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Titolo[Profilo del lago di Sesto o Bientina]
Datazione[1541]
Autori-
Scala graficaassente
Scala numericaassente
Altezza (mm)310
Larghezza (mm)220
Num.fogli/tavole-
Tecnicachina e acquerello
Supportocarta ruvida
Orientamentosud in alto
Conservazionediscreta
ArchivioArchivio di Stato di Lucca
FondoOffizio sopra i Paduli di Sesto
Descrizione fondoIl fondo è il frutto del lavoro dell'Offizio omonimo che dal 1560 al 1801 ebbe il compito di provvedere a lavori ordinari e straordinari sui paduli attigui al Lago di Bientina. Il fondo è composto da 27 volumi e 34 buste. Contiene 78 mappe nelle buste numero 45, 46, 48, 58 e 59.
Serie-
Titolo unità archivisticaOffizio sui Paduli di Sesto. Anni 1163-1596. Documenti varii
Numero unità archivistica58
Descrizione unità archivisticaSi tratta di una raccolta contenente 4 carte dal 1163 al 1596
Titolo sottounità archivistica-
Descrizione sottounità archivistica-
Numero carta2
AnnotazioniLa carta raffigura in maniera schematica lo stato del lago di Sesto agli inizi del XV sec.
Si tratta evidentemente della copia della carta del 1412. Ximenes nel Piano di Operazioni Idrauliche per ottenere la Massima Depressione del lago di Sesto o di Bientina ne fornisce una breve descrizione: il lago non doveva essere che una bassa palude, poiché l'isola non sorgeva nel di lui mezzo oltrepassava allora l'estensione di 15 coltri lucchesi mentre presentemente non giunse mai a due quella porzione che disperata rimane.
Nel XV sec. il lago era in mano ai monaci della antica Badia di Sesto, i quali edificarono una piccola chiesa posta al centro del lago davanti a Orentano, che prese il titolo di S. Benedetto a Isola. Le origini e la storia dell'Abbazia sono contenute nell'opuscolo di Fra' Benigno, il quale cita i privilegi papali e imperiali di cui godeva. Le ragioni della limitata estensione del lago vanno ricercate, oltre che nell'interruzione dell'alimentazione da parte della diramazione orientale del Serchio, anche nell'andamento del corso dell'Arno.
La depressione di questo alveo, che allora era maggiore di quella attuale, con le fosse di comunicazione esistenti fra esso e il lago assicurava a questo ultimo uno scolo rapido e costante. I fiorentini, nel XVI secolo, dopo aver chiuso le numerose fosse di scolo tramite un grosso muro da Colle di Buti fino a Bientina per alimentare i loro mulini, fecero sì che il Cilecchio e l'antica Serezza diventassero gli unici emissari del lago, i quali però, ostacolati nel loro deflusso, inondarono le fertili campagne lucchesi.
Redattore schedaFrancesco Pacini
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