| | Titolo | Poderi del Giglio e Casalino | Datazione | 1697 | Autori | Giovannozzi Giovannozzo, ingegnere e agrimensore | Scala grafica | canne 80 a terra | Scala numerica | 1:2244 | Altezza (mm) | 490 | Larghezza (mm) | 778 | Num.fogli/tavole | - | Tecnica | china e acquerello | Supporto | carta | Orientamento | nord-ovest in alto | Conservazione | buona | Archivio | Archivio di Stato di Firenze | Fondo | Ospedale di Santa Maria Nuova | Descrizione fondo | - | Serie | - | Titolo unità archivistica | Descrizione Geografica di tutti i Beni, che nel presente stato gode e possiede il Venerabile Spedale di S.a M. Nuova della Città di Firenze, nella sua Fattoria di Castagneto Fatta d'Ordine e Commissione del Rs.mo MonSig. Michele Mariani moderno Spedali[ngo] | Numero unità archivistica | 701 | Descrizione unità archivistica | Il cabreo è stato realizzato nel 1697 da Giovannozzo Giovannozzi su commissione di monsig. Miche Mariani. Si tratta di un volume cartaceo manoscritto legato in pelle, di 490x390 mm, che raffigura e descrive i poderi e i boschi della Fattoria di Castagneto. E’ costituito da cc. I-III iniziali (con frontespizio, presentazione dell’opera e indice generale) e a seguire 25 piante acquerellate con relative descrizioni. All’interno del volume è presente una carta sciolta (52bis), un fascicoletto manoscritto di cc. 12 e una pianta dal titolo “Pianta del Podere detto di Castello, posto nel Popolo di S. Alessandro all'Incisa, Comunità di Reggello, e Vicariato di S. Giovanni, di diretto Dominio delle R.R. Monache dello Spirito Santo, oggi tenuto a Livello dalla Sig.a Agnese Ceccherelli” realizzata da Lorenzo Alberti. | Titolo sottounità archivistica | - | Descrizione sottounità archivistica | - | Numero carta | 23v-24r | Annotazioni | La pianta rappresenta i poderi del Giglio e del Casalino, posti nel Popolo di S. Cerbone a Castagneto, Podesteria dell’Ancisa. Sono evidenti l’uso e la sistemazione del suolo (terra “lavorativa, vitata, pasturata e querciata”), la suddivisione degli appezzamenti, le strade e i fossi scolo, di cui uno costituisce il confine fra i due poderi. Con le lettere A e B sono indicate le rispettive case da lavoratore, le cui vedute sono raffigurate a destra e a sinistra della tavola. L’intero corpo di terre si estende su una superficie di stiora 662, panora 6, pugnora 6 e braccia 10, e confina con i beni del dott. Filippo Maria Neri, i beni del marchese Bagnesi, i beni del sig. Giuliano Guidi, il borro della Meleta e il podere di Barberino. Dalla descrizione si apprende che il podere del Casalino fu acquistato dal sig. Francesco Brunacci nel 1635. | Redattore scheda | Cinzia Bartoli |
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