Logo CArtografia STOrica REgionale
 
Titolo[Disegno per la verità del confine … fra Buti e Castelvecchio]
Datazione1471
Autori-
Scala graficaassente
Scala numericaassente
Altezza (mm)430
Larghezza (mm)570
Num.fogli/tavole-
Tecnicachina
Supportocarta ruvida su tela
Orientamentonord-ovest in alto
Conservazionemediocre
ArchivioArchivio di Stato di Lucca
FondoOffizio sopra i Paduli di Sesto
Descrizione fondoIl fondo è il frutto del lavoro dell'Offizio omonimo che dal 1560 al 1801 ebbe il compito di provvedere a lavori ordinari e straordinari sui paduli attigui al Lago di Bientina. Il fondo è composto da 27 volumi e 34 buste. Contiene 78 mappe nelle buste numero 45, 46, 48, 58 e 59.
Serie-
Titolo unità archivistica[Mappe varie. Sec. XVI-XVIII]
Numero unità archivistica46
Descrizione unità archivisticaLa busta contiene 24 mappe relative al lago di Sesto collocabili tra XVI e XVIII secolo.
Titolo sottounità archivistica-
Descrizione sottounità archivistica-
Numero carta15
AnnotazioniLa mappa contiene un disegno per dirimere le controversie di confine. A destra compare il disegno della parte occidentale del lago. In alto sono raffigurati i monti di Guerceto, disegnati con ombreggiatura dal lato destro rispetto all'osservatore, secondo la tecnica dei 'mucchi di talpa'. Nei pressi del rio Moderno, detto di Tiglio, disegnato a tratti ondulati, è situato il territorio di Castelvecchio; al di la' del rio il territorio di Buti. Il confine tra Buti e Castelvecchio è indicato a destra nel vecchio alveo del rio stesso. In basso il confine disegna la linea divisoria tra i campi di Castelvecchio a destra, e i luoghi che una scritta definisce: luoghi sodi et inculti generati come si puote credere dal Rio di S.. Il porto di Tiglio è situato all'estremità destra del lago di Sesto. All'estremità sinistra il porto di S. Marco e la fossa di San Marco che percorre tutta la carta fino al confine. L'unico insediamento rappresentato è l'Abbazia, appena accennata mediante semplici tratti più o meno fitti. Le cancellature, le correzioni, aggiunte alle scritte visibili, sembrano rivelare che non ci troviamo di fronte ad un disegno definitivo ma ad una prima stesura.
La carta è stata disegnata con l'intento di stabilire una confinazione giurisdizionale del padule e delle terre che circondavano il lago, causa di accese controversie tra Lucca e Firenze. Le condizioni del padule dipendevano in gran parte dall'arbitrio dei fiorentini padroni dell'emissario del Bientina. Tali controversie parvero sopite con l'accordo del 1471, pur rimanendo incerta la linea confinaria del chiaro, e quindi l'uso di esso. Nel 1545 fu scritta una convenzione fra la Repubblica di Lucca e il Duca di Firenze per la quale i pescatori dei due stati potevano precisare l'estensione del lago. Era un concordato provvisorio, in attesa di una definizione definitiva della linea giurisdizionale dell'acqua. Ma tutte la volte che si tentava di riaprire il negoziato per determinare la linea di confine, nascevano difficoltà.
L'ultima Commissione lucchese, risalente anch'essa al 1837, rimase senza conclusione, per la proposta, di impossibile esecuzione, di dividere le acque del lago con un muro. Benchè non fosse mai stato determinato il confine, si trattava di considerare appartenente al dominio lucchese la parte intermedia del lago che era stata dell'Abbazia di Sesto, e ai padri di San Ponziano la parte settentrionale. Si reputava dominio toscano il tratto meridionale del Comune di Bientina per la sentenza del 1296 emessa dai magistrati lucchesi. Lucca aveva dovuto riconoscere la propria posizione di svantaggio rispetto a Bientina proprio per l'impossibilità di controllare il regolare deflusso del lago nell'Arno.
Redattore schedaFrancesco Pacini
[Nuova ricerca]