Logo CArtografia STOrica REgionale
 
TitoloPonte sul Torrente Sovata al passo della Via Rª. Emilia in sostituzione dell'attuale impalcatura di legname
Datazione[1861, aprile 7]
AutoriGiani Eugenio
Scala graficametri 9
Scala numerica1:50
Altezza (mm)365
Larghezza (mm)515
Num.fogli/tavole-
Tecnicachina e acquerello
Supportocarta
Orientamentoassente
Conservazionebuona
ArchivioArchivio di Stato di Grosseto
FondoAcque e Strade
Descrizione fondoIl fondo raccoglie il materiale documentario e cartografico prodotto nel 1800 dal Corpo degli Ingegneri di Acque e Strade. Questo corpo, istituito con il motuproprio del 1 novembre del 1825, era composto dal Consiglio degli Ingegneri (organo di governo), dagli ingegneri ispettori e sottoispettori di compartimento e dagli ingegneri di circondario. Con altro motuproprio del 1 novembre 1825 il territorio granducale veniva infatti suddiviso in cinque compartimenti, a loro volta suddivisi in un numero variabile di circondari (37 in totale) composti da più comunità e distinti in cinque classi. Nel compartimento di Grosseto risultavano inizialmente tre circondari: Grosseto, Arcidosso ed Orbetello, rispettivamente di seconda, quarta e quinta classe. Questi vennero però progressivamente aumentando fino ad arrivare a dieci nel 1846. All’ingegnere ispettore, che risiedeva presso la Camera di Soprintendenza Comunitativa, spettava la realizzazione di molti progetti, fra cui quelli relativi alle strade regie e provinciali, e naturalmente il controllo dell’esecuzione dei lavori. Egli aveva inoltre il compito di verificare l’operato degli ingegneri di circondario, ai quali spettavano il controllo dei lavori comunitativi e di alcuni lavori stradali, e le visite periodiche di accertamento sullo stato dei fiumi, dei torrenti, dei fossi e degli scoli delle campagne. Nel 1849 nell’ambito del riassetto amministrativo del territorio granducale, che vide l’istituzione della Prefettura, di due nuovi compartimenti e dei distretti (in seguito all’abolizione dei circondari), gli ingegneri ispettori e quelli di circondario furono sostituiti dagli ingegneri in “in capo” e dagli ingegneri “distrettuali”, che operarono fino all’istituzione del Corpo Reale del Genio Civile del Regno d’Italia (25 luglio 1861), all’interno del quale furono soppressi tutti i titoli, i gradi e le distinzioni del personale che componevano il Corpo degli Ingegneri.
SerieIspezione di Acque e Strade
Titolo unità archivisticaPerizie dei Lavori Regi compilate negli Anni 1857-1858-1859-1860
Numero unità archivistica90
Descrizione unità archivistica-
Titolo sottounità archivistica-
Descrizione sottounità archivistica-
Numero carta505
AnnotazioniNel foglio sono riportati, con disegni realizzati ad acquerello e china, l'alzato del ponte in muratura da costruirsi sul torrente Sovata, la pianta delle fondazioni e quella del piano stradale. Poiché i ponti in legname richiedono continui e costosi interventi di restauro, intorno agli anni '50 dell'800, iniziano ad essere sostituiti con quelli in muratura. Per il ponte sul torrente Sovata viene proposta la sostituzione delle tre volte in legname con una struttura in muratura. Per fare questo è necessario aumentare la grandezza delle fiancate in modo che possano essere in grado si sostenere la spinta delle volte in muratura, prolungare la lunghezza dell'attuale fondamento e le pile, ed infine ricostruire gli squarcia-acque. All'impostatura delle volte, che saranno in mattoni, ricorrerà una fascia di pietra lavorata a scalpello e martellina. Gli archi delle tre volte saranno di 60° ciascuno, ma quello centrale avrà una corda più lunga. Le facce visibili del ponte saranno rivestite in mattoni. I parapetti saranno di pietra lavorata a scalpello e martellina. Al di sotto dei parapetti si collocheranno dodici scansaruote di pietra e più si costruirà il piano stradale. Durante il periodo dei lavori sarà costruito un ponte provvisorio con il legname ricavato dalla dissoluzione del ponte provvisorio sul torrente Fossa. La carta è segnata come tav. I. La data attribuita alla carta è quella riportata nella perizia a cui la carta è allegata. La carta viene attribuita all'ingegnere che ha firmato la perizia. La scala è nella proporzione di 1:50. Si veda anche la c. 506, filza 90.
Redattore schedaCinzia Bartoli
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