Logo CArtografia STOrica REgionale
 
TitoloPianta del Palazzo Marchionale con tutte le Terre al med.o verso Tramontana situate dietro al Castello di M. Massi
Datazione1770, settembre 30
AutoriRazzi Florenzio, ingegnere
Scala graficatavole 150 all'uso di siena
Scala numerica1:4500
Altezza (mm)405
Larghezza (mm)280
Num.fogli/tavole-
Tecnicachina e acquerello
Supportocarta
Orientamentonord in alto
Conservazionebuona
ArchivioArchivio di Stato di Grosseto
FondoTribunale di Grosseto
Descrizione fondoIl fondo raccoglie il materiale documentario, relativo al periodo postunitario, versato nel 1969 presso l'Archivio di Stato di Grosseto. Si tratta di esecuzioni immobiliari, sentenze, fallimenti, decreti, processi verbali, registri relativi al pubblico patrocinio, controversie, vendite, carteggio ed è presente anche un cabreo del 1770. La maggior parte della documentazione è però costituita dagli atti dello Stato Civile.
Serie-
Titolo unità archivisticaCabreo dei beni spettanti a Sua Eccellenza il Sig.r marchese Giov. Cambiaso di Domenico nel suo marchesato di Monte Massi e Rocca Tederighi fatto da me Florenzio Razzi ing. l'anno MDCCLXX
Numero unità archivistica565
Descrizione unità archivisticaIn seguito al processo di rifeudalizzazione che caratterizza il sistema politico-istituzionale e amministrativo del Granducato di Toscana dal XVI al XVIII secolo, vengono a ricostituirsi anche i feudi di Roccatederighi e Montemassi. Dopo l’annessione della Repubblica di Siena al Principato, i due castelli passano sotto il dominio del governo mediceo e successivamente, con i diplomi del 29 ottobre 1616 e del 19 settembre 1632, prima quello di Roccatederighi poi quello di Montemassi, vengono concessi in feudo dai granduchi Cosimo II e Ferdinando II con il titolo di marchesato a Giovan Cristofano Malaspina (dei marchesi Malaspina di Mulazzo). La famiglia Malaspina rimane al governo fino al 1770, anno in cui Cesare pronipote di Giovan Cristofano, forse per ragioni economiche, decide di vendere i diritti sui feudi a Giovanni Cambiaso di Domenico, esponente di una delle casate nobiliari più importanti di Genova. Immediatamente dopo l’acquisto, il marchese Cambiaso incarica l’ingegnere senese Florenzio Razzi di realizzare un cabrèo che racchiuda precise relazioni e piante dei terreni di sua proprietà, dopo una minuziosa ricerca fatta visitando “palmo a palmo” i due feudi. Ecco quindi che il 30 settembre 1770 l’ingegnere consegna al suo committente questo lavoro. Si tratta di un volume manoscritto legato in pelle, di 290x470 mm, composto da cc. 90 di cui 27 piante acquerellate, che descrive e raffigura i terreni ed i poderi appartenenti al feudo. Sono mancanti le cc. 9–10 relative all’abitato di Montemassi. Nel frontespizio è rappresentato lo stemma della famiglia Cambiaso costituito da uno scudo sormontato da una corona marchionale, nel cui interno sono raffigurati due levrieri controrampanti ai lati di una scala.
Titolo sottounità archivistica-
Descrizione sottounità archivistica-
Numero carta15
AnnotazioniLa presente pianta mostra il complesso dei terreni, prevalentemente sodivi e macchiosi, situato a nord del palazzo Marchionale, a confine a nord con il Botro buio, ad est con la comunità di Montemassi e le proprietà Barboni e Bichi, a sud con la Pieve di Montemassi e le proprietà Donnili e Lucattini e infine ad ovest con le proprietà Loli, Mucciarelli, Simoni, la strada che va alla Rocca Tederighi, la Pieve di Montemassi ed infine con il marchese Bichi.
Si tratta di terreni prevalentemente sodivi e macchiosi, ad eccezione delle estensioni lavorative con piante di olivo e da frutto (7-8) poste lungo la strada del Mulinaccio e delle due piccole cetine, ossia campi smacchiati e seminati, che si trovano rispettivamente lungo la strada maestra che va a Tatti e lungo la strada di poggio Colombo.
La diversa natura e qualità dei terreni viene resa dall’ingegnere, come spiegato nella prefazione del volume, attraverso lo sfumo dei colori e l’uso di simboli. Il colore verde indica il terreno prativo “con l’indizio del bosco o macchia ove sono alberini”, che varia di tonalità laddove si presentino “terre macchiose di bosco forte”. I campi coltivati vengono invece indicati con il colore “scuro” (marrone) e con “linee diversamente dirette”.
Da notare anche l’estrema precisione con cui vengono riportate le strade che attraversano la proprietà “spazj serpeggianti tinti di colore giallo”, e la rosa dei venti disegnata nella parte alta del foglio che, secondo il Razzi, deve indurre “alla cognizione della sicura esistenza di ciascun Campo, e come stia ciascuno di essi diretto alla Tramontana per poter rinvenire ove è situata la tramontana non meno, che gli altri Venti”.
Redattore schedaCinzia Bartoli
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