Logo CArtografia STOrica REgionale
 
Titolo[Pianta della piazza delle Storte di Castel del Piano, con l'indicazione dell'andamento delle fogne]
Datazione[1857, luglio 10]
AutoriPruker Ulisse
Scala graficabraccia fiorentine 150
Scala numerica1:1243
Altezza (mm)210
Larghezza (mm)308
Num.fogli/tavole78
Tecnicachina e acquerello
Supportocarta
Orientamentoassente
Conservazionebuona
ArchivioArchivio di Stato di Grosseto
FondoAcque e Strade
Descrizione fondoIl fondo raccoglie il materiale documentario e cartografico prodotto nel 1800 dal Corpo degli Ingegneri di Acque e Strade. Questo corpo, istituito con il motuproprio del 1 novembre del 1825, era composto dal Consiglio degli Ingegneri (organo di governo), dagli ingegneri ispettori e sottoispettori di compartimento e dagli ingegneri di circondario. Con altro motuproprio del 1 novembre 1825 il territorio granducale veniva infatti suddiviso in cinque compartimenti, a loro volta suddivisi in un numero variabile di circondari (37 in totale) composti da più comunità e distinti in cinque classi. Nel compartimento di Grosseto risultavano inizialmente tre circondari: Grosseto, Arcidosso ed Orbetello, rispettivamente di seconda, quarta e quinta classe. Questi vennero però progressivamente aumentando fino ad arrivare a dieci nel 1846. All’ingegnere ispettore, che risiedeva presso la Camera di Soprintendenza Comunitativa, spettava la realizzazione di molti progetti, fra cui quelli relativi alle strade regie e provinciali, e naturalmente il controllo dell’esecuzione dei lavori. Egli aveva inoltre il compito di verificare l’operato degli ingegneri di circondario, ai quali spettavano il controllo dei lavori comunitativi e di alcuni lavori stradali, e le visite periodiche di accertamento sullo stato dei fiumi, dei torrenti, dei fossi e degli scoli delle campagne. Nel 1849 nell’ambito del riassetto amministrativo del territorio granducale, che vide l’istituzione della Prefettura, di due nuovi compartimenti e dei distretti (in seguito all’abolizione dei circondari), gli ingegneri ispettori e quelli di circondario furono sostituiti dagli ingegneri in “in capo” e dagli ingegneri “distrettuali”, che operarono fino all’istituzione del Corpo Reale del Genio Civile del Regno d’Italia (25 luglio 1861), all’interno del quale furono soppressi tutti i titoli, i gradi e le distinzioni del personale che componevano il Corpo degli Ingegneri.
SerieIspezione di Acque e Strade
Titolo unità archivisticaStrada Provinciale di N° 21 detta del Monte Amiata Cantone 3 di Arcidosso. Relazione e Perizia dei Lavori occorrenti pel migliore ordinamento d'alcune Fogne lungo la via Provinciale suddetta al principio del nominato Cantone, redatta dall'Ingeg. Distrettuale d'Arcidosso nel dì 10 Luglio 1857
Numero unità archivisticaXLVIII
Descrizione unità archivistica-
Titolo sottounità archivisticaPerizie di lavori di strade Provinciali compilate dagli Ingegneri Distrettuali ed accollati negli anni 1854-1855-1856-1857 e 1858
Descrizione sottounità archivistica-
Numero carta7
AnnotazioniSchematica rappresentazione ad acquerello e china della pianta della piazza delle Storte di Castel del Piano, con l'indicazione dell'andamento delle fogne. L'andamento delle fogne, che raccolgono le acque derivanti dal tratto di via provinciale di n° 21 del Monte Amiata che percorre la piazza, è tortuoso e pressoché pianeggiante. Le acque si versano nella fogna stessa attraverso vari rami, in parte ad angolo quasi retto, in parte ad angolo ottuso, in modo che l'influente viene ad incontrare il recipiente causando un ristagno di acque con gravi danni nei fondi delle case, fra cui quella del sig. Ginanneschi. Nella perizia a cui la pianta è allegata, viene suggerita la deviazione della fogna, secondo l'andamento marcato con le lettere AHFDI e con la linea blu tratteggiata, in modo da allontanarla dal caseggiato e dargli maggiore pendenza. Si ritiene che il tratto AH debba essere costruito a carico del sig. Ginanneschi, dato che si valuta che l'inconveniente dipenda dalle acque derivanti dall'interno del suo palazzo.La data attribuita alla carta è quella riportata nel documento a cui questa è allegata. La carta viene attribuita all'ingegnere che ha firmato la perizia. La scala è nella proporzione di 1:1250.
Redattore schedaCinzia Bartoli
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