Logo CArtografia STOrica REgionale
 
TitoloPianta Topografica della Dogana di Monte Orgiali, di Moggia 1527, compresovi il terzo del Vescovo, che è di Moggia 300, appartenendosi La fida d'Inverno ai Paschi, denotando il giro Rosso la Dogana, il Cenerino il terzo, il Verde i Confini Ristretti, il Giallo La Bandita di Colle Fagiano, il Turchino La Bandita di Murci, il Giallo Scuro La Bandita di San Giorgio con la Villa di Pancoli, fatta l'Anno 1745
Datazione1745
AutoriAnonimo
Scala graficatavole 700 di braccia 6 l'una senesi
Scala numerica1:24000
Altezza (mm)434
Larghezza (mm)570
Num.fogli/tavole-
Tecnicachina e acquerello
Supportocarta
Orientamentosud-est in alto
Conservazionebuona
ArchivioArchivio di Stato di Grosseto
FondoUffizio de' Fossi e delle Coltivazioni di Grosseto
Descrizione fondoQuesta Magistratura fu istituita nel 1592 con il nome di Uffizio patrio de’ fossi, come organo periferico dei Quattro Conservatori. Nel 1694 per ragioni di cattiva amministrazione perse la propria autonomia, riacquistandola progressivamente fra il 1741 e il 1748. In seguito, con l’istituzione della Provincia Inferiore Senese (1766), l’Ufficio subì delle trasformazioni e, riassumendo in sé i poteri esercitati dai Quattro Conservatori, dai Regolatori e dalla Rota, divenne un organismo amministrativo, politico e giudiziario con il nome di Uffizio dei Fossi e delle Coltivazioni di Grosseto. Così riformato, ancora per problemi di cattiva amministrazione, nel 1772 l’ufficio subì un parziale ridimensionamento delle funzioni. Nel 1778 il governo arrivò ad abolire il Magistrato, lasciando però in carica l’ufficio con il compito di gestire le operazioni di alienazione ed allivellazione dei beni comunali e dei pascoli da affrancare. Nel 1781, con la nomina del Ferroni alla direzione dei lavori della grande bonifica maremmana, l’ufficio fu reintegrato nelle sue funzioni. Soppresso nel 1808 dall’amministrazione francese, fu poi ricostituito nel 1814, rimanendo in carica fino al 1825, quando fu istituita la Camera di Soprintendenza Comunitativa.
Anche se sono presenti alcuni documenti risalenti al 1559, si può dire che il fondo copre essenzialmente un arco temporale che va dal XVIII al XIX sec. e raccoglie la documentazione relativa alla contabilità, alle opere pie, agli affari degli ospedali, ai lavori pubblici ed ai pascoli doganali. Sono inoltre presenti sei atlanti relativi ai Circondari di Imposizione, in cui furono suddivisi fra il 1832 e il 1833 i corsi d’acqua delle pianure di Giuncarico, Montepescali, Buriano, Gavorrano e Scarlino, al fine di garantire un’adeguata conservazione e manutenzione dei lavori di bonifica.
SerieMotupropri, memoriali, rescritti, disposizioni, suppliche e istanze
Titolo unità archivisticaFilza XXXIII. Rescritti e Motupropri del 1796
Numero unità archivistica34
Descrizione unità archivistica-
Titolo sottounità archivistica-
Descrizione sottounità archivistica-
Numero carta674v
AnnotazioniNella pianta viene raffigurata la dogana di Montorgiali di moggia 1527, con l'indicazione delle varie porzioni che la compongono (pian del Mulinaccio, piani del Colombaio, campo di Nardo, poggi del Poderone, Bufalaie, Colle Lungo, poggi Ariosti, poggi delle Castellaccie, contrada Paglibelli, piano del Maiano, Cavallini Larghi, etc...), della linea di confine (linea rossa) e dei territori adicenti (dogana di Campagnatico, dogana di Istia, bandita di Istia, dogana di Montiano, bandita di Scansano). Si riportano inoltre il terzo del Vescovo di moggia 300 (con i confini segnati in grigio) compreso all'interno della dogana, la bandita di Monte Fagiano (con i confini segnati in giallo), la bandita di Murci (con i confini segnati in celeste), quella di San Giorgio con la villa di Pancole (con i confini segnati in giallo scuro) e i confini ristretti (segnati in giallo scuro). La bandita di Murci e di Monte Fagiano confinano con la dogana del Cotone. Da notare anche la rete idrografica (fiume Ombrone, fosso del Maiano, torrente Trasobbie, fosso Rigo Torto, fosso dell'Acquaviva, fosso dell'Inferno, fosso del diaccial di Pavolo fosso della Ricupiglia, fosso alla Trave), la rete viaria (strada che va a Istia e Grosseto, strada che va al Maiano, strada della Montagna, strada della Valle, strada delle Travi di Grosseto, strada delle Vigne, strada di Pancole, strada che va al Cotone), gli insediamenti di Montorgiali e Pancole indicati con casette a simbolo, così come il podere colombaio e la villa di Pancole.La tavola è allegata alla sentenza pronunciata nell'aprile 1780 in base alla quale la Mensa Vescovile, essendo cessato l'affitto con la Dogana di Siena, torna ad avere il possesso di tutto il pascolo del territorio di Istia fatta eccezione per le bandite de' Confini, di Saliceta, di Montorsoli e Monte Brandoli che spettano alla comunità di Istia.
Redattore schedaCinzia Bartoli
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