| | Titolo | Schizzo di Pianta dimostrativa della Casa Bianciardi | Datazione | [1804, luglio 8] | Autori | Massaini Giovanni | Scala grafica | assente | Scala numerica | assente | Altezza (mm) | 213 | Larghezza (mm) | 310 | Num.fogli/tavole | - | Tecnica | china | Supporto | carta | Orientamento | assente | Conservazione | buona | Archivio | Archivio di Stato di Grosseto | Fondo | Uffizio de' Fossi e delle Coltivazioni di Grosseto | Descrizione fondo | Questa Magistratura fu istituita nel 1592 con il nome di Uffizio patrio de’ fossi, come organo periferico dei Quattro Conservatori. Nel 1694 per ragioni di cattiva amministrazione perse la propria autonomia, riacquistandola progressivamente fra il 1741 e il 1748. In seguito, con l’istituzione della Provincia Inferiore Senese (1766), l’Ufficio subì delle trasformazioni e, riassumendo in sé i poteri esercitati dai Quattro Conservatori, dai Regolatori e dalla Rota, divenne un organismo amministrativo, politico e giudiziario con il nome di Uffizio dei Fossi e delle Coltivazioni di Grosseto. Così riformato, ancora per problemi di cattiva amministrazione, nel 1772 l’ufficio subì un parziale ridimensionamento delle funzioni. Nel 1778 il governo arrivò ad abolire il Magistrato, lasciando però in carica l’ufficio con il compito di gestire le operazioni di alienazione ed allivellazione dei beni comunali e dei pascoli da affrancare. Nel 1781, con la nomina del Ferroni alla direzione dei lavori della grande bonifica maremmana, l’ufficio fu reintegrato nelle sue funzioni. Soppresso nel 1808 dall’amministrazione francese, fu poi ricostituito nel 1814, rimanendo in carica fino al 1825, quando fu istituita la Camera di Soprintendenza Comunitativa.
Anche se sono presenti alcuni documenti risalenti al 1559, si può dire che il fondo copre essenzialmente un arco temporale che va dal XVIII al XIX sec. e raccoglie la documentazione relativa alla contabilità, alle opere pie, agli affari degli ospedali, ai lavori pubblici ed ai pascoli doganali. Sono inoltre presenti sei atlanti relativi ai Circondari di Imposizione, in cui furono suddivisi fra il 1832 e il 1833 i corsi d’acqua delle pianure di Giuncarico, Montepescali, Buriano, Gavorrano e Scarlino, al fine di garantire un’adeguata conservazione e manutenzione dei lavori di bonifica. | Serie | Motupropri, memoriali, rescritti, disposizioni, suppliche e istanze | Titolo unità archivistica | Rescritti. Dal Luglio al Dicembre 1806. T. 2° (666) | Numero unità archivistica | 57 | Descrizione unità archivistica | - | Titolo sottounità archivistica | - | Descrizione sottounità archivistica | - | Numero carta | 512r (1446r) | Annotazioni | Il disegno, che comprende le piante del piano terreno, del primo e del secondo piano della casa del sig. Sebastiano Bianciardi a Castel del Piano, è allegato ad una relazione scritta l'8 luglio 1804 dall'ingegnere Giovanni Massaini in seguito ad un sopralluogo finalizzato alla valutazione dell'immobile. La magistratura comunitativa ne ipotizza infatti l'acquisto per potervi stabilire il Pretorio e la scuola.Nella pianta del piano terreno tutti i vani sono indicati a numero (1-6) e descritti nelle annotazioni poste a destra del disegno (porta principale, ricetto, stanza terrena che può servire come scuola pubblica, stalla, scale 'formate a pozzo' che conducono ai piani superiori e alla terrazza, scala che conduce ad una cantina). Per quanto riguarda invece il primo e il secondo piano che potrebbero, come si spiega nelle relative annotazioni, essere destinati rispettivamente al podestà e al Mezzo e alle adunanze comunitative,l'indicazione esatta dell'uso dei vani è riportata direttamente sulla pianta (tre camere, sala, salotto con camino, cucina, stanzino). Si riportano inoltre l'indicazione dei lavori che dovrebbero essere eseguiti: l'apertura di una porta nel punto B per 'maggiore disimpegno' del salotto di udienza del primo piano e la chiusura delle porte A e C e l'apertura di una nuova porta nel punto D al secondo piano. In questo modo si otterrebbero al secondo piano due stanze, e cioè la sala H e la camera F, per le adunanze ed il quartiere per il Mezzo composto dalle due camere GG, del salotto O e della cucina.Secondo la stima fatta dal Massaini il valore della casa ascende a scudi 1225.La carta viene attribuita al Massaini che ha scritto la relazione. La data attribuita alla carta è quella riportata nella relazione. | Redattore scheda | Cinzia Bartoli |
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