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Titolo[Pianta dell'edificio che i sigg. Piccioli e Corsini intendono costruire nella piazza pubblica di Massa Marittima, fra la via di Pantaneto e il palazzo Vescovile]
Datazione[1779, gennaio 21]
AutoriAnonimo
Scala graficabraccia 18 senesi
Scala numerica1:180
Altezza (mm)200
Larghezza (mm)278
Num.fogli/tavole-
Tecnicachina
Supportocarta
Orientamentoassente
Conservazionebuona
ArchivioArchivio di Stato di Grosseto
FondoCommissario della Provincia Inferiore Senese
Descrizione fondoLa magistratura del Commissario della Provincia Inferiore Senese fu istituita con l’editto del 1788 e assunse in materia di giustizia le competenze prima appartenenti al Commissario dell’Uffizio de’ Fossi e delle Coltivazioni e al Governatore della Provincia Inferiore Senese. Quest’Ufficio aveva quindi il compito di sovrintendere alla giustizia e al buon andamento del governo della provincia. Inizialmente soppresso durante la dominazione francese, fu poi nuovamente istituito dopo il ritorno dei Lorena e definitivamente abolito nel 1848 con l’istituzione della Prefettura.
Il fondo copre un arco temporale che va dal XVIII al XIX secolo ed è costituito dalla documentazione relativa agli atti del governo di Siena, bandi, circolari, ruota criminale, processi economici, suppliche, istanze, affari ecclesiastici e soprattutto dal carteggio con i vicari, i podestà e gli uffici centrali del granducato.
SerieLettere dei Vicariati e Podesterie - Massa Marittima
Titolo unità archivisticaFilza di Massa dal 1778 al 1782
Numero unità archivistica334
Descrizione unità archivistica-
Titolo sottounità archivistica-
Descrizione sottounità archivistica-
Numero carta191/I
AnnotazioniSi tratta di un semplice schizzo a china che mostra l’abitazione che i sigg. Piccioli e Corsini intendono costruire nella piazza pubblica di Massa Marittima, fra la strada di Pantaneto e il palazzo Vescovile, con l’indicazione delle distanze espresse in braccia.
La pianta è allegata ad una lettera scritta dal Vescovo di Massa al Commissario di Grosseto, con la quale chiede un intervento per evitare la costruzione di tale edificio, che a suo avviso, oltre a togliere la vista al palazzo Vescovile, restringerebbe la piazza, togliendo del comodo spazio ad uso pubblico. Aggiunge inoltre che la concessione a costruire in quest’area non sarebbe stata preceduta da “alcuna formalità di approvazione” oltre a quella del Giusdicente “che non si dee credere bastante”.
La data attribuita alla carta è quella riportata nella lettera.
Redattore schedaCinzia Bartoli
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