Logo CArtografia STOrica REgionale
 
TitoloTipo geometrico del territorio di Villafranca di là dal fiume Magra
Datazione1766, maggio
AutoriVinzoni Matteo, brigadiere
Scala graficapertiche fiorentine 100 di braccia 5 per cadauna
Scala numerica1:2679
Altezza (mm)900
Larghezza (mm)1625
Num.fogli/tavole-
Tecnicachina e acquerello
Supportocarta su tela
Orientamentosud-ovest in alto
Conservazionediscreta
ArchivioArchivio di Stato di Firenze
FondoPiante antiche dei confini
Descrizione fondoLe piante e le carte relative ai confini dello Stato toscano facevano anticamente parte dell'archivio dei Nove conservatori della giurisdizione e del dominio fiorentino, magistratura alla quale era affidata anche la tutela dei confini dello Stato durante il Principato mediceo. Durante il periodo lorenese, una parte delle competenze svolte dagli organi centrali fu trasferita alle nuove comunità istituite o rinnovate, procedendo con l’abolizione nel 1769 delle magistrature dei Nove e dei Capitani di parte ed alla creazione della Camera delle Comunità. Questo nuovo organo, dotato di personale tecnico, ed organizzato in due settori (quello degli affari contenziosi e quello degli affari economici) ebbe anche competenza sulle questioni di confine nonché la gestione del relativo archivio. Con il motuproprio del 5 aprile 1784 l'archivio delle Riformagioni, all'interno del quale era confluito due anni prima anche l'archivio dei Confini, fu trasferito alle dipendenze dell'Avvocato regio (creato nel 1778) a cui fu attribuita anche la funzione giurisdizionale sui confini e la cura del relativo archivio, precedentemente ordinato e inventariato. Il materiale cartografico fu così distinto fra “Piante antiche”, anteriori al 1782, e “Piante moderne”, relative al periodo 1782-1857. Le prime furono raccolte in registri o arrotolate in tubi di ferro detti “cannoni” e suddivise come le filze corrispondenti, alle quali sono collegate mediante rinvii, in nove “caselle” relative ai differenti tratti di confine del Granducato. Le altre, sempre arrotolate in tubi di ferro, furono invece suddivise in sezioni.
Nel periodo della dominazione francese così come al momento della restaurazione del Granducato, nel 1815, le questioni concernenti i confini ed il relativo archivio continuarono ad essere amministrate dall'Avvocato regio.
Serie-
Titolo unità archivisticaCasella VIII
Numero unità archivistica8
Descrizione unità archivisticaLa casella contiene la documentazione cartografica relativa alle confinazioni di Castiglione del Terziere e Pontremoli in Lunigiana con Parma, Genova, Lucca, Massa e feudi dei Malaspina. Questa è in parte raccolta in registri ed in parte suddivisa e conservata all'interno di tubi di ferro detti 'cannoni'.
Titolo sottounità archivistica-
Descrizione sottounità archivistica-
Numero carta84
AnnotazioniCome si evince dal titolo, la pianta mostra il territorio di Villafranca oltre il fiume Magra a confine con Lusuolo e Canossa. Il territorio viene rappresentato in maniera decisamente accurata, mettendo in evidenza l’uso e la sistemazione del suolo, la rete idrica, il sistema viario e gli insediamenti, tutti rappresentati in planimetria, ad eccezione di Lusuolo e Campoli che sono invece rappresentati in prospettiva. Il più particolareggiato è l’abitato di Villafranca, con il castello, la Rettoria di S. Niccolò di Bari, l’Arcipretura di S. Giovanni Battista, l’ospedale, i due mulini lungo il Bagnone, le fornaci e nella campagna adiacente, oltre il fiume, il convento di S. Francesco.
La linea di confine è evidenziata in giallo e sono riportati con precisione i termini giurisdizionali, tutti numerati ed elencati nelle annotazioni presenti nel cartiglio in alto a sinistra. Con la lettera C è indicato il punto lungo il canale detto “de’ Comunali” che fa da confine fra Lusuolo e Villafranca, dove si trova un presunto termine controverso. Con le lettere Z, V ed R, sono invece indicate alcune grotte utilizzate come termini, tre delle quali oggetto di controversia fra Canossa e Villafranca. In verde infine, sono segnalati i terreni sui quali agli abitanti di Canossa furono concessi dei diritti, come quello di pascolo. Il documento è conservato all'interno del cannone 3.
Redattore schedaCinzia Bartoli
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