| | Titolo | [Lavori al fiume Ombrone] | Datazione | [1787] | Autori | Ferroni Pietro | Scala grafica | braccia fiorentine 250 | Scala numerica | 1:906 | Altezza (mm) | 525 | Larghezza (mm) | 713 | Num.fogli/tavole | - | Tecnica | china e acquerello | Supporto | carta | Orientamento | assente | Conservazione | ottima | Archivio | Archivio di Stato di Grosseto | Fondo | Uffizio de' Fossi e delle Coltivazioni di Grosseto | Descrizione fondo | Questa Magistratura fu istituita nel 1592 con il nome di Uffizio patrio de’ fossi, come organo periferico dei Quattro Conservatori. Nel 1694 per ragioni di cattiva amministrazione perse la propria autonomia, riacquistandola progressivamente fra il 1741 e il 1748. In seguito, con l’istituzione della Provincia Inferiore Senese (1766), l’Ufficio subì delle trasformazioni e, riassumendo in sé i poteri esercitati dai Quattro Conservatori, dai Regolatori e dalla Rota, divenne un organismo amministrativo, politico e giudiziario con il nome di Uffizio dei Fossi e delle Coltivazioni di Grosseto. Così riformato, ancora per problemi di cattiva amministrazione, nel 1772 l’ufficio subì un parziale ridimensionamento delle funzioni. Nel 1778 il governo arrivò ad abolire il Magistrato, lasciando però in carica l’ufficio con il compito di gestire le operazioni di alienazione ed allivellazione dei beni comunali e dei pascoli da affrancare. Nel 1781, con la nomina del Ferroni alla direzione dei lavori della grande bonifica maremmana, l’ufficio fu reintegrato nelle sue funzioni. Soppresso nel 1808 dall’amministrazione francese, fu poi ricostituito nel 1814, rimanendo in carica fino al 1825, quando fu istituita la Camera di Soprintendenza Comunitativa.
Anche se sono presenti alcuni documenti risalenti al 1559, si può dire che il fondo copre essenzialmente un arco temporale che va dal XVIII al XIX sec. e raccoglie la documentazione relativa alla contabilità, alle opere pie, agli affari degli ospedali, ai lavori pubblici ed ai pascoli doganali. Sono inoltre presenti sei atlanti relativi ai Circondari di Imposizione, in cui furono suddivisi fra il 1832 e il 1833 i corsi d’acqua delle pianure di Giuncarico, Montepescali, Buriano, Gavorrano e Scarlino, al fine di garantire un’adeguata conservazione e manutenzione dei lavori di bonifica. | Serie | Motupropri, memoriali, rescritti, disposizioni, suppliche e istanze | Titolo unità archivistica | Filza VI. Lettere delle R.R. Segreterie di Stato e di Finanze e del R. Governo di Siena del 1788 (82) | Numero unità archivistica | 20 | Descrizione unità archivistica | - | Titolo sottounità archivistica | - | Descrizione sottounità archivistica | - | Numero carta | 28 | Annotazioni | Fra i lavori proposti nel 1787 dal matematico Pietro Ferroni e approvati dal Governo per il successivo 'Anno Maremmano', c'è il prolungamento della steccaia d'Ombrone fino alla fabbrica della cateratta del Navigante.La tavola si compone di cinque disegni: il primo rappresenta la pianta della steccaia per chiudere il letto d'Ombrone, della quale viene riportata con estrema precisione la struttura composta da pali, cassoni, fascine, sassaie e lastricati (per realizzare una barriera nell'alveo del fiume per poter derivare delle acque da utilizzarsi nella prova di una piccola colmata nelle gronde orientali del padule di Castiglione. (BARSANTI, BONELLI CONENNA, ROMBAI, 2001, p. 42), il secondo e il terzo rappresentano rispettivamente il taglio lungo la linea AB e il prospetto della steccaia all'uscita dell'acqua, il quarto la sezione del fiume di fronte alla cateratta nella linea CD e infine il quinto la pianta del tronco d'Ombrone in prossimità del dentello e la cateratta, con l'indicazione del lavoro che deve essere eseguito che consiste nell'ingrossare il nuovo dentello e l'estremità del dentello vecchio. La data attribuita alla carta viene dedotta in base alla documentazione scritta attinente all'affare e alla data riportata nelle osservazioni riferite al disegno n. IV, nelle quali si riferisce che la sezione è quella spedita il 14 aprile 1787 dall'ing. Salvadore Falleri. La carta non è firmata ma viene attribuita a Pietro Ferroni.La scala è di braccia fiorentine 55 (= 213 mm) per la pianta, il taglio lungo la linea AB e il prospetto della steccaia e per la sezione del fiume, mentre è di braccia fiorentine 250 (= 160 mm) per la pianta del tronco dell'Ombrone presso il Dentello e la Cateratta. | Redattore scheda | Cinzia Bartoli |
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