Logo CArtografia STOrica REgionale
 
Titolo[Confine tra Castelvecchio e San Quirico di Lucca]
Datazione1695, agosto
AutoriSantini Giuseppe, ingegnere di S.A.S.
Scala graficapertiche 300 di braccia 5 l'una di misura fiorentina a panno
Scala numerica1:3928
Altezza (mm)540
Larghezza (mm)930
Num.fogli/tavole-
Tecnicachina e acquerello
Supportocarta su tela
Orientamentoovest in alto
Conservazionediscreta
ArchivioArchivio di Stato di Firenze
FondoPiante antiche dei confini
Descrizione fondoLe piante e le carte relative ai confini dello Stato toscano facevano anticamente parte dell'archivio dei Nove conservatori della giurisdizione e del dominio fiorentino, magistratura alla quale era affidata anche la tutela dei confini dello Stato durante il Principato mediceo. Durante il periodo lorenese, una parte delle competenze svolte dagli organi centrali fu trasferita alle nuove comunità istituite o rinnovate, procedendo con l’abolizione nel 1769 delle magistrature dei Nove e dei Capitani di parte ed alla creazione della Camera delle Comunità. Questo nuovo organo, dotato di personale tecnico, ed organizzato in due settori (quello degli affari contenziosi e quello degli affari economici) ebbe anche competenza sulle questioni di confine nonché la gestione del relativo archivio. Con il motuproprio del 5 aprile 1784 l'archivio delle Riformagioni, all'interno del quale era confluito due anni prima anche l'archivio dei Confini, fu trasferito alle dipendenze dell'Avvocato regio (creato nel 1778) a cui fu attribuita anche la funzione giurisdizionale sui confini e la cura del relativo archivio, precedentemente ordinato e inventariato. Il materiale cartografico fu così distinto fra “Piante antiche”, anteriori al 1782, e “Piante moderne”, relative al periodo 1782-1857. Le prime furono raccolte in registri o arrotolate in tubi di ferro detti “cannoni” e suddivise come le filze corrispondenti, alle quali sono collegate mediante rinvii, in nove “caselle” relative ai differenti tratti di confine del Granducato. Le altre, sempre arrotolate in tubi di ferro, furono invece suddivise in sezioni.
Nel periodo della dominazione francese così come al momento della restaurazione del Granducato, nel 1815, le questioni concernenti i confini ed il relativo archivio continuarono ad essere amministrate dall'Avvocato regio.
Serie-
Titolo unità archivisticaCasella IX
Numero unità archivistica9
Descrizione unità archivisticaLa casella contiene la documentazione cartografica relativa alle confinazioni della Valdinievole, del pistoiese e del pisano con Lucca, Modena, Bologna e Vernio. Questa è in parte raccolta in registri ed in parte suddivisa e conservata all'interno di tubi di ferro detti 'cannoni'.
Titolo sottounità archivistica-
Descrizione sottounità archivistica-
Numero carta103
AnnotazioniLa rappresentazione mostra la zona di confine fra Castelvecchio (Granducato di Toscana) ed i territori di S. Quirico e Crasciana (Stato di Lucca), con la precisa indicazione dei termini giurisdizionali (lettere dalla A alla X), uno dei quali è il “castello rovinato” sul poggio di Battifolle (F), e dei termini “dell’uso comune per il benefizio del pascolo” (lettere con croce). L’annotazione riportata lungo il margine spiega che la pianta è sbagliata in quanto l’ingegnere “non si è accorto di haver disegnati doppiamente gli stessi termini. Una volta sul crine divisorio delle Iurisdizioni e l’altra volta di là dal crine nell’acqua pendenza di S. Quirico”. Il documento è conservato all'interno del cannone 6.
Redattore schedaCinzia Bartoli
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