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Titolo | [Pianta relativa al confine fra i territori di Lucchio e Popiglio annessa alla memoria inserita nella lettera della Deputazione Toscana del 30 ottobre 1782] |
Datazione | 1782 |
Autori | - |
Scala grafica | pertiche 120 di braccia 5 l'una fiorentine |
Scala numerica | 1:2995 |
Altezza (mm) | 415 |
Larghezza (mm) | 596 |
Num.fogli/tavole | - |
Tecnica | china e acquerello |
Supporto | carta |
Orientamento | assente |
Conservazione | buona |
Archivio | Archivio di Stato di Firenze |
Fondo | Piante antiche dei confini |
Descrizione fondo | Le piante e le carte relative ai confini dello Stato toscano facevano anticamente parte dell'archivio dei Nove conservatori della giurisdizione e del dominio fiorentino, magistratura alla quale era affidata anche la tutela dei confini dello Stato durante il Principato mediceo. Durante il periodo lorenese, una parte delle competenze svolte dagli organi centrali fu trasferita alle nuove comunità istituite o rinnovate, procedendo con l’abolizione nel 1769 delle magistrature dei Nove e dei Capitani di parte ed alla creazione della Camera delle Comunità. Questo nuovo organo, dotato di personale tecnico, ed organizzato in due settori (quello degli affari contenziosi e quello degli affari economici) ebbe anche competenza sulle questioni di confine nonché la gestione del relativo archivio. Con il motuproprio del 5 aprile 1784 l'archivio delle Riformagioni, all'interno del quale era confluito due anni prima anche l'archivio dei Confini, fu trasferito alle dipendenze dell'Avvocato regio (creato nel 1778) a cui fu attribuita anche la funzione giurisdizionale sui confini e la cura del relativo archivio, precedentemente ordinato e inventariato. Il materiale cartografico fu così distinto fra “Piante antiche”, anteriori al 1782, e “Piante moderne”, relative al periodo 1782-1857. Le prime furono raccolte in registri o arrotolate in tubi di ferro detti “cannoni” e suddivise come le filze corrispondenti, alle quali sono collegate mediante rinvii, in nove “caselle” relative ai differenti tratti di confine del Granducato. Le altre, sempre arrotolate in tubi di ferro, furono invece suddivise in sezioni.
Nel periodo della dominazione francese così come al momento della restaurazione del Granducato, nel 1815, le questioni concernenti i confini ed il relativo archivio continuarono ad essere amministrate dall'Avvocato regio. |
Serie | - |
Titolo unità archivistica | Casella IX |
Numero unità archivistica | 9 |
Descrizione unità archivistica | La casella contiene la documentazione cartografica relativa alle confinazioni della Valdinievole, del pistoiese e del pisano con Lucca, Modena, Bologna e Vernio. Questa è in parte raccolta in registri ed in parte suddivisa e conservata all'interno di tubi di ferro detti 'cannoni'. |
Titolo sottounità archivistica | - |
Descrizione sottounità archivistica | - |
Numero carta | 121b |
Annotazioni | Il disegno mostra schematicamente la zona di confine fra il territorio di Pupiglio (Popiglio) nel Granducato di Toscana e quello di Lucchio nello Stato di Lucca, con l’indicazione in rosso della linea divisoria pretesa dai lucchesi ed in giallo della linea pretesa dai toscani. Quest’ultima, come possiamo vedere, giunge fino al fiume Lima seguendo l’andamento del crine del colle di “Codirossure”. Da notare le vestigia dell’antico Monastero di Popiglio lungo il fiume Lima in località “Campagliana”. Questo documento è conservato, insieme alla c. 121a, all’interno del cannone 26. |
Redattore scheda | Cinzia Bartoli |