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Titolo | Mappa rappresentante il Padule adiacente al lago di Maciuccoli sopra il quale passa la Linea di Confine tra l'uno, e l'altro Stato fino al Termine di Pietra Mortaia colla Sponda del Lago tra lo sbocco dell'Oncile e la Fossa detta dei Lucchesi |
Datazione | 1778, 30 giugno-3 luglio |
Autori | Caluri Giovanni |
Scala grafica | pertiche 150 lucchesi |
Scala numerica | 1:2002 |
Altezza (mm) | 445 |
Larghezza (mm) | 1630 |
Num.fogli/tavole | 9 |
Tecnica | china e acquerello |
Supporto | carta |
Orientamento | sud sud-ovest in alto |
Conservazione | buona |
Archivio | Archivio di Stato di Firenze |
Fondo | Piante antiche dei confini |
Descrizione fondo | Le piante e le carte relative ai confini dello Stato toscano facevano anticamente parte dell'archivio dei Nove conservatori della giurisdizione e del dominio fiorentino, magistratura alla quale era affidata anche la tutela dei confini dello Stato durante il Principato mediceo. Durante il periodo lorenese, una parte delle competenze svolte dagli organi centrali fu trasferita alle nuove comunità istituite o rinnovate, procedendo con l’abolizione nel 1769 delle magistrature dei Nove e dei Capitani di parte ed alla creazione della Camera delle Comunità. Questo nuovo organo, dotato di personale tecnico, ed organizzato in due settori (quello degli affari contenziosi e quello degli affari economici) ebbe anche competenza sulle questioni di confine nonché la gestione del relativo archivio. Con il motuproprio del 5 aprile 1784 l'archivio delle Riformagioni, all'interno del quale era confluito due anni prima anche l'archivio dei Confini, fu trasferito alle dipendenze dell'Avvocato regio (creato nel 1778) a cui fu attribuita anche la funzione giurisdizionale sui confini e la cura del relativo archivio, precedentemente ordinato e inventariato. Il materiale cartografico fu così distinto fra “Piante antiche”, anteriori al 1782, e “Piante moderne”, relative al periodo 1782-1857. Le prime furono raccolte in registri o arrotolate in tubi di ferro detti “cannoni” e suddivise come le filze corrispondenti, alle quali sono collegate mediante rinvii, in nove “caselle” relative ai differenti tratti di confine del Granducato. Le altre, sempre arrotolate in tubi di ferro, furono invece suddivise in sezioni.
Nel periodo della dominazione francese così come al momento della restaurazione del Granducato, nel 1815, le questioni concernenti i confini ed il relativo archivio continuarono ad essere amministrate dall'Avvocato regio. |
Serie | - |
Titolo unità archivistica | [Confine fra Granducato di Toscana e Stato di Lucca presso il lago di Massaciuccoli] |
Numero unità archivistica | 107 |
Descrizione unità archivistica | Si tratta di un piccolo registro costituito da 9 tavole relative alla confinazione fra Granducato di Toscana e Stato di Lucca presso il lago di Massaciuccoli. |
Titolo sottounità archivistica | Casella IX |
Descrizione sottounità archivistica | - |
Numero carta | 107-7 |
Annotazioni | Nella tavola è raffigurato il padule adiacente al lago di Massaciuccoli sul quale passa la linea di confine fra il Granducato di Toscana e lo Stato di Lucca. Sono riportati la fossa dell’Oncile, il lago della Gusciona, la fossa dei pisani, la fossa del Caccino detta dei lucchesi, la fossa della Barra, l’antifosso ed infine il fosso del Bellino. Si noti anche l’indicazione delle capanne della Gusciona. Il disegno è completato dalle sezioni trasversali dei fossi e dalla pianta del termine di Pietra Mortaia “posto come sta murato di presente, colla Graduazione di quanto declina la sua posizione dalla Linea che congiunge il di lui Centro coll’altro Termine della Gostanza”. La scala per le sezioni è di braccia 21 lucchesi (= 200 mm). |
Redattore scheda | Cinzia Bartoli |