Logo CArtografia STOrica REgionale
 
TitoloCarta Topografica rappresentante il Progetto di Confinazione proposto dal Commendatore Graneri in nome di S.M. il Re di Sardegna Mediatore delle differenze vertenti tra gli Stati di Toscana, e di Genova nei Confini del Pontremolese
Datazione1780, ottobre 4
Autori-
Scala graficacanne 500 di braccia 5 l'una a panno fiorentine
Scala numerica1:5069
Altezza (mm)533
Larghezza (mm)1954
Num.fogli/tavole-
Tecnicachina e acquerello
Supportocarta
Orientamentonord-est in alto
Conservazionebuona
ArchivioArchivio di Stato di Firenze
FondoPiante antiche dei confini
Descrizione fondoLe piante e le carte relative ai confini dello Stato toscano facevano anticamente parte dell'archivio dei Nove conservatori della giurisdizione e del dominio fiorentino, magistratura alla quale era affidata anche la tutela dei confini dello Stato durante il Principato mediceo. Durante il periodo lorenese, una parte delle competenze svolte dagli organi centrali fu trasferita alle nuove comunità istituite o rinnovate, procedendo con l’abolizione nel 1769 delle magistrature dei Nove e dei Capitani di parte ed alla creazione della Camera delle Comunità. Questo nuovo organo, dotato di personale tecnico, ed organizzato in due settori (quello degli affari contenziosi e quello degli affari economici) ebbe anche competenza sulle questioni di confine nonché la gestione del relativo archivio. Con il motuproprio del 5 aprile 1784 l'archivio delle Riformagioni, all'interno del quale era confluito due anni prima anche l'archivio dei Confini, fu trasferito alle dipendenze dell'Avvocato regio (creato nel 1778) a cui fu attribuita anche la funzione giurisdizionale sui confini e la cura del relativo archivio, precedentemente ordinato e inventariato. Il materiale cartografico fu così distinto fra “Piante antiche”, anteriori al 1782, e “Piante moderne”, relative al periodo 1782-1857. Le prime furono raccolte in registri o arrotolate in tubi di ferro detti “cannoni” e suddivise come le filze corrispondenti, alle quali sono collegate mediante rinvii, in nove “caselle” relative ai differenti tratti di confine del Granducato. Le altre, sempre arrotolate in tubi di ferro, furono invece suddivise in sezioni.
Nel periodo della dominazione francese così come al momento della restaurazione del Granducato, nel 1815, le questioni concernenti i confini ed il relativo archivio continuarono ad essere amministrate dall'Avvocato regio.
Serie-
Titolo unità archivisticaCasella VIII
Numero unità archivistica8
Descrizione unità archivisticaLa casella contiene la documentazione cartografica relativa alle confinazioni di Castiglione del Terziere e Pontremoli in Lunigiana con Parma, Genova, Lucca, Massa e feudi dei Malaspina. Questa è in parte raccolta in registri ed in parte suddivisa e conservata all'interno di tubi di ferro detti 'cannoni'.
Titolo sottounità archivistica-
Descrizione sottounità archivistica-
Numero carta95
AnnotazioniLa carta mostra la linea di confine fra il Granducato di Toscana, in territorio pontremolese, e la Repubblica di Genova, proposta dal Commendatore Graneri. Il documento viene firmato, e quindi approvato, in data 6 novembre 1780 dal cav. Freylino Capitano nel Corpo Reale degli Ingegneri di S. M., Leonardo Ximenes matematico di S.A.R. il Granduca di Toscana, Neri Zocchi Ingegnere Deputato per la parte di Toscana, Ponfilio Vinzoni Maggiore negli Ingegneri della Serenissima Repubblica di Genova e il Capitano Ingegnere Giacomo Brusco deputato per la Repubblica di Genova. La scala oltre ad essere riportata in misura fiorentina è riportata anche in misura piemontese e genovese: scala di trabucchi 450 di piedi 6 l'uno piemontesi (= 245 mm) e di canne 500 di palmi 12 l'una genovesi (= 261 mm). Sono riportati anche i segmenti corrispondenti al 'braccio fiorentino da panno diviso nei suoi venti soldi, dei quali il palmo genovese ne contiene 8. 46 centesimi' e al palmo genovese diviso in once 12, delle quali once 28. 368 millesimi fanno un braccio fiorentino da panno'. Il documento è conservato all'interno del cannone 15.
Redattore schedaCinzia Bartoli
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