| | Titolo | [Pianta della nuova chiesa di Castell'Azzara, con l'indicazione del perimentro dell'edificio della canonica e della chiesa da demolire] | Datazione | [1846, agosto 30] | Autori | Sarcoli Pietro | Scala grafica | braccia 30 | Scala numerica | 1:124 | Altezza (mm) | 310 | Larghezza (mm) | 210 | Num.fogli/tavole | 51 | Tecnica | china e acquerello | Supporto | carta | Orientamento | assente | Conservazione | buona | Archivio | Archivio di Stato di Grosseto | Fondo | Acque e Strade | Descrizione fondo | Il fondo raccoglie il materiale documentario e cartografico prodotto nel 1800 dal Corpo degli Ingegneri di Acque e Strade. Questo corpo, istituito con il motuproprio del 1 novembre del 1825, era composto dal Consiglio degli Ingegneri (organo di governo), dagli ingegneri ispettori e sottoispettori di compartimento e dagli ingegneri di circondario. Con altro motuproprio del 1 novembre 1825 il territorio granducale veniva infatti suddiviso in cinque compartimenti, a loro volta suddivisi in un numero variabile di circondari (37 in totale) composti da più comunità e distinti in cinque classi. Nel compartimento di Grosseto risultavano inizialmente tre circondari: Grosseto, Arcidosso ed Orbetello, rispettivamente di seconda, quarta e quinta classe. Questi vennero però progressivamente aumentando fino ad arrivare a dieci nel 1846. All’ingegnere ispettore, che risiedeva presso la Camera di Soprintendenza Comunitativa, spettava la realizzazione di molti progetti, fra cui quelli relativi alle strade regie e provinciali, e naturalmente il controllo dell’esecuzione dei lavori. Egli aveva inoltre il compito di verificare l’operato degli ingegneri di circondario, ai quali spettavano il controllo dei lavori comunitativi e di alcuni lavori stradali, e le visite periodiche di accertamento sullo stato dei fiumi, dei torrenti, dei fossi e degli scoli delle campagne. Nel 1849 nell’ambito del riassetto amministrativo del territorio granducale, che vide l’istituzione della Prefettura, di due nuovi compartimenti e dei distretti (in seguito all’abolizione dei circondari), gli ingegneri ispettori e quelli di circondario furono sostituiti dagli ingegneri in “in capo” e dagli ingegneri “distrettuali”, che operarono fino all’istituzione del Corpo Reale del Genio Civile del Regno d’Italia (25 luglio 1861), all’interno del quale furono soppressi tutti i titoli, i gradi e le distinzioni del personale che componevano il Corpo degli Ingegneri. | Serie | Ispezione di Acque e Strade | Titolo unità archivistica | Chiesa di Castellazzara | Numero unità archivistica | I | Descrizione unità archivistica | - | Titolo sottounità archivistica | 1857-1866. Affari relativi alle Fabbriche Parrocchiali | Descrizione sottounità archivistica | - | Numero carta | 26 | Annotazioni | Nel foglio viene rappresentata, con accurato disegno ad acquerello e china, la pianta della nuova chiesa da costruire nel paese di Castell'Azzara, con l'indicazione del perimetro dell'edificio della canonica e della chiesa esistente, che deve essere demolita. Il Sarcoli valuta che la costruzione di una nuova chiesa sia poco più costosa della ristrutturazione e ampliamento di quella esistente, considerandola quindi più conveniente. Questa ipotesi era già stata avanzata dal Mei, che aveva anche parlato di costruire la nuova chiesa in luogo dell'oratorio del Camposanto. Il Sarcoli però, considerando che una parte della popolazione sarebbe scontenta di questo spostamento, ritiene opportuno costruire la nuova chiesa in luogo della vecchia. Questo porterebbe anche un vantaggio economico, poiché il materiale ricavato dalla demolizione del vecchio edificio potrebbe essere utilizzato per la nuova costruzione. Nella tavola è indicato in giallo il perimetro dell'edificio della canonica e della chiesa da demolire. La nuova chiesa sarà ornata di pilastri, archi, volterrane e cornici e coperta a tetto di terracotta e legnami, pavimentata a quadroni posati in parte sul piano della chiesa attuale e in parte su un piano da procurarsi con il riempimento del vuoto corrispondente alla porzione di canonica che viene occupata. La sagrestia sarà coperta a tetto e pavimentata a mattoni ed il campanile sarà a base quadrata, alto braccia 36 e ornato con pilastri, archi, fasce e cornici in stile dorico formati in pietrame. La chiesa sarà inoltre corredata di tre altari, di cui quello maggiore alla romana e gli altri due a muro con gradini a predelle. La carta è segnata come tav. III. La data attribuita alla carta è quella riportata nella documentazione a cui questa è allegata. Si vedano anche le cc. 24-25, 27-28, inserto I, c. non numerata, inserto III, cc. 1-3, inserto IV, filza 51. | Redattore scheda | Cinzia Bartoli |
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