittenè Gioacchino, ingegnere
Scala graficaassente
Scala numericaassente
Altezza (mm)420
Larghezza (mm)297
Num.fogli/tavole-
Tecnicachina e acquerello
Supportocarta
Orientamentonord in alto
Conservazionebuona
ArchivioArchivio di Stato di Grosseto
FondoUffizio de' Fossi e delle Coltivazioni di Grosseto
Descrizione fondoQuesta Magistratura fu istituita nel 1592 con il nome di Uffizio patrio de’ fossi, come organo periferico dei Quattro Conservatori. Nel 1694 per ragioni di cattiva amministrazione perse la propria autonomia, riacquistandola progressivamente fra il 1741 e il 1748. In seguito, con l’istituzione della Provincia Inferiore Senese (1766), l’Ufficio subì delle trasformazioni e, riassumendo in sé i poteri esercitati dai Quattro Conservatori, dai Regolatori e dalla Rota, divenne un organismo amministrativo, politico e giudiziario con il nome di Uffizio dei Fossi e delle Coltivazioni di Grosseto. Così riformato, ancora per problemi di cattiva amministrazione, nel 1772 l’ufficio subì un parziale ridimensionamento delle funzioni. Nel 1778 il governo arrivò ad abolire il Magistrato, lasciando però in carica l’ufficio con il compito di gestire le operazioni di alienazione ed allivellazione dei beni comunali e dei pascoli da affrancare. Nel 1781, con la nomina del Ferroni alla direzione dei lavori della grande bonifica maremmana, l’ufficio fu reintegrato nelle sue funzioni. Soppresso nel 1808 dall’amministrazione francese, fu poi ricostituito nel 1814, rimanendo in carica fino al 1825, quando fu istituita la Camera di Soprintendenza Comunitativa.
Anche se sono presenti alcuni documenti risalenti al 1559, si può dire che il fondo copre essenzialmente un arco temporale che va dal XVIII al XIX sec. e raccoglie la documentazione relativa alla contabilità, alle opere pie, agli affari degli ospedali, ai lavori pubblici ed ai pascoli doganali. Sono inoltre presenti sei atlanti relativi ai Circondari di Imposizione, in cui furono suddivisi fra il 1832 e il 1833 i corsi d’acqua delle pianure di Giuncarico, Montepescali, Buriano, Gavorrano e Scarlino, al fine di garantire un’adeguata conservazione e manutenzione dei lavori di bonifica.
SerieAlienazioni dei beni demaniali per vendita, livelli, concessioni delle Comunità, Spedali, Opere Pie
Titolo unità archivisticaCancelleria di Grosseto. Note di Contratti per vendite di Stabili, Riunione di Pascolo, Macchiatici
Numero unità archivistica567
Descrizione unità archivistica-
Titolo sottounità archivistica-
Descrizione sottounità archivistica-
Numero carta267v-268r (518v-519r)
AnnotazioniIn base al motuproprio del 3 giugno 1769, viene concesso a Gioacchino Vittanè 'oriundo di Roma' un tenimento di terra macchioso situato in contrada detta 'la Camillaia o Acquastrini' nella corte di Campagnatico, che da macchioso viene da lui reso 'tutto coltivato'.A norma di un altro motuproprio dell'11 aprile 1778, 'per accrescere la propria lavorazione' domanda anche la proprietà e il pascolo di un altro tenimento di terra denominato 'Pratali, Piantata e Tramezzuole' e di una striscia di terra denominata 'Oliveto Selvatico', entrambi a confine con la sua proprietà, uno posto a sud e circondato dal fiume Ombrone e dal fosso di Pasqualino e l'altra a nord in prossimità del vigneto. Decide inoltre di estendere la propria richiesta anche ad alcuni piccoli campi macchiosi e incolti, spettanti alla compagnia di Santa Maria Maddalena, Sant'Antonio, e alla Regia Fattoria, presenti nel piano dei Pratali, che 'ingombrano molto al pascolo di tutto detto terreno'.La pianta mostra il terreno inizialmente concesso al Vittanè (A) con i campi coltivati (vigna, grano), gli orti, il terreno prativo, l'aia nella quale si trovano una casetta in muratura e le capanne per il bestiame, gli stradoni con i vari ingressi, e gli altri tenimenti di terra richiesti successivamente (indicati con le lettere B e C). Da notare l'indicazione dell'uso del suolo con vari colori e il terreno macchioso con alberelli a simbolo e dei 'mori' lungo lo stradone e il confine della proprietà Vittanè, le casette a prospetto nell'aia e infine il Molinaccio presso la Piantata e la Tramezzuola. La data attribuita alla carta è quella riportata nella documentazione scritta attinente all'affare.
Redattore schedaCinzia Bartoli
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