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Titolo[Inondazione per la Tura. Disegni della Serezza]
Datazione1755
Autori-
Scala graficamiglia 3 che sono pertiche 1800
Scala numerica1:28727
Altezza (mm)560
Larghezza (mm)840
Num.fogli/tavole-
Tecnicachina e acquerello
Supportopergamena
Orientamentonord in alto
Conservazionemediocre
ArchivioArchivio di Stato di Lucca
FondoOffizio sopra i Paduli di Sesto
Descrizione fondoIl fondo è il frutto del lavoro dell'Offizio omonimo che dal 1560 al 1801 ebbe il compito di provvedere a lavori ordinari e straordinari sui paduli attigui al Lago di Bientina. Il fondo è composto da 27 volumi e 34 buste. Contiene 78 mappe nelle buste numero 45, 46, 48, 58 e 59.
Serie-
Titolo unità archivistica[Mappe varie. Sec. XVI-XVIII]
Numero unità archivistica46
Descrizione unità archivisticaLa busta contiene 24 mappe relative al lago di Sesto collocabili tra XVI e XVIII secolo.
Titolo sottounità archivistica-
Descrizione sottounità archivistica-
Numero carta5
AnnotazioniLa mappa è la descrizione dell'inondazione causata dalla Tura il 25 novembre 1755. In alto a sinistra il Serchio, immissario ed emissario insieme del padule di Bientina, adiacente a quel canale che, staccandosi dal fiume presso Moriano col nome di Ozzeri e poi col nome di Rogio, lo mette in comunicazione con il lago di Bientina. Le acque del lago, raffigurato a destra, risultano debordate fino a coprire la casa Bernardini a nord e la casa del Bocchino a sud; intorno al lago una zona rosa e una zona verde a indicare il diverso interessamento dei terreni rispetto all'alluvione; anche intorno al Rogio, fra Verciano e Ponte Maggiore, una zona verde indica una avvenuta sommersione. Una linea rosa segna il confine a sud ovest dello stato di Lucca; la linea parte dal lago sovrapponendosi quasi al rio di Tiglio e giunge fino a Ripafratta (fuori del confine). In corrispondenza del perno è tracciata con brevi trattini la linea che divide all'incirca (così recita l'iscrizione) lo scolo delle campagne; una seconda linea rosa segue l'intero profilo del lago. In corrispondenza del perno è tracciata con brevi trattini la linea che divide all'incirca lo scolo delle campagne, come ci informa la legenda. Sono raffigurati anche numerosi rii che riversano le acque nel lago. Il color rosso è servito al disegnatore per rappresentare la pianta di Lucca e altri insediamenti in alzato e pseudo-prospettiva.
Dopo lunghe controversie tra lucchesi e fiorentini sulla gestione delle acque di reciproca competenza, la situazione idrogeologica si fece a tal punto difficile che si giunse a vere e proprie azioni di forza: i fiorentini accusarono i lucchesi di non provvedere sufficientemente alla regolarizzazione del corso del Serchio; e poiché i lucchesi negavano che le acque del Serchio confluissero nel lago, i fiorentini, a partire dal 1624, chiusero sempre più spesso le cataratte di Vico.
La costruzione di un nuovo emissario al lago non risolse i problemi; i lucchesi eseguirono nel 1702 la nuova arginatura del Serchio, ma questo non impedì che nel 1728 e nel 1750 l'argine si rompesse e l'ondata di piena finisse per scaricarsi nel lago. Così nel 1755 i fiorentini costruirono una Tura o argine di terra nella Serezza all'altezza dell'Argine Grosso. Com'è facile, immaginare il provvedimento provocò una inondazione di grandi dimensioni la cui estensione è documentata dalla presente carta.
Redattore schedaFrancesco Pacini
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