Logo CArtografia STOrica REgionale
 
TitoloPianta Dimostrativa delle Carceri Del Tribunale di Pitigliano
Datazione1782, giugno 15
AutoriBelleschi Gaspero, cancelliere
Scala graficaassente
Scala numericaassente
Altezza (mm)297
Larghezza (mm)216
Num.fogli/tavole-
Tecnicachina
Supportocarta
Orientamentoassente
Conservazionebuona
ArchivioArchivio di Stato di Grosseto
FondoCommissario della Provincia Inferiore Senese
Descrizione fondoLa magistratura del Commissario della Provincia Inferiore Senese fu istituita con l’editto del 1788 e assunse in materia di giustizia le competenze prima appartenenti al Commissario dell’Uffizio de’ Fossi e delle Coltivazioni e al Governatore della Provincia Inferiore Senese. Quest’Ufficio aveva quindi il compito di sovrintendere alla giustizia e al buon andamento del governo della provincia. Inizialmente soppresso durante la dominazione francese, fu poi nuovamente istituito dopo il ritorno dei Lorena e definitivamente abolito nel 1848 con l’istituzione della Prefettura.
Il fondo copre un arco temporale che va dal XVIII al XIX secolo ed è costituito dalla documentazione relativa agli atti del governo di Siena, bandi, circolari, ruota criminale, processi economici, suppliche, istanze, affari ecclesiastici e soprattutto dal carteggio con i vicari, i podestà e gli uffici centrali del granducato.
SerieLettere della Segreteria di Stato e Finanze
Titolo unità archivisticaSegreteria di Finanze dal 1783 al 1786
Numero unità archivistica146
Descrizione unità archivistica-
Titolo sottounità archivistica-
Descrizione sottounità archivistica-
Numero carta107r
AnnotazioniSi tratta di una schematica rappresentazione a china della pianta del carcere del Tribunale di Pitigliano realizzata dal Cancelliere Gaspero Belleschi e allegata alla supplica da lui stesso scritta il 15 giugno 1782, nella quale chiede la ristrutturazione delle carceri poiché 'sono tutte poco ariose ed anguste'. In particolare, per quanto riguarda la 'carcere pubblica', che prende la luce dal 'Guardiolo dei Famigli' ed è quindi priva di una finestra che dia sull'esterno in grado di garantire il giusto ricambio d'aria e la possibilità per i carcerati di ricevere 'soccorsi caritatevoli', egli propone lo spostamento nella stanza attigua al guardiolo, appartenente al canonico Alessandro Canapiccia. Nel foglio viene riportata la pianta con l'indicazione delle carceri segrete (C) situate lungo la via denominata La Fratta, di quella pubblica (B), del Guardiolo dei Famigli (A), della scalinata che conduce al quartiere del Cancelliere (D) e infine della Bottega del Canapiccia (E) che si affaccia nella piazza di San Pietro. Si indicano inoltre le proprietà adiacenti del Capocacci, del Canapiccia, del sacerdote Ugolini e la casa del Caporale dei Famigli.
Si vedano anche le cc. 121v-122r, 158-160.
Redattore schedaCinzia Bartoli
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