Logo CArtografia STOrica REgionale
 
TitoloDimostrazione della Strada Romana dall’Acqua della Tazzara fino al Terzo Ponte avanti che si arrivi all’Ospedale dell’Altopascio a tenore del Decreto dell’Ill.mo Sig.re Avvocato Colonna Giudice Compromissario
Datazione1724
AutoriVeraci Giovanni Maria, ingegnere di S.A.R.; Giannetti Giulio Ambrogio, ingegnere della Serenissima Repubblica di Lucca
Scala graficapertiche 100 lucchese
Scala numerica1:1468
Altezza (mm)840
Larghezza (mm)2755
Num.fogli/tavole-
Tecnicachina e acquerello
Supportocarta su tela
Orientamentonord-est in alto
Conservazionediscreta
ArchivioArchivio di Stato di Firenze
FondoPiante antiche dei confini
Descrizione fondoLe piante e le carte relative ai confini dello Stato toscano facevano anticamente parte dell'archivio dei Nove conservatori della giurisdizione e del dominio fiorentino, magistratura alla quale era affidata anche la tutela dei confini dello Stato durante il Principato mediceo. Durante il periodo lorenese, una parte delle competenze svolte dagli organi centrali fu trasferita alle nuove comunità istituite o rinnovate, procedendo con l’abolizione nel 1769 delle magistrature dei Nove e dei Capitani di parte ed alla creazione della Camera delle Comunità. Questo nuovo organo, dotato di personale tecnico, ed organizzato in due settori (quello degli affari contenziosi e quello degli affari economici) ebbe anche competenza sulle questioni di confine nonché la gestione del relativo archivio. Con il motuproprio del 5 aprile 1784 l'archivio delle Riformagioni, all'interno del quale era confluito due anni prima anche l'archivio dei Confini, fu trasferito alle dipendenze dell'Avvocato regio (creato nel 1778) a cui fu attribuita anche la funzione giurisdizionale sui confini e la cura del relativo archivio, precedentemente ordinato e inventariato. Il materiale cartografico fu così distinto fra “Piante antiche”, anteriori al 1782, e “Piante moderne”, relative al periodo 1782-1857. Le prime furono raccolte in registri o arrotolate in tubi di ferro detti “cannoni” e suddivise come le filze corrispondenti, alle quali sono collegate mediante rinvii, in nove “caselle” relative ai differenti tratti di confine del Granducato. Le altre, sempre arrotolate in tubi di ferro, furono invece suddivise in sezioni.
Nel periodo della dominazione francese così come al momento della restaurazione del Granducato, nel 1815, le questioni concernenti i confini ed il relativo archivio continuarono ad essere amministrate dall'Avvocato regio.
Serie-
Titolo unità archivisticaCasella IX
Numero unità archivistica9
Descrizione unità archivisticaLa casella contiene la documentazione cartografica relativa alle confinazioni della Valdinievole, del pistoiese e del pisano con Lucca, Modena, Bologna e Vernio. Questa è in parte raccolta in registri ed in parte suddivisa e conservata all'interno di tubi di ferro detti 'cannoni'.
Titolo sottounità archivistica-
Descrizione sottounità archivistica-
Numero carta99a
AnnotazioniE’ tracciato l’andamento della Strada Romana, che separa i territori di Montecarlo e Badia a Pozzeveri dal rio della Tazzara fino al terzo ponte prima di Altopascio, con la precisa indicazione della linea di confine che ne segue l’andamento, la suddivisione delle proprietà, che si estendono a destra e a sinistra, e dei punti su cui sono state fatte le sezioni trasversali disegnate in alto a destra. Gli abitati di Altopascio e Badia a Pozzeveri sono rappresentati in prospettiva, mentre il nucleo del Turchetto è rappresentato planimetricamente. Di esso abbiamo anche una planimetria in scala maggiore ed un prospetto, nel quale è segnalata la presenza di un edificio dove si trova un’antica immagine sacra. In basso a destra è riportata anche la “Dimostrazione de’ Tre Ponti in Grande”. Si notino infine i disegni del termine e del muro “ritrovato sotto terra circa a un braccio” che si trovano nel punto A. La pianta è stata realizzata in esecuzione del Decreto dell’avv. Colonna giudice compromissario. Il documento è conservato all’interno del cannone 2 insieme alla c. 99b.
Redattore schedaCinzia Bartoli
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