| | Titolo | Sezione e pianta della Chiavica a Sifone | Datazione | [1836, giugno 16] | Autori | Raffanini Odoardo | Scala grafica | braccia fiorentine 8 | Scala numerica | 1:40 | Altezza (mm) | 470 | Larghezza (mm) | 660 | Num.fogli/tavole | 76 | Tecnica | china e acquerello | Supporto | carta | Orientamento | assente | Conservazione | danneggiata | Archivio | Archivio di Stato di Grosseto | Fondo | Acque e Strade | Descrizione fondo | Il fondo raccoglie il materiale documentario e cartografico prodotto nel 1800 dal Corpo degli Ingegneri di Acque e Strade. Questo corpo, istituito con il motuproprio del 1 novembre del 1825, era composto dal Consiglio degli Ingegneri (organo di governo), dagli ingegneri ispettori e sottoispettori di compartimento e dagli ingegneri di circondario. Con altro motuproprio del 1 novembre 1825 il territorio granducale veniva infatti suddiviso in cinque compartimenti, a loro volta suddivisi in un numero variabile di circondari (37 in totale) composti da più comunità e distinti in cinque classi. Nel compartimento di Grosseto risultavano inizialmente tre circondari: Grosseto, Arcidosso ed Orbetello, rispettivamente di seconda, quarta e quinta classe. Questi vennero però progressivamente aumentando fino ad arrivare a dieci nel 1846. All’ingegnere ispettore, che risiedeva presso la Camera di Soprintendenza Comunitativa, spettava la realizzazione di molti progetti, fra cui quelli relativi alle strade regie e provinciali, e naturalmente il controllo dell’esecuzione dei lavori. Egli aveva inoltre il compito di verificare l’operato degli ingegneri di circondario, ai quali spettavano il controllo dei lavori comunitativi e di alcuni lavori stradali, e le visite periodiche di accertamento sullo stato dei fiumi, dei torrenti, dei fossi e degli scoli delle campagne. Nel 1849 nell’ambito del riassetto amministrativo del territorio granducale, che vide l’istituzione della Prefettura, di due nuovi compartimenti e dei distretti (in seguito all’abolizione dei circondari), gli ingegneri ispettori e quelli di circondario furono sostituiti dagli ingegneri in “in capo” e dagli ingegneri “distrettuali”, che operarono fino all’istituzione del Corpo Reale del Genio Civile del Regno d’Italia (25 luglio 1861), all’interno del quale furono soppressi tutti i titoli, i gradi e le distinzioni del personale che componevano il Corpo degli Ingegneri. | Serie | Ispezione di Acque e Strade | Titolo unità archivistica | - | Numero unità archivistica | XX | Descrizione unità archivistica | - | Titolo sottounità archivistica | Corsi d'Acqua. Scritte d'Accolli e Carte relative ai circondarj di Piombino e Campiglia | Descrizione sottounità archivistica | - | Numero carta | 30 | Annotazioni | Per far fronte alle frequenti inondazioni che si verificano nella piana di Scarlino è necessario rialzare gli argini dei fossi Alioppa, Allacciante, Buffone, Rigiolato, Vetricella, Fontino e Cerretella. Per quanta riguarda il fosso di S. Giovanni, se ne propone una deviazione per farlo confluire nel Buffone, cercando di far cessare tutti quei problemi che si ritenevano causati dall'incontro delle acque di questo con quelle del Rigiolato. La deviazione sarà fatta in modo che le acque del Buffone attraversino il nuovo andamento fra il picchetto 17 e 18. Al di sotto del letto del nuovo fosso sarà collocata una chiavica a sifone. La tavola mostra i profili longitudinali e le sezioni trasversali dei fossi Alioppa, Allacciante, Buffone e del nuovo tronco di deviazione del fosso di S. Giovanni. Secondo il Raffanini non necessariamente la deviazione risolverebbe i problemi esistenti, pertanto avanza anche l'ipotesi di fare solo una correzione del tratto inferiore del Rigiolato e sostituire al ponte canale la chiavica a sifone proposta nel nuovo andamento. In questo caso bisognerebbe anche demolire il ponte del Rigiolato sulla via di Scarlino e costruire una pedata al suo posto ed un ponte di servizio alla sua foce nell'Allacciante. Nel caso della costruzione del canale di devizione il ponte canale non dovrà piu demolirsi e dovrà essere costruita una serra per mantenere la presa d'acqua sul S. Giovanni e ingrandito il ponte di servizio alla foce del Buffone nell'Allacciante. Nella tavola vengono riportati, con uno schematico ma accurato disegno realizzato ad acquerello e china, la pianta e le sezioni della chiavica a sifone, una parte del profilo del fosso Allacciante e l'andamento del nuovo tronco di deviazione del S. Giovanni, con orientamento sud-ovest in alto. La data attribuita alla carta è quella riportata nella documentazione a cui questa è allegata. La carta viene attribuita all'ingegnere che ha firmato la documentazione. Si vedano anche le cc. 28-29, inserto XX, filza 76. | Redattore scheda | Cinzia Bartoli |
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