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Titolo[Cartone e relazione del lago di Sesto o Bientina fatto dai bientinesi in quel luogo]
Datazione1727, agosto 27
AutoriGiannetti Giulio Ambrogio
Scala graficaassente
Scala numericaassente
Altezza (mm)420
Larghezza (mm)560
Num.fogli/tavole-
Tecnicachina e acquerello
Supportocarta ruvida su tela
Orientamentosud-est in alto
Conservazionediscreta
ArchivioArchivio di Stato di Lucca
FondoOffizio sopra i Paduli di Sesto
Descrizione fondoIl fondo è il frutto del lavoro dell'Offizio omonimo che dal 1560 al 1801 ebbe il compito di provvedere a lavori ordinari e straordinari sui paduli attigui al Lago di Bientina. Il fondo è composto da 27 volumi e 34 buste. Contiene 78 mappe nelle buste numero 45, 46, 48, 58 e 59.
Serie-
Titolo unità archivistica[Mappe varie. Sec. XVI-XVIII]
Numero unità archivistica46
Descrizione unità archivisticaLa busta contiene 24 mappe relative al lago di Sesto collocabili tra XVI e XVIII secolo.
Titolo sottounità archivistica-
Descrizione sottounità archivistica-
Numero carta20
AnnotazioniLa mappa è la descrizione del lago di Sesto fatta dai bientinesi e mostra, tramite le sole denominazioni, ben otto porti, tre sul lato delle Cerbaie (porto del Gragno, porto alla Pianora, porto di Vaiano) e cinque sul lato del Monte Pisano (porto a Palaiola, porto di Colle, porto alla Querciola, porto al Castagno; porto di Tiglio), inoltre indica nove fosse dislocate sulle coste meridionali e settentrionali del bacino.
Il lago di Sesto, che compare al centro della carta, è circondato a sinistra in alto dai beni dello stato lucchese, mentre all'estremità destra in alto dai beni dello stato fiorentino. In basso, all'estremità destra, in colore grigio con sfumature rosse, la legenda, con data e firma, vero e proprio capolavoro di piccoli dettagli, stesa per meglio comprendere le motivazioni della carta stessa.
Dichiarazione del presente disegno:
A: Sciepe di Cannicci fatta nel Chiaro del Lago al Passavante alla Piastraia;
B: Sciepe doppia di Cannicci nel Chiaro del Lago Viaggietto;
C: Sciepe di Cannicci nel Chiaro del Puntone dell'Oliora;
D: Sciepe di Cannicci fatta al passo del fosso.
La Badia di Sesto e la casa sull'isola sono raffigurate in alzato e pseudoprospettiva.
A di 27 Agosto 1727 Giulio Giannetti Pubblico Perito.
Il disegno è curato in tutti i suoi particolari, la calligrafia è chiara, leggibile, elegante. Dell'uso e della destinazione degli incanniciati, o siepi di cannicci, abbiamo già abbondantemente riferito. L'unica differenza rispetto ad altre carte è che questa mappazione è fatta ad opera dei bientinesi. A partire dal 1542, in occasione della costruzione da parte dei bientinesi di un casalino con capanna sull'isola, si accesero accanite dispute tra lucchesi e bientinesi per il diritto di pesca sul lago; in esse intervennero, vantando diritti di proprietà sull'isola e diritti di pesca nelle vicinanze, la Badia di Pozzeveri, i padri di San Romano, la Comunità di Altopascio e i Frati de' Servi di Lucca; le controversie legali in molti casi si protrassero fino alla prima decade del secolo successivo. Nel 1576 vennero formulati dei Regolamenti per cui la facoltà di pescare e uccellare nel lago era esclusiva degli abitanti di Bientina; tali regolamenti vennero confermati nel 1815, nel 1818 e nel 1830. La carta in esame sembra essere una ricognizione della situazione del lago, con le sue siepi di cannicci e con i diritti alla pesca che appaiono essere già saldamente in mano dei bientinesi.
Redattore schedaFrancesco Pacini
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