| | Titolo | Livellazione dell'Argine della Bruna dal guado alle Tanaglie all'influenza del Fosso Asina dove termina l'arginatura a sinistra del Paletto 71 | Datazione | [1856, agosto 26] | Autori | Rossi Mario | Scala grafica | assente | Scala numerica | assente | Altezza (mm) | 307 | Larghezza (mm) | 845 | Num.fogli/tavole | 124 | Tecnica | china e acquerello | Supporto | carta | Orientamento | assente | Conservazione | buona | Archivio | Archivio di Stato di Grosseto | Fondo | Acque e Strade | Descrizione fondo | Il fondo raccoglie il materiale documentario e cartografico prodotto nel 1800 dal Corpo degli Ingegneri di Acque e Strade. Questo corpo, istituito con il motuproprio del 1 novembre del 1825, era composto dal Consiglio degli Ingegneri (organo di governo), dagli ingegneri ispettori e sottoispettori di compartimento e dagli ingegneri di circondario. Con altro motuproprio del 1 novembre 1825 il territorio granducale veniva infatti suddiviso in cinque compartimenti, a loro volta suddivisi in un numero variabile di circondari (37 in totale) composti da più comunità e distinti in cinque classi. Nel compartimento di Grosseto risultavano inizialmente tre circondari: Grosseto, Arcidosso ed Orbetello, rispettivamente di seconda, quarta e quinta classe. Questi vennero però progressivamente aumentando fino ad arrivare a dieci nel 1846. All’ingegnere ispettore, che risiedeva presso la Camera di Soprintendenza Comunitativa, spettava la realizzazione di molti progetti, fra cui quelli relativi alle strade regie e provinciali, e naturalmente il controllo dell’esecuzione dei lavori. Egli aveva inoltre il compito di verificare l’operato degli ingegneri di circondario, ai quali spettavano il controllo dei lavori comunitativi e di alcuni lavori stradali, e le visite periodiche di accertamento sullo stato dei fiumi, dei torrenti, dei fossi e degli scoli delle campagne. Nel 1849 nell’ambito del riassetto amministrativo del territorio granducale, che vide l’istituzione della Prefettura, di due nuovi compartimenti e dei distretti (in seguito all’abolizione dei circondari), gli ingegneri ispettori e quelli di circondario furono sostituiti dagli ingegneri in “in capo” e dagli ingegneri “distrettuali”, che operarono fino all’istituzione del Corpo Reale del Genio Civile del Regno d’Italia (25 luglio 1861), all’interno del quale furono soppressi tutti i titoli, i gradi e le distinzioni del personale che componevano il Corpo degli Ingegneri. | Serie | Amministrazione dei Corsi d'Acqua | Titolo unità archivistica | Perizia relativa ai lavori di restauro e riordinamento delle Arginature e Golene del Fiume Bruna, e del Torrente Sovata e loro Influenti, urgentissimi | Numero unità archivistica | XXVIII | Descrizione unità archivistica | - | Titolo sottounità archivistica | Amministrazioni dei Corsi d'Acqua in Imposizione. Copie di Perizie di Lavori dell'anno 1857. Registro Generale dei lavori Marioni. Regolamenti | Descrizione sottounità archivistica | - | Numero carta | 30 | Annotazioni | Rappresentazione a china del profilo di livello dell'argine della Bruna dal guado alle Tanaglie all'influenza del fosso Asina, dove termina l'arginatura a sinistra. La riduzione a semente delle pendici dei monti percorsi dal fiume Bruna e dai suoi influenti, provoca una repentina introduzione delle acque negli alvei e quindi un veloce innalzamento del livello delle acque con la conseguente rottura degli argini. Per quanto riguarda il fiume Bruna, lo straripamento delle acque è provocato anche da un innalzamento ed allargamento delle panchine interne e della golena, causati dai depositi di terra lasciati dalle torbe e dalla presenza di erbe e cespugli, che hanno portato ad un restringimento della sezione dell'alveo. E' quindi necessario rialzare gli argini, sistemarli in cresta, tagliare le panchine interne e portarle a una larghezza regolare e adatta alla difesa dell'argine, opporre delle steccaie nelle corrosioni delle panchine interne, tagliare i ridossi e rimuovere i depositi di terra dagli alvei. Sono presenti, a corredo del profilo, le sezioni trasversali (cc. 17-29).La data attribuita alla carta è quella riportata nella documentazione scritta relativa all'affare. La carta viene attribuita all'ingegnere che ha firmato la documentazione. La carta in questione è copia della c. 17, inserto XVI, filza 120. La perizia a cui è allegata è una copia della perizia a cui è allegata l'altra carta. In entrambe compare la scritta di approvazione firmata dal Manetti e datata 25 settembre 1856. | Redattore scheda | Cinzia Bartoli |
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