Logo CArtografia STOrica REgionale
 
TitoloPianta dell'Acquidotto che dalle Sorgenti dette della Fonte al Fico porta le acque alla Terra di Castiglioni della Pescaia
Datazione[1800, marzo 12]
AutoriMassaini Giovanni
Scala graficaassente
Scala numericaassente
Altezza (mm)353
Larghezza (mm)1025
Num.fogli/tavole-
Tecnicachina e acquerello
Supportocarta
Orientamentonord-est in alto
Conservazionebuona
ArchivioArchivio di Stato di Grosseto
FondoUffizio de' Fossi e delle Coltivazioni di Grosseto
Descrizione fondoQuesta Magistratura fu istituita nel 1592 con il nome di Uffizio patrio de’ fossi, come organo periferico dei Quattro Conservatori. Nel 1694 per ragioni di cattiva amministrazione perse la propria autonomia, riacquistandola progressivamente fra il 1741 e il 1748. In seguito, con l’istituzione della Provincia Inferiore Senese (1766), l’Ufficio subì delle trasformazioni e, riassumendo in sé i poteri esercitati dai Quattro Conservatori, dai Regolatori e dalla Rota, divenne un organismo amministrativo, politico e giudiziario con il nome di Uffizio dei Fossi e delle Coltivazioni di Grosseto. Così riformato, ancora per problemi di cattiva amministrazione, nel 1772 l’ufficio subì un parziale ridimensionamento delle funzioni. Nel 1778 il governo arrivò ad abolire il Magistrato, lasciando però in carica l’ufficio con il compito di gestire le operazioni di alienazione ed allivellazione dei beni comunali e dei pascoli da affrancare. Nel 1781, con la nomina del Ferroni alla direzione dei lavori della grande bonifica maremmana, l’ufficio fu reintegrato nelle sue funzioni. Soppresso nel 1808 dall’amministrazione francese, fu poi ricostituito nel 1814, rimanendo in carica fino al 1825, quando fu istituita la Camera di Soprintendenza Comunitativa.
Anche se sono presenti alcuni documenti risalenti al 1559, si può dire che il fondo copre essenzialmente un arco temporale che va dal XVIII al XIX sec. e raccoglie la documentazione relativa alla contabilità, alle opere pie, agli affari degli ospedali, ai lavori pubblici ed ai pascoli doganali. Sono inoltre presenti sei atlanti relativi ai Circondari di Imposizione, in cui furono suddivisi fra il 1832 e il 1833 i corsi d’acqua delle pianure di Giuncarico, Montepescali, Buriano, Gavorrano e Scarlino, al fine di garantire un’adeguata conservazione e manutenzione dei lavori di bonifica.
SerieMotupropri, memoriali, rescritti, disposizioni, suppliche e istanze
Titolo unità archivisticaXXXVII. Rescritti e Motupropri del 1802 (661)
Numero unità archivistica44
Descrizione unità archivistica-
Titolo sottounità archivistica-
Descrizione sottounità archivistica-
Numero carta378
AnnotazioniAccurata rappresentazione policroma dell'acquedotto di Castiglione della Pescaia realizzato da Leonardo Ximenes fra il 1768 e il 1773, che dalle quattro sorgenti della Fonte al Fico (aaaa), attraversando l'area compresa fra i poggi Lunghi, di Sassobianco e del Vaccaio e la valli di San Guglielmo, di Loro, delle Carbonare, di Borgina e di Belvedere, conduce le acque al centro abitato e quindi alla fonte ed ai lavatoi pubblici. La pianta era originariamente allegata alla relazione riguardante il restauro dell'acquedotto.Come si apprende dalle annotazioni, il colorito rosso sta ad indicare i rami del condotto 'che sono fuori di terra, e isolati', mentre il colorito nero quelli che sono 'a fior di terra o sotterrati'. Si spiega inoltre che con la lettera -b- vengono indicati i respiri del condotto, con la -c- i catini di terracotta per la depurazione delle acque, con la -d- il bottino di riunione delle acque delle quattro sorgenti, con la -e- il ramo di condotto che in estate introduce l'acqua del fosso della Fonte al Fico (a cui 'converrebbe rinunziare'), con la -f- l'abbeveratoio al principio di Valborgina, con -gh- i rami del condotto ricoperti con la terra delle fosse, con la -i- il fontanile di Santa Maria, con la -k- la cappella di Santa Maria, con la -l- la Portaccia, con la -m- la fonte pubblica di Castiglioni, con la -n- i lavatoi pubblici, e infine con la -f- la capanna di recente costruzione per operare il restauro. Sono riportati anche gli archi e il mulino di San Guglielmo, i fossi del Fico e di San Guglielmo, i vari ponticelli e le numerose proprietà presenti in località Vigne e scendendo verso l'abitato (vigna Murata del Camaiori, Moni, Gentili, Borri, Giatti, Carini, Caifassi, Rossi, Angiolucci, Orsini, Gherardi e Camaiori). Da notare la vegetazione restituita mediante l'uso di simboli e colori e i diversi poggi a rilievo. Oltre a quelli già citati vengono riportati anche i poggi di Belvedere, il poggio di Carnesecca e quello del Molino a Vento. L'abitato di Castiglione viene raffigurato indicando il caseggiato posto in prossimità della fonte.La carta è segnata come 'D'.La data attribuita alla carta è quella riportata nella relazione a cui la carta era originariamente allegata.La scala è assente anche se nelle annotazioni si precisa che 'i Numeri posti lungo il condotto indicano Canne di Braccia Cinque l'una Fiorentine'.
Redattore schedaCinzia Bartoli
[Nuova ricerca]