Logo CArtografia STOrica REgionale
 
TitoloP[ianta] XXVI della Comunità di Rosignano
Datazione1795
AutoriRossini Giovacchino, agrimensore
Scala graficapertiche 140 di braccia 5 l'una a panno fiorentine
Scala numerica1:2621
Altezza (mm)740
Larghezza (mm)990
Num.fogli/tavole-
Tecnicachina e acquerello
Supportocarta
Orientamentonord-ovest in alto
Conservazionedanneggiata ma restaurata
ArchivioArchivio di Stato di Livorno
FondoEstimi Comunali
Descrizione fondoIl fondo comprende 168 unità archivistiche (filze e registri), con documenti del periodo 1558-1832 relativi ai catasti precedenti al catasto geometrico-particellare lorenese di Livorno e degli altri comuni della provincia.
Serie-
Titolo unità archivisticaPlantario dei beni tutti esistenti dentro il circondario del Comune di Rosignano fatto per il nuovo Estimario compilato lì XXX Maggio MDCCXCV
Numero unità archivistica109
Descrizione unità archivisticaIl plantario fa parte del catasto geometrico-particellare della Comunità di Rosignano, realizzato tra il 1788 e il 1795, che entrò in vigore nel 1796, con alcune correzioni successive fatte dall'ingegnere Giovanni Andreini, e vi rimase fino al successivo catasto lorenese degli anni '20 dell'Ottocento. L'autore è l'agrimensore Giovacchino Rossini, che fu coadiuvato per le stime dai periti Giovambattista Buoncristiani e Ranieri Dini. Si tratta di un registro di grande formato, in origine composto da 33 figure, oggi mancante di ben 11 di esse (nn. 2, 4, 5, 6, 8, 9, 10, 11, 12, 13 e 14) e recentemente restaurato a causa delle precarie condizioni delle mappe. La documentazione scritta che lo completa (registri dei beni e dei proprietari), necessaria per la comprensione delle mappe, è conservata nello stesso fondo (nn. 91 e 92); mentre la documentazione utile a ricostruire la vicenda è conservata nell'Archivio Storico Comunale di Rosignano Marittimo.
Titolo sottounità archivistica-
Descrizione sottounità archivistica-
Numero carta26
AnnotazioniLa figura presenta la simbologia consueta dei catasti geometrici settecenteschi le strade sono rappresentate con linee continue di colore giallo, i corsi d’acqua con linee azzurre, i fabbricati in rosso chiaro e i terreni in marrone; la suddivisione del parcellare è resa mediante linee continue, con indicazione in ogni particella del numero e della superficie in stiora. A parte l'elenco delle 22 particelle, con il nome del proprietario e la misura della superficie: tutti i beni sono dell'Arcivescovado di Pisa, salvo la Torre di Vada con la dogana e il magazzino. La toponomastica è limitata ad alcune strade (Strada Maestra del Littorale, Strada Maestra che dalla Torre di Vada va al Riposo e, biforcandosi, va alla Voltaccia, Strada che dalla Casina della Guardia va alla Voltaccia che poi si biforca verso il Cason Nuovo, e ancora più a monte la Strada che dal Cason Nuovo va al Riposo) e ai corsi d'acqua (Fosso Masini che raccoglie tutti gli scoli dell'interno e confluisce nello Stagnolo di Ponente, Fosso della Vallicorsa, Fossa Campereccia). Sono indicati poi la Torre, la dogana e il magazzino di Vada senza toponimo.
Redattore schedaAnna Guarducci
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