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Titolo[Disegno del Padule di Castelvecchio al Lago di Sesto o Bientina]
Datazione[1562]
Autori-
Scala graficaassente
Scala numericaassente
Altezza (mm)740
Larghezza (mm)490
Num.fogli/tavole-
Tecnicachina
Supportocarta ruvida su tela
Orientamentonord in alto
Conservazionemediocre
ArchivioArchivio di Stato di Lucca
FondoOffizio sopra i Paduli di Sesto
Descrizione fondoIl fondo è il frutto del lavoro dell'Offizio omonimo che dal 1560 al 1801 ebbe il compito di provvedere a lavori ordinari e straordinari sui paduli attigui al Lago di Bientina. Il fondo è composto da 27 volumi e 34 buste. Contiene 78 mappe nelle buste numero 45, 46, 48, 58 e 59.
Serie-
Titolo unità archivistica[Mappe varie. Sec. XVI-XVIII]
Numero unità archivistica45
Descrizione unità archivisticaLa busta contiene 29 mappe relative al lago di Sesto collocabili tra XVI e XVIII secolo.
Titolo sottounità archivistica-
Descrizione sottounità archivistica-
Numero carta10
AnnotazioniLa mappa è la descrizione del Padule di Castelvecchio al lago di Sesto. In basso, al centro della carta, la scala di proporzione. Sempre al centro l'isola indicata con un tratteggio appena accennato di colore bluastro con la facciata stilizzata di una casetta. A sinistra figurano una serie di porti; quivi compare la scritta 'Confine tra i beni di Castelvecchio'. Un doppio tratto rappresenta schematicamente una strada con la scritta 'Via che va da Lucca fino a Bientina'. Le vie e i porti sono resi con poche linee senza concedere niente al piacere visivo dell'osservatore. A ovest il bordo del lago è indicato con due linee: la prima che segue evidentemente i profili dei poderi e reca numeri di mappazione; alla sua sinistra una colorazione più bluastra. La seconda linea segue grossolanamente l'andamento della prima.
L'autore usa nuovamente delle linee più sottili rispetto alle precedenti per rappresentare i porti e i canali. Qui compaiono anche dei tratteggi e dei riferimenti numerici; probabilmente si tratta della zona di padule assegnata e divisa in lotti. A destra sull'altra sponda del lago l'indicazione dei pollini e pagliareti. La ricerca della dimensione estetica si esaurisce nella cura delle scritte calligrafiche. Il disegno è sicuro e preciso. I pollini sono formati da radici di piante acquatiche intrecciate insieme in modo che si innalzano e galleggiano come vere e proprie isole naviganti che cambiano direzione a seconda della forza e della direzione dei venti. A volte i pollini vengono sommersi con il crescere delle acque. L'etimologia della parola risale al latino medievale pullus che significa terreno molle paludoso e che indica nel corso dei fiumi, formazioni vegetali composte dall'aspetto insulare, coperte da vegetazione arbustiva, distaccati dalle rive. Il valore economico dei pollini risulta più volte documentato per tutti valga la testimonianza dei Libri dei partiti dei Capitani di Bientina che attestano come tra il 1570 e al 1590 il Comune vendesse i prodotti dei pollini del lago; proprio sul possesso di questi pollini si apre nel 1576 una controversia tra il monastero di San Ponziano e la Comunità di Bientina.

[Cfr S. Bongi, Archivio di Stato di Lucca, Inventario a stampa, Vol. 1]
Redattore schedaFrancesco Pacini
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