Logo CArtografia STOrica REgionale
 
TitoloPonte da costruirsi sul Fosso della Casella
Datazione[1827, settembre 14]
AutoriLapi Antonio, ingegnere
Scala graficabraccia fiorentine 25
Scala numerica1:100
Altezza (mm)306
Larghezza (mm)515
Num.fogli/tavole551
Tecnicachina e acquerello
Supportocarta
Orientamentoassente
Conservazionebuona
ArchivioArchivio di Stato di Grosseto
FondoUffizio de' Fossi e delle Coltivazioni di Grosseto
Descrizione fondoQuesta Magistratura fu istituita nel 1592 con il nome di Uffizio patrio de’ fossi, come organo periferico dei Quattro Conservatori. Nel 1694 per ragioni di cattiva amministrazione perse la propria autonomia, riacquistandola progressivamente fra il 1741 e il 1748. In seguito, con l’istituzione della Provincia Inferiore Senese (1766), l’Ufficio subì delle trasformazioni e, riassumendo in sé i poteri esercitati dai Quattro Conservatori, dai Regolatori e dalla Rota, divenne un organismo amministrativo, politico e giudiziario con il nome di Uffizio dei Fossi e delle Coltivazioni di Grosseto. Così riformato, ancora per problemi di cattiva amministrazione, nel 1772 l’ufficio subì un parziale ridimensionamento delle funzioni. Nel 1778 il governo arrivò ad abolire il Magistrato, lasciando però in carica l’ufficio con il compito di gestire le operazioni di alienazione ed allivellazione dei beni comunali e dei pascoli da affrancare. Nel 1781, con la nomina del Ferroni alla direzione dei lavori della grande bonifica maremmana, l’ufficio fu reintegrato nelle sue funzioni. Soppresso nel 1808 dall’amministrazione francese, fu poi ricostituito nel 1814, rimanendo in carica fino al 1825, quando fu istituita la Camera di Soprintendenza Comunitativa.
Anche se sono presenti alcuni documenti risalenti al 1559, si può dire che il fondo copre essenzialmente un arco temporale che va dal XVIII al XIX sec. e raccoglie la documentazione relativa alla contabilità, alle opere pie, agli affari degli ospedali, ai lavori pubblici ed ai pascoli doganali. Sono inoltre presenti sei atlanti relativi ai Circondari di Imposizione, in cui furono suddivisi fra il 1832 e il 1833 i corsi d’acqua delle pianure di Giuncarico, Montepescali, Buriano, Gavorrano e Scarlino, al fine di garantire un’adeguata conservazione e manutenzione dei lavori di bonifica.
SerieLavori stradali, idraulici, rurali e fabbricati
Titolo unità archivisticaUfizio dei Fossi di Grosseto. Nuova Strada da Castel del Piano alla Poderina. 4ª porzione. Dal Primo Fosso del Podere dei Rubioli fino al Torrente Ansidonia. Confine della Provincia Inferiore
Numero unità archivistica4
Descrizione unità archivistica-
Titolo sottounità archivistica1820 IX 7. Strada nuova della Poderina
Descrizione sottounità archivistica-
Numero carta24r
AnnotazioniNel settembre del 1827 Antonio Lapi, come ingegnere ispettore della Camera di Soprintendenza Comunitativa, compila una nuova relazione sulla strada da Castel del Piano alla Poderina con titolo 'Strada Provinciale da Castel del Piano fino al Torrente Ansidonia alla volta della Poderina. Unico Cantone di n° 21 detto di Seggiano. Relazione d'alcuni pronti restauri necessari a detta strada per renderla praticabile alle Bastine'. Questo mette in evidenza che il progetto proposto dall'ingegnere nel 1820 non è stato attuato. In più va detto che in questa relazione si parla di sistemazione della strada esistente 'colla veduta d'assicurare sollecitamente il passo costante alle cavalcature, e Bastine', precisando che, nel caso in cui 'venisse risoluto di ridurre nella totalità questa strada', sarebbe opportuno in molti punti abbandonere il tracciato attuale (proposta che si ritrova anche nel precedente progetto).Come nel progetto del 1820, anche in questo caso fra i lavori previsti è compresa la costruzione di un ponte, con una larghezza in luce di 9 braccia, sul fosso della Casella. Nella tavola sono riportati, con accurate rappresentazioni policrome, l'alzato e la pianta del ponte. Da notare nell'alzato la struttura in legname dell'armatura a sostegno della volta e l'indicazione della pendenza di 8 centesimi a braccio nella lunghezza di braccia 77. La data attribuita alla carta è quella riportata nella relazione a cui questa è allegata.Si vedano anche le cc. 1, 41r, ins. 1, le cc. 29r, 47r, ins. 2, le cc. 1, 39r, ins. 3, le cc. 1, 81r, filza 551.
Redattore schedaCinzia Bartoli
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