Logo CArtografia STOrica REgionale
 
Titolo[Confine fra Pontremoli ed i territori di Suvero e Zignago]
Datazione[1670-1690]
Autori-
Scala graficaassente
Scala numericaassente
Altezza (mm)255
Larghezza (mm)389
Num.fogli/tavole-
Tecnicachina e acquerello
Supportocarta
Orientamentoassente
Conservazionediscreta
ArchivioArchivio di Stato di Firenze
FondoPiante antiche dei confini
Descrizione fondoLe piante e le carte relative ai confini dello Stato toscano facevano anticamente parte dell'archivio dei Nove conservatori della giurisdizione e del dominio fiorentino, magistratura alla quale era affidata anche la tutela dei confini dello Stato durante il Principato mediceo. Durante il periodo lorenese, una parte delle competenze svolte dagli organi centrali fu trasferita alle nuove comunità istituite o rinnovate, procedendo con l’abolizione nel 1769 delle magistrature dei Nove e dei Capitani di parte ed alla creazione della Camera delle Comunità. Questo nuovo organo, dotato di personale tecnico, ed organizzato in due settori (quello degli affari contenziosi e quello degli affari economici) ebbe anche competenza sulle questioni di confine nonché la gestione del relativo archivio. Con il motuproprio del 5 aprile 1784 l'archivio delle Riformagioni, all'interno del quale era confluito due anni prima anche l'archivio dei Confini, fu trasferito alle dipendenze dell'Avvocato regio (creato nel 1778) a cui fu attribuita anche la funzione giurisdizionale sui confini e la cura del relativo archivio, precedentemente ordinato e inventariato. Il materiale cartografico fu così distinto fra “Piante antiche”, anteriori al 1782, e “Piante moderne”, relative al periodo 1782-1857. Le prime furono raccolte in registri o arrotolate in tubi di ferro detti “cannoni” e suddivise come le filze corrispondenti, alle quali sono collegate mediante rinvii, in nove “caselle” relative ai differenti tratti di confine del Granducato. Le altre, sempre arrotolate in tubi di ferro, furono invece suddivise in sezioni.
Nel periodo della dominazione francese così come al momento della restaurazione del Granducato, nel 1815, le questioni concernenti i confini ed il relativo archivio continuarono ad essere amministrate dall'Avvocato regio.
Serie-
Titolo unità archivisticaCasella VIII
Numero unità archivistica8
Descrizione unità archivisticaLa casella contiene la documentazione cartografica relativa alle confinazioni di Castiglione del Terziere e Pontremoli in Lunigiana con Parma, Genova, Lucca, Massa e feudi dei Malaspina. Questa è in parte raccolta in registri ed in parte suddivisa e conservata all'interno di tubi di ferro detti 'cannoni'.
Titolo sottounità archivistica-
Descrizione sottounità archivistica-
Numero carta82m
AnnotazioniQuesto disegno policromo mostra la controversa zona di confine fra la Val di Rossano (Pontremoli), il territorio di Suvero ed il territorio di Zignago (Repubblica di Genova). Sono indicati: il piano della Mandria detto dai suverini “Fos di Tromba” (A), il monte “Lantagnolo” denominato dai suverini sempre “Fos di Tromba” (B), il monte “Latagnolo” (C), “Pralisora” dove inizia per i Rossanesi il “Canal del Bosco” (D), il bosco di Gambatacca (E ed N), monte “Pietra Cantarella” (F), “Fos di Tromba” detto dai suverini “Fos di Scalocchia” (G), la strada che va a la Spezia, Bollano e altrove (H), il termine di confine fra Suvero e Zignago, che i rossanesi sostengono essere stato apposto fraudolentemente da circa cinquanta anni (I), il fosso di Pietra Cantarella (L) ed il vero termine di confine fra Suvero e Zignago secondo i Rossanesi (M).
Redattore schedaCinzia Bartoli
[Nuova ricerca]