Logo CArtografia STOrica REgionale
 
Titolo[Pianta di tutto l'andamento del confine fra lo Stato di Bologna, il Granducato di Toscana e la Contea di Vernio per quanto si estende la Podesteria del Montale]
Datazione1732, agosto 14
AutoriPini Giovanni Battista; Bonaccorsi Antonio
Scala graficapassi andanti ordinari 1600
Scala numerica1:23333
Altezza (mm)493
Larghezza (mm)765
Num.fogli/tavole-
Tecnicachina e acquerello
Supportocarta su tela
Orientamentosud sud-est in alto
Conservazionediscreta
ArchivioArchivio di Stato di Firenze
FondoPiante antiche dei confini
Descrizione fondoLe piante e le carte relative ai confini dello Stato toscano facevano anticamente parte dell'archivio dei Nove conservatori della giurisdizione e del dominio fiorentino, magistratura alla quale era affidata anche la tutela dei confini dello Stato durante il Principato mediceo. Durante il periodo lorenese, una parte delle competenze svolte dagli organi centrali fu trasferita alle nuove comunità istituite o rinnovate, procedendo con l’abolizione nel 1769 delle magistrature dei Nove e dei Capitani di parte ed alla creazione della Camera delle Comunità. Questo nuovo organo, dotato di personale tecnico, ed organizzato in due settori (quello degli affari contenziosi e quello degli affari economici) ebbe anche competenza sulle questioni di confine nonché la gestione del relativo archivio. Con il motuproprio del 5 aprile 1784 l'archivio delle Riformagioni, all'interno del quale era confluito due anni prima anche l'archivio dei Confini, fu trasferito alle dipendenze dell'Avvocato regio (creato nel 1778) a cui fu attribuita anche la funzione giurisdizionale sui confini e la cura del relativo archivio, precedentemente ordinato e inventariato. Il materiale cartografico fu così distinto fra “Piante antiche”, anteriori al 1782, e “Piante moderne”, relative al periodo 1782-1857. Le prime furono raccolte in registri o arrotolate in tubi di ferro detti “cannoni” e suddivise come le filze corrispondenti, alle quali sono collegate mediante rinvii, in nove “caselle” relative ai differenti tratti di confine del Granducato. Le altre, sempre arrotolate in tubi di ferro, furono invece suddivise in sezioni.
Nel periodo della dominazione francese così come al momento della restaurazione del Granducato, nel 1815, le questioni concernenti i confini ed il relativo archivio continuarono ad essere amministrate dall'Avvocato regio.
Serie-
Titolo unità archivisticaCasella IX
Numero unità archivistica9
Descrizione unità archivisticaLa casella contiene la documentazione cartografica relativa alle confinazioni della Valdinievole, del pistoiese e del pisano con Lucca, Modena, Bologna e Vernio. Questa è in parte raccolta in registri ed in parte suddivisa e conservata all'interno di tubi di ferro detti 'cannoni'.
Titolo sottounità archivistica-
Descrizione sottounità archivistica-
Numero carta114a
AnnotazioniNella tavola è riportato l’andamento di tutto il confine fra Granducato di Toscana (podesteria di Vernio), stato bolognese e Contea di Vernio. Il disegno è privo di particolari paesaggistici, si riportano solamente l’insediamento di Chiapporado lungo il rio omonimo, il fiume Limentra e il Rio di Linario e la via che va ai Bagni, che segnano in parte il confine, e con precisione tutti i termini giurisdizionali. Un’annotazione in basso a destra spiega che le misure prese dai periti dal termine n. 8 al termine n. 17 sono state prese “non per aria ma per terra seguitando le diverse pendenze del Monte”. La scala è riportata anche in misura bolognese: scala di pertiche 300 di Bologna (= 140 mm). Le cc. 114b e 114c sono delle copie. Tutti e tre i documenti sono conservati all'interno del cannone 19.
Redattore schedaCinzia Bartoli
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