Logo CArtografia STOrica REgionale
 
TitoloPianta Dimostrativa della situazione della Cava dell'Allume, esistente al Cavone dell'Acqua, Luogo assai scosceso, e specialmente nel posto dell'Edifizio
Datazione[1788]
AutoriAnonimo
Scala graficabraccia fiorentine 100
Scala numerica1:527
Altezza (mm)280
Larghezza (mm)398
Num.fogli/tavole-
Tecnicachina
Supportocarta
Orientamentoassente
Conservazionebuona
ArchivioArchivio di Stato di Grosseto
FondoUffizio de' Fossi e delle Coltivazioni di Grosseto
Descrizione fondoQuesta Magistratura fu istituita nel 1592 con il nome di Uffizio patrio de’ fossi, come organo periferico dei Quattro Conservatori. Nel 1694 per ragioni di cattiva amministrazione perse la propria autonomia, riacquistandola progressivamente fra il 1741 e il 1748. In seguito, con l’istituzione della Provincia Inferiore Senese (1766), l’Ufficio subì delle trasformazioni e, riassumendo in sé i poteri esercitati dai Quattro Conservatori, dai Regolatori e dalla Rota, divenne un organismo amministrativo, politico e giudiziario con il nome di Uffizio dei Fossi e delle Coltivazioni di Grosseto. Così riformato, ancora per problemi di cattiva amministrazione, nel 1772 l’ufficio subì un parziale ridimensionamento delle funzioni. Nel 1778 il governo arrivò ad abolire il Magistrato, lasciando però in carica l’ufficio con il compito di gestire le operazioni di alienazione ed allivellazione dei beni comunali e dei pascoli da affrancare. Nel 1781, con la nomina del Ferroni alla direzione dei lavori della grande bonifica maremmana, l’ufficio fu reintegrato nelle sue funzioni. Soppresso nel 1808 dall’amministrazione francese, fu poi ricostituito nel 1814, rimanendo in carica fino al 1825, quando fu istituita la Camera di Soprintendenza Comunitativa.
Anche se sono presenti alcuni documenti risalenti al 1559, si può dire che il fondo copre essenzialmente un arco temporale che va dal XVIII al XIX sec. e raccoglie la documentazione relativa alla contabilità, alle opere pie, agli affari degli ospedali, ai lavori pubblici ed ai pascoli doganali. Sono inoltre presenti sei atlanti relativi ai Circondari di Imposizione, in cui furono suddivisi fra il 1832 e il 1833 i corsi d’acqua delle pianure di Giuncarico, Montepescali, Buriano, Gavorrano e Scarlino, al fine di garantire un’adeguata conservazione e manutenzione dei lavori di bonifica.
SerieMotupropri, memoriali, rescritti, disposizioni, suppliche e istanze
Titolo unità archivisticaSegreterie di Stato, e Finanze dal 1787 al 1789
Numero unità archivistica19
Descrizione unità archivistica-
Titolo sottounità archivistica-
Descrizione sottounità archivistica-
Numero carta634v-635r
AnnotazioniUn tale Antonio Borghigiani originario di Firenze, ma residente a Massa Marittima, ottiene con sovrano rescritto 9 giugno 1787 la facoltà di estrarre per cinque anni l'allume di rocca presso i Cavoni, dominio diretto della comunità di Massa, ma goduto in enfiteusi dalla Regia Magona, senza il pagamento di alcun terratico e con la possibilità di acquistare dalla Magona la legna a lui necessaria 'ai prezzi correnti secondo le stime da convenirsi', con l'obbligo però di rendere conto al Tribunale di Massa della quantità di allume ricavata ogni anno, per potere fissare un giusto canone al termine del quinquennio. Dopo avere speso 600 scudi, e cioè 'quel poco che si ritrovava', per mettere in funzione la cava il Borghigiani si trova costretto a chiedere al granduca Pietro Leopoldo un prestito di 2000 scudi (da restituire in cinque anni) o almeno 'una qualsiasi somma per tirare avanti' e cioè per portare a termine i lavori e pagare i debitori.Nella tavola viene rappresentata con un semplice disegno a china la pianta della cava in questione, che mette in evidenza la struttura e il processo della lavorazione del minerale: a destra si trova la cava (1) con l'indicazione delle altezze, che si collega con una strada barrocciabile sotterranea (2) alla piazza degli spurghi (4) dove si trova la capanna 'provvisionale' per i lavoratori (3). A sinistra della piazza sono presenti due fornaci per 'calcinare il minerale' (5), la piazza per il servizio delle fornaci (6), la piazza per macerare il minerale (7), una caldaia e masso per bollire l'allume (8), la piazza per il deposito della legna (9), otto cassoni per il deposito dell'allume (10), 'due conserve' per le acque torbe (11), una sorgente (12), una seconda caldaia per 'ripassare gli spurghi' (13) e infine una piazzetta davanti alla caldaia.La data viene attribuita in base alla documentazione attinente all'affare.
Redattore schedaCinzia Bartoli
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