Logo CArtografia STOrica REgionale
 
Titolo[Pianta del confine tra Castelvecchio e S. Quirico presso il Monte dell'Uso]
Datazione1625, ottobre 27
AutoriCiocchi Michele; Puccini Frediano; Armeni Ottavio; Gambarini Raffaello
Scala graficacanne 100 alla fiorentina di braccia 4 l'una
Scala numerica1:2262
Altezza (mm)730
Larghezza (mm)470
Num.fogli/tavole-
Tecnicachina
Supportocarta su tela
Orientamentonord nord-ovest in alto
Conservazionediscreta
ArchivioArchivio di Stato di Firenze
FondoPiante antiche dei confini
Descrizione fondoLe piante e le carte relative ai confini dello Stato toscano facevano anticamente parte dell'archivio dei Nove conservatori della giurisdizione e del dominio fiorentino, magistratura alla quale era affidata anche la tutela dei confini dello Stato durante il Principato mediceo. Durante il periodo lorenese, una parte delle competenze svolte dagli organi centrali fu trasferita alle nuove comunità istituite o rinnovate, procedendo con l’abolizione nel 1769 delle magistrature dei Nove e dei Capitani di parte ed alla creazione della Camera delle Comunità. Questo nuovo organo, dotato di personale tecnico, ed organizzato in due settori (quello degli affari contenziosi e quello degli affari economici) ebbe anche competenza sulle questioni di confine nonché la gestione del relativo archivio. Con il motuproprio del 5 aprile 1784 l'archivio delle Riformagioni, all'interno del quale era confluito due anni prima anche l'archivio dei Confini, fu trasferito alle dipendenze dell'Avvocato regio (creato nel 1778) a cui fu attribuita anche la funzione giurisdizionale sui confini e la cura del relativo archivio, precedentemente ordinato e inventariato. Il materiale cartografico fu così distinto fra “Piante antiche”, anteriori al 1782, e “Piante moderne”, relative al periodo 1782-1857. Le prime furono raccolte in registri o arrotolate in tubi di ferro detti “cannoni” e suddivise come le filze corrispondenti, alle quali sono collegate mediante rinvii, in nove “caselle” relative ai differenti tratti di confine del Granducato. Le altre, sempre arrotolate in tubi di ferro, furono invece suddivise in sezioni.
Nel periodo della dominazione francese così come al momento della restaurazione del Granducato, nel 1815, le questioni concernenti i confini ed il relativo archivio continuarono ad essere amministrate dall'Avvocato regio.
Serie-
Titolo unità archivisticaCasella IX
Numero unità archivistica9
Descrizione unità archivisticaLa casella contiene la documentazione cartografica relativa alle confinazioni della Valdinievole, del pistoiese e del pisano con Lucca, Modena, Bologna e Vernio. Questa è in parte raccolta in registri ed in parte suddivisa e conservata all'interno di tubi di ferro detti 'cannoni'.
Titolo sottounità archivistica-
Descrizione sottounità archivistica-
Numero carta102
AnnotazioniSono tracciate le linee di confine pretese dalle comunità di Castelvecchio (Granducato di Toscana) e S. Quirico (Stato di Lucca) presso il Monte dell’Uso, indicando con precisione tutti i punti presi a riferimento e talora citati in precedenti sentenze ed i termini di confine ritrovati lungo la “via che da Villa va a Crasciana passando per l’intorchiatoio e rio di Uttano”, lungo la “via che da S. Quirico va a Crasciana passando per valle Carpella e rio di Uttano” e infine lungo il rio stesso. Il tutto è elencato e descritto nelle annotazioni riportate a sinistra, nelle quali viene inoltre spiegato che il disegno è stato fatto “con la Canna di B. 4 l’una alla fiorentina, alla qual misura si sono ridutte le misure della terminazione fra detti Comuni dell’anno 1452 come sono quelle del lodo del 1570 per maggior facilità, e più chiara intelligenza” ed è stato “levato con bussola aggiustata a gradi due di Tramontana”. Il documento è contenuto all'interno del cannone 5.
Redattore schedaCinzia Bartoli
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