Logo CArtografia STOrica REgionale
 
Titolo[Confine fra Buriano e Castiglione]
Datazione1783, giugno 2
AutoriNini Alessandro
Scala graficapertiche 300 di braccia 6 a panno fiorentine
Scala numerica1:7500
Altezza (mm)370
Larghezza (mm)530
Num.fogli/tavole-
Tecnicachina e acquerello
Supportocarta
Orientamentonord-ovest in alto
Conservazionebuona
ArchivioArchivio di Stato di Grosseto
FondoUffizio de' Fossi e delle Coltivazioni di Grosseto
Descrizione fondoQuesta Magistratura fu istituita nel 1592 con il nome di Uffizio patrio de’ fossi, come organo periferico dei Quattro Conservatori. Nel 1694 per ragioni di cattiva amministrazione perse la propria autonomia, riacquistandola progressivamente fra il 1741 e il 1748. In seguito, con l’istituzione della Provincia Inferiore Senese (1766), l’Ufficio subì delle trasformazioni e, riassumendo in sé i poteri esercitati dai Quattro Conservatori, dai Regolatori e dalla Rota, divenne un organismo amministrativo, politico e giudiziario con il nome di Uffizio dei Fossi e delle Coltivazioni di Grosseto. Così riformato, ancora per problemi di cattiva amministrazione, nel 1772 l’ufficio subì un parziale ridimensionamento delle funzioni. Nel 1778 il governo arrivò ad abolire il Magistrato, lasciando però in carica l’ufficio con il compito di gestire le operazioni di alienazione ed allivellazione dei beni comunali e dei pascoli da affrancare. Nel 1781, con la nomina del Ferroni alla direzione dei lavori della grande bonifica maremmana, l’ufficio fu reintegrato nelle sue funzioni. Soppresso nel 1808 dall’amministrazione francese, fu poi ricostituito nel 1814, rimanendo in carica fino al 1825, quando fu istituita la Camera di Soprintendenza Comunitativa.
Anche se sono presenti alcuni documenti risalenti al 1559, si può dire che il fondo copre essenzialmente un arco temporale che va dal XVIII al XIX sec. e raccoglie la documentazione relativa alla contabilità, alle opere pie, agli affari degli ospedali, ai lavori pubblici ed ai pascoli doganali. Sono inoltre presenti sei atlanti relativi ai Circondari di Imposizione, in cui furono suddivisi fra il 1832 e il 1833 i corsi d’acqua delle pianure di Giuncarico, Montepescali, Buriano, Gavorrano e Scarlino, al fine di garantire un’adeguata conservazione e manutenzione dei lavori di bonifica.
SerieMotupropri, memoriali, rescritti, disposizioni, suppliche e istanze
Titolo unità archivisticaFilza IV. Lettere delle R. R. Segreterie di Stato e di Finanza e del R. Governo di Siena degli anni 1785 e 86 (80)
Numero unità archivistica17
Descrizione unità archivistica-
Titolo sottounità archivistica-
Descrizione sottounità archivistica-
Numero carta690
AnnotazioniAl fine di procedere all'alienazione dei beni attenenti alla Comunità di Castiglione della Pescaia è necessario definire con precisione i confini fra il Granducato di Toscana e il Principato di Piombino.Per questo motivo la delegazione granducale, composta dal commissario Alessandro Chigi, l'ingegnere Alessandro Nini e il notaio Girolamo Pistolesi, e quella di parte piombinese, composta dal commissario Giuseppe Valenti, l'ingegnere Giacomo Benassi e il notaio Giuseppe Bigeschi, riunitesi 'nella terra di Castiglione' il 7 e l'8 aprile del 1783 arrivano a definire i confini giurisdizionali, dando ai due ingegneri l'incarico di compilare i relativi cartoni. Questi vengono successivamente copiati dal Nini per essere consegnati agli uffici di competenza.La pianta, copiata il 2 giugno 1783, rappresenta 'la Confinazione Giurisdizionale tra la Gronda Palustre, ed il Lago di Castiglioni col Territorio di Buriano fino al Termine di Quarto detto la Barbaruta' e quindi l'area compresa fra la Tenuta dell'Abbadia e gli Spargitoi della Bruna. Il Quarto della Barbaruta, come si legge nel concordato redatto dai notai, è sempre stato riconosciuto come confine fra il territorio di Buriano, quello di Castiglioni, Grosseto e Montepescali. Si tratta di una rappresentazione piuttosto schematica, nella quale si riportano solamente la linea di confine (linea celeste ILMN) e i dati topografici essenziali. Si indicano i vari corsi d'acqua (fosso Rigo, fosso Sovata, Sovatacce, fiume Bruna, gorello di rifiuto del Mulino degli Acquisti) presenti nella zona costituita da 'terreni palustri con acquastrini, pascolo, e praterie', la Rottaia del porto Allisca ?, il fosso ripieno della Barbaruta. Si vedano anche le cc. 688-689, filza 17 e la c. 173r, filza 19.
Redattore schedaCinzia Bartoli
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