Logo CArtografia STOrica REgionale
 
TitoloProposta sesta
Datazione1764, aprile 15
AutoriAnonimo
Scala graficaassente
Scala numericaassente
Altezza (mm)325
Larghezza (mm)455
Num.fogli/tavole-
Tecnicachina e acquerello
Supportocarta
Orientamentoassente
Conservazionebuona
ArchivioArchivio di Stato di Grosseto
FondoCommissario della Provincia Inferiore Senese
Descrizione fondoLa magistratura del Commissario della Provincia Inferiore Senese fu istituita con l’editto del 1788 e assunse in materia di giustizia le competenze prima appartenenti al Commissario dell’Uffizio de’ Fossi e delle Coltivazioni e al Governatore della Provincia Inferiore Senese. Quest’Ufficio aveva quindi il compito di sovrintendere alla giustizia e al buon andamento del governo della provincia. Inizialmente soppresso durante la dominazione francese, fu poi nuovamente istituito dopo il ritorno dei Lorena e definitivamente abolito nel 1848 con l’istituzione della Prefettura.
Il fondo copre un arco temporale che va dal XVIII al XIX secolo ed è costituito dalla documentazione relativa agli atti del governo di Siena, bandi, circolari, ruota criminale, processi economici, suppliche, istanze, affari ecclesiastici e soprattutto dal carteggio con i vicari, i podestà e gli uffici centrali del granducato.
SerieCause Civili
Titolo unità archivisticaCause Civili pervenute dal 1780 al 1785
Numero unità archivistica911
Descrizione unità archivistica-
Titolo sottounità archivistica-
Descrizione sottounità archivistica-
Numero carta217
AnnotazioniSi tratta della pianta del terreno situato presso il poggio della Volpe, proposto dal provveditore dei Paschi Giovanni Biringucci al sovrano, in relazione ad una supplica avanzata nel 1650 dal maggiordomo di corte Sisto Aldegais, per la concessione “di un pezzo” di Dogana nella Maremma di Siena con la facoltà di ridurla a Bandita ed ottenere una rendita di 300-400 scudi l’anno. Con una precedente supplica aveva già ottenuto l’assegnazione di un terreno nella corte di Capalbio, da lui rifiutato dopo pochi mesi. Il provveditore dei Paschi presenta al sovrano ben sette proposte, ma conclude che questo terreno (che come dice il titolo stesso rappresenta la “sesta proposta”) sia il più adeguato all’affare: presenta un’estensione di oltre 300 moggia ed è “abbondante d’erba capace di coltura”. Vi sono inoltre due poderi (della Volpe e del Niccolini) con molte cerrete alte e basse “per pasturare” e “una vena d’acqua che non manca per alcun tempo di molto comodo, e benefizio al Bestiame”.
Da notare la cura e la precisione con cui viene rappresentato il paesaggio agrario, con vegetazione a simbolo, sfumo di colore per indicare i rilievi collinari, i prospetti delle due case coloniche e i prospetti dei mulini lungo i fossi Patrignone e Doganella. Si riportano anche le strade, le Bandite de’ Petricci e de’ Rosai di Pereta, la Dogana di Pereta e quella di Magliano.
Si apprende dalle annotazioni che la presente pianta è stata “estratta dal suo originale” il 15 aprile 1764 e che altre copie si trovano nell’Archivio della Segreteria di Finanze e nel contratto di affitto rogato dal notaio Zanobi Pomi. Il 30 maggio 1764 infatti, in seguito alla morte di suor Maria Celeste Algais, ultima esponente della famiglia Algais, la Bandita viene nuovamente concessa in affitto per vent’anni a Francesco Rondinelli.
La copia viene realizzata in seguito alla questione, sfociata poi in una causa, aperta in seguito alla pretesa da parte del Rondinelli della riscossione dei terratici, di fatto a lui non assegnati, come del resto non assegnati agli Aldegais, e spettanti alle comunità di Montiano e Pereta.
Redattore schedaCinzia Bartoli
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