Logo CArtografia STOrica REgionale
 
Titolo[Pianta di una parte del pubblico acquedotto di Pitigliano con l'indicazione delle proprietà adiacenti]
Datazione[1839]
AutoriPini Lorenzo
Scala graficabraccia fiorentine 40
Scala numerica1:200
Altezza (mm)305
Larghezza (mm)211
Num.fogli/tavole-
Tecnicachina e acquerello
Supportocarta
Orientamentoassente
Conservazionebuona
ArchivioArchivio di Stato di Grosseto
FondoCamera di Soprintendenza Comunitativa
Descrizione fondoLa Camera di Soprintendenza Comunitativa fu istituita con il motuproprio del 1 novembre 1825, assumendo tutte le competenze dell’Uffizio dei Fossi e delle Coltivazioni, e rimase in vigore fino al 1848, quando con il motuproprio del 9 marzo fu istituita la Prefettura Granducale. Trattandosi di un ufficio amministrativo con molteplici compiti, il fondo raccoglie una vasta documentazione relativa ad istruzioni e regolamenti, rapporti, contabilità, affari dei comuni, degli ospedali, delle opere pie e di quelle ecclesiastiche, contratti e pascoli doganali. Tale materiale, che copre un arco temporale che va dal XVIII al XIX secolo, presenta molte commistioni con i fondi “Commissario della Provincia Inferiore Senese”, “Ispettore del Compartimento di Grosseto” e “Prefettura Granducale Preunitaria di Grosseto”. Numerosi sono i progetti e le cartografie prodotte dal Corpo degli Ingegneri di Acque e Strade.
SerieIstruzioni, regolamenti, rescritti e motupropri
Titolo unità archivisticaR. Camera. Rescritti e Motuproprj 1839 (688)
Numero unità archivistica14
Descrizione unità archivistica-
Titolo sottounità archivistica-
Descrizione sottounità archivistica-
Numero carta745r
AnnotazioniSchematica, ma precisa, rappresentazione policroma di una parte dell'acquedotto di Pitigliano, con l'indicazione delle proprietà adiacenti: l'orto e la casa di Don Niccola Capitani, la stalla e i magazzini di Antonio Paganelli, il residuo dell'antica Fortezza di Francesco Gorini e infine un fabbricato in costruzione sempre del sig. Gorini. Quest'ultimo edificio viene indicato in rosso. Dalla documentazione attinente all'affare si apprende che il fabbricato è stato realizzato in prossimità del condotto, non rispettando la distanza prevista dal Regolamento approvato il 18 agosto 1832.Nonostante questo, il sig. Gorini chiede di poter continuare i lavori di costruzione dimostrando di non aver arrecato nessun danno all'acquedotto e che una simile concessione era stata fatta in precedenza al sig. Nicola Capitani. La richiesta viene approvata, a patto però che vengano rispettate le condizioni prescritte dall'ingegnere di circondario nel 'Rapporto sull'Istanza Gorini relativa a Fabbricare lungo il Condotto di Pitigliano', come il divieto di aprire porte e finestre nel muro a ridosso del condotto e la realizzazione di un marciapiede o una zanella sopra il muro del condotto per dare scolo alle acque della gronda del fabbricato. Viene inoltre stabilito che il sig. Gorini non possa chiedere alcun risarcimento nel caso in cui i lavori di restauro o manutenzione dell'acquedotto possano un futuro provocare danni al fabbricato e che siano a sue spese anche i possibili danni che potrebbero essere arrecati al condotto dai lavori di costruzione da lui intrapresi. La data viene attribuita in relazione alla documentazione scritta attinente all'affare. L'autore è l'ingegnere che ha redatto il rapporto sull'istanza avanzata dal Gorini. Su Pitigliano si vedano anche le cc. 20r-21r (pratica n. 14), filza 395.
Redattore schedaCinzia Bartoli
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