Logo CArtografia STOrica REgionale
 
Titolo[Planimetria del Padule di Castiglione della Pescaia con annotazioni storiche e geografiche]
Datazione[1785]
Autori-
Scala graficapertiche mille e trecento di braccia sei l'una a panno fiorentine
Scala numerica1:17984
Altezza (mm)993
Larghezza (mm)917
Num.fogli/tavole-
Tecnicachina e acquerello
Supportocarta
Orientamentonord-est in alto
Conservazionebuona
ArchivioBiblioteca Moreniana di Firenze
FondoPalagi
Descrizione fondoAcquistato nel 1882, è costituito da materiale composito con un centinaio di filze di cui 10 di carteggi degli Accademici della Crusca (XVI-XIX secolo), 6 filze delle carte del professor Filippo Nesti e altre filze che comprendono materiale vastissimo di carattere e interesse toscano. Insieme alle carte, ci sono circa 300 volumi manoscritti che trattano della storia delle famiglie, delle notizie sui monasteri e le chiese e della vita artistica e culturale fiorentina (quaderni di ricevute, libri di sacrestia, ricettari ecc.).
Serie-
Titolo unità archivisticaPalagi Mappe 8
Numero unità archivistica8
Descrizione unità archivisticaInserto composto da 12 mappe sciolte, tutte relative al lago di Castiglione della Pescaia e alla Pianura Grossetana con l'eccezione di una che raffigura una piccola area del Casentino. Le tavole della Maremma sono redatte dall'ingegnere perugino Serafino Calindri.
Titolo sottounità archivistica-
Descrizione sottounità archivistica-
Numero carta5
AnnotazioniIl disegno fa parte di una raccolta di carte, vivacemente colorate, che corredano il progetto dell'ingegnere e geografo perugino Serafino Calindri, del 1784-85, finalizzato allo sfruttamento del lago di Castiglione della Pescaia per la produzione ittica d'acqua dolce, mediante tutta una articolata serie di sistemazioni idrauliche, idea che però non ebbe fortuna. In questa tavola si rappresenta tutta l'area del lago-padule tra Castiglione, l'Ombrone (con il tombolo costiero) e Grosseto. Con diverse coloriture si distinguono i coltivi (chiaramente tutti seminativi nudi del latifondo), le aree prative e pascolative umide e gli acquitrini. Il disegno localizza. con numerosi richiami alfabetici, corpi idrici, insediamenti e vie di comunicazione, anche di interesse archeologico, come: 'saline dimesse della Trappola', 'vestigie di fossa delle antichissime saline', 'vestigie dell'Antica Via Aurelia detta poi Via Emilia' tracciata nel tombolo fra la pineta e l'acquitrino. Nella spiegazione dei luoghi segnati di rosso si riferisce la tavola agli 'Articoli Pesca, Riduzzione, Lavori, Economia, cioè seconda, terza, quarta e quinta parte' della Relazione scritta che accompagna le tavole.
Redattore schedaLeonardo Rombai
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