Logo CArtografia STOrica REgionale
 
Titolo[Pianta del territorio di Santa Fiora con l'indicazione della rete idrica]
Datazione[1856, aprile 14]
AutoriBaggiani Luigi
Scala graficaassente
Scala numericaassente
Altezza (mm)210
Larghezza (mm)300
Num.fogli/tavole81
Tecnicachina e acquerello
Supportocarta lucida
Orientamentoassente
Conservazionebuona
ArchivioArchivio di Stato di Grosseto
FondoAcque e Strade
Descrizione fondoIl fondo raccoglie il materiale documentario e cartografico prodotto nel 1800 dal Corpo degli Ingegneri di Acque e Strade. Questo corpo, istituito con il motuproprio del 1 novembre del 1825, era composto dal Consiglio degli Ingegneri (organo di governo), dagli ingegneri ispettori e sottoispettori di compartimento e dagli ingegneri di circondario. Con altro motuproprio del 1 novembre 1825 il territorio granducale veniva infatti suddiviso in cinque compartimenti, a loro volta suddivisi in un numero variabile di circondari (37 in totale) composti da più comunità e distinti in cinque classi. Nel compartimento di Grosseto risultavano inizialmente tre circondari: Grosseto, Arcidosso ed Orbetello, rispettivamente di seconda, quarta e quinta classe. Questi vennero però progressivamente aumentando fino ad arrivare a dieci nel 1846. All’ingegnere ispettore, che risiedeva presso la Camera di Soprintendenza Comunitativa, spettava la realizzazione di molti progetti, fra cui quelli relativi alle strade regie e provinciali, e naturalmente il controllo dell’esecuzione dei lavori. Egli aveva inoltre il compito di verificare l’operato degli ingegneri di circondario, ai quali spettavano il controllo dei lavori comunitativi e di alcuni lavori stradali, e le visite periodiche di accertamento sullo stato dei fiumi, dei torrenti, dei fossi e degli scoli delle campagne. Nel 1849 nell’ambito del riassetto amministrativo del territorio granducale, che vide l’istituzione della Prefettura, di due nuovi compartimenti e dei distretti (in seguito all’abolizione dei circondari), gli ingegneri ispettori e quelli di circondario furono sostituiti dagli ingegneri in “in capo” e dagli ingegneri “distrettuali”, che operarono fino all’istituzione del Corpo Reale del Genio Civile del Regno d’Italia (25 luglio 1861), all’interno del quale furono soppressi tutti i titoli, i gradi e le distinzioni del personale che componevano il Corpo degli Ingegneri.
SerieIspezione di Acque e Strade
Titolo unità archivisticaRapporto sui lavori atti a riparare possibilmente ai guasti che cagiona il torrente Caro o Salcionata al Monastero delle S.S. Cappuccine di Sª. Fiora
Numero unità archivisticaV
Descrizione unità archivistica-
Titolo sottounità archivisticaCorrispondenza colla Direzione Generale.Dal 1 Gennaio 1858 al 31 Dicembre 1856
Descrizione sottounità archivistica-
Numero cartas.n.
AnnotazioniSchematica rappresentazione realizzata ad acquerello e china, della pianta del territorio intorno al paese di Santa Fiora con l'indicazione della rete idrica. La pianta è allegata al rapporto relativo ai lavori di riparazione dei guasti provocati dal torrente Salcionata o Caro all'edificio del monastero delle Madri Cappuccine di Santa Fiora. La sezione dell'edificio dove si trova l'infermeria, che sorge vicino al ciglio superiore della pendice ai piedi della quale sorge il Salcionata, presenta nei muri fenditure e cretti causati dal movimento del suolo. Per ovviare all'inconveniente e dare maggiore stabilità al terreno erano state precedentemente costruite tre serre. Con la rottura della terza serra, avvenuta in seguito alla piena del settembre 1855, si è verificata la comparsa di nuove fenditure e il dilatamento di quelle esistenti. L'ing. Baggiani propone l'immediata ricostruzione della serra e in seguito un rafforzamento delle altre due. Suggerisce inoltre la deviazione delle delle acque del fosso del Caro. Vicino al punto in cui quest'ultimo ha origine, indicato in pianta con la lettera A, il fosso del Diluvio scarica le sue acque. Sarebbe necessario deviare tali acque e immetterle nel fosso Famelico, scavando nel punto A un tratto di nuovo alveo lungo circa braccia 200, che tagli il giogo che spartisce le acque dei due fossi e costruendo un arginello o un muro di braccia 100. Poiché il fosso Famelico attraversa la provinciale del Monte Amiata, dopo la deviazione l'ingegnere consiglia l'innalzamento del ponte sulla provinciale di braccia 3 e quello del piano stradale. Mentre per il primo lavoro si raccomanda l'esecuzione entro l'estate, per quanto riguarda il secondo si rimanda l'esecuzione alla scelta del Municipio di Santa Fiora. La data attribuita alla carta è quella riportata nel documento a cui questa è allegata. La carta viene attribuita all'ingegnere che ha firmato il documento. La carta non è numerata ed è allegata al 'Rapporto sui lavori atti a riparare possibilmente ai guasti che cagiona il torrente Caro o Salcionata al Monastero delle S.S. Cappuccine di Sª. Fiora', contenuto nell'inserto V. Si tratta di una copia della c. 9, inserto XXVI, filza 51. Il documento a cui è allegata è identico a quello a cui è allegata la c. 160 ed ha la stessa data. Mi sembra la brutta copia dell'altro. In questa carta l'andamento della strada provinciale è errato e corretto a matita, per il resto le due carte sono identiche.
Redattore schedaCinzia Bartoli
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