Logo CArtografia STOrica REgionale
 
TitoloTopografica di una parte d'Alveo dell'Ombrone dalla Gorarella fino a S. Martino in appoggio ai Lavori da farsi di faccia la Caterratta e la pedata di Maganza
Datazione[1818]
AutoriPasserini Giacomo
Scala graficabraccia fiorentine 1500
Scala numerica1:7250
Altezza (mm)442
Larghezza (mm)630
Num.fogli/tavole-
Tecnicachina e acquerello
Supportocarta
Orientamentoassente
Conservazionebuona
ArchivioArchivio di Stato di Grosseto
FondoUffizio de' Fossi e delle Coltivazioni di Grosseto
Descrizione fondoQuesta Magistratura fu istituita nel 1592 con il nome di Uffizio patrio de’ fossi, come organo periferico dei Quattro Conservatori. Nel 1694 per ragioni di cattiva amministrazione perse la propria autonomia, riacquistandola progressivamente fra il 1741 e il 1748. In seguito, con l’istituzione della Provincia Inferiore Senese (1766), l’Ufficio subì delle trasformazioni e, riassumendo in sé i poteri esercitati dai Quattro Conservatori, dai Regolatori e dalla Rota, divenne un organismo amministrativo, politico e giudiziario con il nome di Uffizio dei Fossi e delle Coltivazioni di Grosseto. Così riformato, ancora per problemi di cattiva amministrazione, nel 1772 l’ufficio subì un parziale ridimensionamento delle funzioni. Nel 1778 il governo arrivò ad abolire il Magistrato, lasciando però in carica l’ufficio con il compito di gestire le operazioni di alienazione ed allivellazione dei beni comunali e dei pascoli da affrancare. Nel 1781, con la nomina del Ferroni alla direzione dei lavori della grande bonifica maremmana, l’ufficio fu reintegrato nelle sue funzioni. Soppresso nel 1808 dall’amministrazione francese, fu poi ricostituito nel 1814, rimanendo in carica fino al 1825, quando fu istituita la Camera di Soprintendenza Comunitativa.
Anche se sono presenti alcuni documenti risalenti al 1559, si può dire che il fondo copre essenzialmente un arco temporale che va dal XVIII al XIX sec. e raccoglie la documentazione relativa alla contabilità, alle opere pie, agli affari degli ospedali, ai lavori pubblici ed ai pascoli doganali. Sono inoltre presenti sei atlanti relativi ai Circondari di Imposizione, in cui furono suddivisi fra il 1832 e il 1833 i corsi d’acqua delle pianure di Giuncarico, Montepescali, Buriano, Gavorrano e Scarlino, al fine di garantire un’adeguata conservazione e manutenzione dei lavori di bonifica.
SerieLavori stradali, idraulici, rurali e fabbricati
Titolo unità archivisticaFiume Ombrone. Riaprimento della Caterratta, Riduzione di Sezione per assicurazione di Fondo per introduzione permanente dell'acque, restauro d'argine, aumento e restauro di Dentello Ximenes. Riduzione della Ripa inferiore della Caterratta ed arresto di corrosione alla Maganza G. P. I. MDCCCXIX
Numero unità archivistica555
Descrizione unità archivistica-
Titolo sottounità archivistica-
Descrizione sottounità archivistica-
Numero carta13
AnnotazioniNella tavola viene riportato in maniera accurata il corso del fiume Ombrone dalla Gorarella fino a San Martino, con l'indicazione in rosso dei lavori che devono essere realizzati nella prima ansa del fiume alla cateratta, al dentello Vecchio, al dentello Capretti e al Pignone Ximenes per contrastare l'erosione della corrente, e nella seconda ansa per fermare la corrosione della ripa destra del fiume in prossimità della Maganza, fra i quali è compresa l'apertura dell'antico alveo abbandonato. In alto a sinistra vengono riportati il Baluardo della Porta Vecchia di Grosseto, la via circondaria, le strade adiacenti (strada di Istia, via di Castiglioni, via dell'Alberese, via della Trappola, via dei Barberi, via delle Vedove, via del vado ai Mori), il fosso Navigante con l'indicazione dell'argine, il gorello del Molino e l'argine di difesa del fiume Ombrone. Da notare la restituzione, mediante l'uso di simboli e colori, del paesaggio circostante costituito da terreni in parte soggetti ad impaludamento e delle proprietà indicate con casette a simbolo (vigna Rolero, vigna Valeri, tenuta della Grancia e San Martino).La data viene attribuita in base alla documentazione scritta.La carta viene attribuita a Giacomi Passerini che ha scritto la relazione a cui questa era originarimante allegata. Si veda anche la c. 12, filza 555.
Redattore schedaCinzia Bartoli
[Nuova ricerca]